L'agricoltura, settore trainanete dell'economia umbra, ha bisogno di giovani. La Regione per incentivare il ricambio generazionale e garantire la necessaria continuità, ha introdotto una nuova misura che prevede un premio di 70mila euro per il primo insediamento di agricoltori sotto ai 41 anni.
Promosso su impulso dell'assessora alle Politiche agricole della Regione, Simona Meloni, il 'Bando per l’insediamento dei giovani agricoltori' è inserito nell’ultima annualità della Programmazione dello sviluppo rurale 2014-2022 (PSR Umbria), rientra nella Misura 6.1.1. ed ha già sostenuto oltre 600 giovani imprenditori agricoli in passato. La dotazione totale ammonta a 6 milioni e mezzo di euro.
Si tratta di un'opportunità importante rivolta a chi si è insediato a partire dal 2022 e che, fino ad oggi, non ha potuto beneficiare dei precedenti finanziamenti. Tra le novità introdotte dal bando c'è la possibilità di anticipare la spesa dei fondi FEASR (PSR), garantendo un acconto fino al 90% del premio già al momento della concessione degli aiuti. Per offrire maggiore flessibilità agli agricoltori, la conclusione dei progetti è stata posticipata al 2026.
Il bando è destinato ai giovani agricoltori che si sono insediati tra l’inizio del 2023 e l’inizio del 2025. Per essere considerato “insediato”, il giovane imprenditore (under 41 anni) deve aver avviato un’impresa agricola con iscrizione alla Camera di Commercio. Nel caso di una società, deve possedere almeno il 25% delle quote ed esercitare funzioni di rappresentanza legale e amministrazione straordinaria.
“In Umbria c’è un forte bisogno di investire sul ricambio generazionale - ha commentato l'assessora Meloni - sono i numeri che ci danno l’urgenza di interventi a sostegno. Se guardiamo i dati della PAC, infatti, si vede chiaramente che in Italia l’Umbria è fanalino di coda tra le Regioni che hanno maggiormente investito nei giovani agricoltori. Anche per questo tra le priorità del mio Assessorato ho messo al primo posto il sostegno alle ragazze e ai ragazzi che hanno deciso di investire il loro futuro nel settore primario".
E a proposito del bando ha spiegato nel dettaglio alcuni aspetti. Un intervento "pensato per essere più rapido ed efficiente possibile: abbiamo lavorato sulla semplificazione delle domande, non c’è bisogno di presentare preventivi ma le pratiche vengono istruite su quanto dichiarato. Inoltre il piano aziendale da presentare è in formato compilativo. Anche l’erogazione delle risorse avverrà in tempi rapidi: il 90% delle risorse verrà dato già al momento dell’ok al contributo. Ulteriore elemento importante riguarda la possibilità di cumulare questo beneficio con altri bandi del CSR”.
Il 2025 per l'agricoltura italiana si è aperto con un notevole primato: il Bel Paese ha raggiunto il primo posto in Europa strappando la leadership alla Francia come principale economia di settore. Con una crescita netta del 9% l'agricoltura in Italia nel 2024 ha generato un'economia che si attesta sui 42 miliardi di euro con la metà del territorio nazionale gestito da agricoltori.
Il primario cresce ma ha bisogno di cure costanti e gli agricoltori sono preoccupati. C'è la questione del caro energia, l’aumento dei costi di produzione legati alle tensioni internazionali, gli effetti, a volte devastanti, dei cambiamenti climatici - siccità in primis - e la concorrenza sleale dai mercati stranieri con i prodotti che imitano malamente quelli italiani. Mancano, inoltre, le infrastrutture strategiche come i bacini di accumulo e una rete idrica efficiente.
Per quanto riguarda l'Umbria, dalla Regione hanno promesso nuove misure di sostegno agli agricoltori, proprio come quella relativa al primo insediamento di cui sopra. La direzione regionale mira a incentivare una maggiore diversificazione del settore, ampliando la platea dei servizi con l'obiettivo di promuovere un settore più innovativo, competitivo e sostenibile.