15 Sep, 2025 - 19:30

Porano, la Limonaia di Villa Paolina diventa Eco Cultural Art Hub: il nuovo presidio per comunità e cultura

Porano, la Limonaia di Villa Paolina diventa Eco Cultural Art Hub: il nuovo presidio per comunità e cultura

A Porano la storica Limonaia di Villa Paolina cambia passo e vocazione pubblica. Dopo un percorso di riqualificazione e dotazioni tecniche, lo spazio si presenta oggi come un vero Eco Cultural Art Hub: un presidio civico per iniziative culturali e sociali, pensato per ospitare incontri, laboratori, presentazioni e momenti di vita comunitaria.

La cornice è quella del parco storico, la regia è del Comune, il sostegno economico arriva da più canali istituzionali: un modello di infrastruttura culturale territoriale che mette al centro accessibilità, funzionalità e rete.

Porano, una riqualificazione finanziata e condivisa della Limonaia

La rinascita della Limonaia è il risultato di un mosaico di risorse e partenariati pubblici. L’amministrazione comunale ha ricordato che gli interventi più recenti sono stati sostenuti dal Dipartimento per le Politiche della Famiglia della Presidenza del Consiglio dei Ministri e co-finanziati dal Comune di Porano, consentendo di completare arredi funzionali e strumentazioni.

A monte, il cantiere di recupero architettonico era già stato portato a termine con i fondi del PSR 2014-2020 erogati dal GAL Trasimeno-Orvietano, per un investimento superiore a 588mila euro. Si tratta di un percorso pluriennale che ha permesso di intervenire non solo sulla Limonaia ma anche su elementi connessi al complesso – dall’ex Casa del Custode ai viali e all’ingresso del parco – restituendo unità e fruibilità a un bene identitario per la comunità.

Dotazioni, funzionalità e usi: cosa cambia dentro la Limonaia

L’ultimo step ha riguardato la piena attrezzatura dello spazio per eventi e didattica. Grazie al bando “Benessere in Comune 2023” la Limonaia dispone ora di tende oscuranti ignifughe e zanzariere per l’uso in tutte le stagioni, arredi essenziali per riunioni e un set audio‑video completo con mixer, microfoni e notebook, oltre a videoproiettore e schermo già presenti. In pratica, una piccola sala polifunzionale pronta per conferenze, proiezioni, prove artistiche e formazione: non un semplice restyling, ma un salto di qualità nell’uso civico dello spazio.

La Limonaia è di proprietà della Provincia di Terni e dal 2016 è gestita dal Comune di Porano. Per garantirne un uso partecipato, l’amministrazione sta definendo un regolamento che disciplinerà accessi e concessioni alle associazioni e agli eventi promossi o patrocinati dal Comune. “Grazie alla nuova strumentazione e al videoproiettore e schermo già presenti la Limonaia rappresenterà una location che potrà essere utilizzata per iniziative che perseguano fini sociali e culturali”, afferma il sindaco Marco Conticelli

Un’inaugurazione partecipata, tra laboratori e sapori del territorio

La giornata inaugurale ha voluto restituire fin da subito il senso della destinazione d’uso: apertura, educazione, socialità. La Biblioteca di Porano ha curato un laboratorio per ragazzi dai 7 ai 14 anni, realizzato in collaborazione con il centro di aggregazione Il Boom, puntando su creatività e inclusione come strumenti di cittadinanza attiva. A seguire, un momento musicale e una degustazione di prodotti locali – organizzati dalla Pro Loco – hanno trasformato l’evento in una festa di comunità, con la Limonaia che da scenografia è diventata protagonista.

È qui che l’idea di Eco Cultural Art Hub prende corpo: uno spazio storico rigenerato che si offre alla filiera corta della cultura, capace di sostenere iniziative sociali, promuovere le realtà associative, valorizzare l’identità del territorio e il suo patrimonio materiale e immateriale.

Prossimi passi della Limonaia di Porano

Con dotazioni tecniche adeguate, una gestione pubblica definita e un regolamento alle porte, la Limonaia di Villa Paolina si candida a essere una delle piattaforme civiche più versatili dell’area Trasimeno-Orvietano. Il passo successivo sarà costruire un calendario stabile, in rete con scuole, biblioteche, associazioni e operatori culturali. La sfida è già sul tavolo: fare della qualità degli spazi un acceleratore di qualità delle relazioni, perché una comunità si riconosce anche nei luoghi in cui sceglie di ritrovarsi.

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Giorgia Sdei
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