Dieci chiavi consegnate, dieci porte riaperte. A Saccovescio e Faito, nel cuore ferito di Preci, il rumore dei carrelli del trasloco ha finalmente coperto il silenzio lasciato dalle scosse del 2016. Dopo anni di attesa, tra moduli abitativi e promesse sospese, ieri mattina dieci famiglie hanno ricevuto le chiavi delle loro nuove case, completamente ricostruite grazie all’intervento di Ater Umbria e alle risorse messe in campo dalla struttura commissariale per la ricostruzione.
I due edifici, quattro alloggi a Saccovescio e sei a Faito, sono stati consegnati nel corso di una cerimonia scandita da emozioni sincere e parole di ringraziamento. Presenti le istituzioni locali e regionali, i tecnici di Ater, i rappresentanti delle imprese esecutrici e soprattutto loro: i cittadini che, senza mai cedere, hanno scelto di restare.
“Questa consegna va a ripopolare e rivitalizzare la nostra zona”, ha detto il sindaco di Preci, Massimo Messi, nel corso della cerimonia, che si è articolata in due momenti distinti, a partire da via Cairoli 23 a Saccovescio e poi a Faito. “Ringrazio la Regione Umbria, Ater e il commissario Castelli. Ma soprattutto ringrazio gli abitanti di Preci, che hanno avuto la forza di rimanere. Tornare dentro le proprie abitazioni è una grande soddisfazione”.
La consegna delle chiavi si è conclusa con un momento conviviale a Faito e con la benedizione di don Dieudonné Mutombw Tshibang, parroco dell’Abbazia di Sant’Eutizio. Presenti anche la vicesindaca Michela Tagliavento, il presidente di Ater Umbria, Federico Santi, il direttore generale Andrea Napoletano e la consigliera Chiara Fioroni, in rappresentanza del CdA dell’ente.
“Queste sono le giornate in cui è bello fare il lavoro che facciamo”, ha dichiarato Federico Santi. “Vedere la felicità delle persone ci dà energia. È un po’ di benzina positiva per affrontare i tanti problemi che ancora abbiamo davanti”.
La palazzina di Saccovescio, nel centro storico, è stata completamente ricostruita da Ater Umbria dopo essere stata dichiarata inagibile a seguito del terremoto. L’intervento, finanziato con circa 950.000 euro grazie all’Ordinanza commissariale n. 27/2017 e al Decreto n. 12/2017 del Vice Commissario della Regione Umbria, ha previsto il rifacimento integrale delle murature portanti, degli intonaci armati, degli impianti elettrici, idrici e termici, oltre all’adeguamento dei bagni. Nessuna modifica alla distribuzione interna degli alloggi, in linea con le indicazioni della Soprintendenza.
La progettazione e la direzione lavori sono state curate dal settore IIE - Ingegneria ed interventi edilizi di Ater Umbria, mentre l’impresa esecutrice è la Vargas SRLS di Capua.
A Faito, invece, l’intervento ha riguardato un edificio a proprietà mista: quattro alloggi di Edilizia Residenziale Pubblica e due privati. Anche in questo caso, l’immobile è stato completamente ricostruito con un investimento di oltre 1,3 milioni di euro, nell’ambito dell’Ordinanza n. 109 del 23 dicembre 2020 del Commissario Straordinario.
Le opere hanno compreso l’adeguamento sismico completo, la riqualificazione energetica con impianti termici rinnovati, pannelli solari termici, e il ripristino del contesto urbano con materiali rispettosi dell’identità architettonica della zona. La ditta incaricata è stata la C.G. Costruzioni e Restauri s.r.l. di Norcia.
Chi si aspettava celebrazioni solenni ha trovato qualcosa di più vero: un abbraccio collettivo, un ritorno silenzioso e operoso alla normalità. In un’Italia che spesso dimentica i suoi crateri, Preci si è ripresa una piccola ma preziosa porzione di futuro. E oggi, tra le mura fresche di calce e i mobili da risistemare, dieci famiglie possono tornare a chiamare “casa” ciò che da troppo tempo era solo un ricordo.