Mancano tre giornate al termine della regular season di Serie C e il Gubbio è chiamato a compiere l’ultimo, decisivo sforzo per guadagnarsi un posto nella griglia playoff. Con nove punti ancora in palio, i rossoblù dovranno affrontare un trittico di partite che vale una stagione, a partire dalla trasferta insidiosa di Pescara, dove domenica pomeriggio andrà in scena una sfida ad alta tensione allo stadio "Adriatico-Cornacchia".
Il Gubbio arriva all’appuntamento forte dei 45 punti in classifica e di una salvezza ormai archiviata, ma con il fiato sul collo di un gruppetto di inseguitrici pronte ad approfittare di ogni minimo passo falso. Pontedera, Carpi e Perugia sono a stretto contatto, in una bagarre che potrebbe cambiare volto a ogni turno. Il decimo posto occupato dagli uomini di mister Fontana è la penultima casella utile per accedere alla post season, un traguardo che a inizio anno sembrava tutt’altro che scontato.
La trasferta abruzzese rappresenta uno spartiacque fondamentale. Il Pescara, attualmente quinto con 58 punti, a pari merito con l’Arezzo, sta vivendo un momento delicato: tre sconfitte consecutive, un gioco che stenta a decollare e una piazza in fermento. Ma attenzione a dare per spacciato il Delfino. La qualità della rosa, con elementi di spicco e individualità in grado di spaccare la partita, resta fuori discussione. È il classico avversario che, nel momento più difficile, può risorgere e punire ogni disattenzione.
"Avremo un atteggiamento di massimo rispetto. Come nell'ultima gara contro l'Ascoli, una squadra forte, il cui valore non corrisponde alla posizione in classifica. Avevo espresso un giudizio positivo sul valore della squadra, sui singoli. Lo stesso discorso vale per il Pescara. Ci sono momenti nella stagione in cui le cose non vanno come ci si aspetta. Ci aspettiamo una gara difficile, ci sono valori da tenere in considerazione. Non stanno attraversando un buon momento, noi dovremo essere capaci e faremo la nostra parte cercando di migliorare la classifica. Vogliamo raggiungere i playoff, e il raggiungimento passa anche da questa partita. Sarà una partita da prendere con i giusti crismi. Noto tanta qualità nel Pescara, in un momento particolare. Da vecchia volpe, so che basta un niente per accendere l'entusiasmo e la scintilla".
Spensieratezza e qualità per vincere:
"Il direttore ha vissuto insieme a noi l'evoluzione di questa squadra. Il lavoro, il credere nel lavoro, ma anche la leggerezza di fare qualcosa di diverso rispetto a ciò che facevamo prima, ci ha permesso di migliorare. La squadra ha dei valori, li aveva prima e li ha ora. Poi, nell'arco della stagione, ci sono momenti più o meno positivi. Magari il cambio di allenatore ha dato questa spinta in più ai ragazzi. Ovviamente, se non hai il materiale tecnico, non ne viene fuori nulla. Il direttore ha creato una bella macchina. Poi, all'interno di una stagione, ci sono infortuni o altre cose che non si possono calcolare. Il presidente ha palesato anche a me la necessità e il desiderio di arrivare prima alla quota salvezza. Ora però siamo lì e vogliamo giocarci le nostre chance playoff".
Sulla mancanza di Spina, squalificato, che non ci sarà a Pescara:
"Spina, causa squalifica, non ci sarà. Non ci sarà un giocatore con le sue caratteristiche, ma troveremo una soluzione, come abbiamo fatto in passato. Anche Corsinelli potrebbe giocare al suo posto, lo ha già fatto. È una partita dove serviranno intelligenza, gamba, ordine e disciplina. Aver ritrovato Proietti in mezzo al campo è molto importante. La sua intelligenza e freschezza sono un supporto per i ragazzi che gli giocano vicino. È un equilibratore, serve a leggere determinati momenti della partita".
Sulla squadra costruita dal direttore sportivo, spesso criticato nei momenti più bui, e sul fatto che la squadra avrebbe potuto fare di più:
"Il valore della squadra è venuto fuori. Ci sono momenti in cui ci si lascia andare a delle affermazioni che sono anche comprensibili. L'attaccamento verso questa squadra è forte. Ai nastri di partenza sono tutti lì che scalpitano, tutti vogliono vincere, ma pochi si preparano per vincere. Nei momenti di difficoltà abbiamo creato qualcosa di importante, che non deve essere disperso. La strada è stata già tracciata e spianata dal direttore quando l'ha costruita. Quando le cose non vanno, i primi ad essere attaccati sono gli allenatori o i direttori, ma sappiamo quali sono i rischi del nostro mestiere. Siamo stati bravi a raddrizzare questa annata. Il direttore è stato un artefice di questo miglioramento, è stato sempre vicino alla squadra, a me, ogni giorno è presente. Non ha mai abbandonato l'idea di riuscire a fare qualcosa di diverso rispetto all'obiettivo iniziale, che era la salvezza. C'erano molti infortuni, e stiamo continuando a pagare queste situazioni. Quando sei costretto a far giocare pochi giocatori per tanto tempo, è normale che qualche partita possa essere sottotono. Questo ci sta. Sono valutazioni che facciamo ogni giorno".
Sul suo futuro sulla panchina del Gubbio:
"Ho un contratto con il Gubbio e intendo onorarlo. Quando siamo partiti con la società ci siamo detti delle cose. Quelle che non sono maturate nell'arco di questa esperienza sono dovute a situazioni che sfuggono dal mio ruolo. Quello che intendo fare è dare il contributo per far crescere la società. Se una società vuole crescere, bisogna fare uno sforzo tutti insieme. La mia necessità è finire bene il campionato. La mia volontà, quella dei ragazzi e del direttore, è di allungare questa stagione il più possibile. Ci sarà modo di confrontarci, al fine di migliorarci senza puntare il dito verso nessuno. Non è il mio mestiere. Io desidero lavorare in un certo modo ed essere accompagnato dalla volontà unanime".