03 Jun, 2025 - 21:00

Porta San Martino regina del Palio di Primavera 2025: Nerino e i giovani eroi giallorossi infiammano Gualdo

Porta San Martino regina del Palio di Primavera 2025: Nerino e i giovani eroi giallorossi infiammano Gualdo

È Porta San Martino a vincere l’edizione 2025 del Palio di Primavera, l’attesissima competizione riservata ai giovanissimi portaioli gualdesi, che ha colorato e infiammato le vie del centro storico con sfide spettacolari, emozioni travolgenti e una passione che ha coinvolto l’intera comunità.

Sotto la guida attenta dei priori Samuele Stella e Giulia Allegrucci, i ragazzi in giallorosso hanno dominato con autorità, imponendosi in ben due delle quattro prove grazie a prestazioni eccezionali, coronate da un vero protagonista assoluto: il somaro Nerino, autentico fuoriclasse delle corse.

Abbiamo creduto in questi ragazzi, e oggi sono stati loro a regalarci il sogno. È una vittoria che appartiene a tutta la Porta”, ha dichiarato commosso il priore senior Gianluca Anzuini, nel trionfo finale in piazza.

Carretto: dominio assoluto di Nerino

La giornata si era aperta con la spettacolare corsa a carretto, e già qui si è capito che qualcosa di speciale stava accadendo. Nerino, il somaro giallorosso condotto dall’auriga Andrea Ingrosso e dal frenatore Giulio Stoinov, ha fatto registrare un tempo straordinario: 20”93, staccando di quasi sei secondi i diretti inseguitori.

A seguire:

  • San Facondino con Piff (auriga Samuel Viventi, frenatore Filippo Gioia) in 26”95

  • San Benedetto con Tex (auriga Matteo Angeletti, frenatore Gabriele Fioriti) in 27”58

  • San Donato con Belfagor (auriga Riccardo Bianconi, frenatore Lorenzo Calderini) in 28”59

Nerino ha fatto il vuoto. È stato impressionante. È un animale intelligente, generoso e determinato, come i nostri ragazzi”, ha commentato Giulia Allegrucci.

Il pubblico, già numeroso fin dal mattino, ha risposto con un’ovazione. La gara era cominciata nel segno di San Martino.

Tiro con la fionda: un duello infinito e vittorioso

La seconda prova, il tiro con la fionda, ha regalato emozioni altrettanto intense. In un duello prolungato e snervante, Riccardo Notari di San Martino ha avuto la meglio su Jacopo Ceccarelli di San Donato solo al 18º tiro di spareggio, al termine di una serie perfetta di tiri regolari da parte di entrambi.

Non sentivo più le braccia, ma sapevo che potevo farcela. È stata la gara più dura della mia vita, ha detto Notari, accolto come un eroe al termine dello spareggio.

Il giovane Cristian Tini di San Benedetto era stato eliminato al quinto tiro di spareggio, mentre Loris Cami di San Facondino ha concluso con un comunque onorevole 3 su 5.

Una gara che ha confermato il valore della scuola gualdese del tiro con la fionda, già apprezzata a livello nazionale e capace di forgiare giovani tiratori di altissimo livello.

Tiro con l’arco: l’unico squillo di San Benedetto

La terza prova, il tiro con l’arco, ha visto prevalere Loris Cardoni di San Benedetto, autore di un’ottima performance da 47 punti, davanti a:

  • Lorenzo Sannipoli di San Facondino (40)

  • Matteo Scassellati di San Donato (31)

  • Mattia Veglianti di San Martino (29)

Un piccolo passo falso per la capolista, che ha però mantenuto la vetta nella classifica generale, seguita a breve distanza da San Benedetto, tenuta viva proprio dal colpo di Cardoni.

La corsa a pelo: Nerino sigilla il trionfo

Come nei migliori Giochi de le Porte, anche al Palio di Primavera è stata la corsa a pelo a decidere tutto. E ancora una volta, è stato Nerino a fare la differenza, stavolta con Andrea Ingrosso direttamente in groppa. Il somaro giallorosso è partito davanti e non si è mai voltato, tagliando per primo il traguardo tra l’entusiasmo generale.

Dietro, la battaglia per i piazzamenti ha visto:

  • San Donato al secondo posto con Lorenzo Calderini

  • San Benedetto terzo con Jacopo Barberini

  • San Facondino quarto con Filippo Gioia

Nerino ha cuore, ha coraggio, ha grinta. E Andrea è stato perfetto nel guidarlo. È un’accoppiata straordinaria”, ha esclamato Samuele Stella tra gli abbracci dei portaioli.


Classifica finale e trionfo giallorosso

Con quattro prove concluse, la classifica definitiva ha premiato la Porta San Martino, che ha chiuso con 39 punti, seguita da:

  • San Benedetto con 30 punti

  • San Donato con 27

  • San Facondino con 24

Una vittoria netta, frutto di preparazione, spirito di squadra, talento e passione.

La Bastola arde, il Palio entra nella Taverna giallorossa

Al termine delle gare, la festa in piazza è esplosa. Come da tradizione, è stata bruciata simbolicamente l’effige della Bastola, segno di liberazione e rinnovamento, mentre il Palio, disegnato da Loris Cardoni su bozzetto di Emma Stella, è stato consegnato dal presidente dell’Ente Giochi Christian Severini e ha fatto il suo ingresso trionfale nella Taverna di San Martino, accompagnato dal boato dei sostenitori.

“Questo Palio è un simbolo che custodiremo con orgoglio. Ma più importante ancora è il percorso che ci ha portati fin qui, ha dichiarato Severini.

Una festa giovane, ma già piena di storia

Il Palio di Primavera si conferma una delle manifestazioni più sentite e significative per le nuove generazioni portaiole. Nato per avvicinare i giovani ai valori della tradizione gualdese, è oggi un vero e proprio banco di prova, che permette a tanti ragazzi di mettersi in gioco, conoscere le regole del Palio, interiorizzarne i gesti, vivere la Porta come comunità.

“Anche fuori settembre, Gualdo sa regalare emozioni. I nostri ragazzi sono la garanzia che la passione non finirà mai”, ha detto emozionato Gianluca Anzuini, testimone della rinascita giallorossa.

Oltre la vittoria: la scuola dei valori

Più dei punti, più dei traguardi, ciò che resta nel cuore è l’educazione alla dedizione, al rispetto, alla fatica, che questo tipo di esperienze trasmette. In un’epoca in cui tutto scorre veloce, il Palio insegna a costruire nel tempo, a correre per un colore, a credere in un legame.

San Martino ha vinto. Ma a vincere, davvero, è stata ancora una volta la città intera, unita nell’abbraccio dei suoi giovani, nella memoria delle sue tradizioni, nella promessa di un futuro ancora tutto da correre.

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Mario Farneti
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