24 Sep, 2025 - 19:17

Perugia, violenze sulla moglie incinta: marito indagato per stalking

Perugia, violenze sulla moglie incinta: marito indagato per stalking

La Procura di Perugia ha iscritto nel registro degli indagati un uomo di 47 anni, di origine albanese, accusato di gravi episodi di maltrattamenti in famiglia e stalking nei confronti della moglie. I fatti, secondo quanto riportato da Umbria24, sarebbero avvenuti tra Corciano e Castel del Piano negli ultimi anni. In base agli inquirenti, alcuni episodi risalirebbero addirittura al 2006, e la donna avrebbe sopportato questo regime di terrore per anni.

Secondo l’accusa, l’uomo avrebbe maltrattato la compagna soprattutto quando era ubriaco o sotto effetto di droghe, imponendole un clima di paura tanto che la vittima ha deciso di denunciare soltanto nel 2025. Gli inquirenti hanno raccolto la sua testimonianza e hanno avviato un’inchiesta sull’intera vicenda.

Perugia, marito indagato per stalking: le accuse della moglie

Tra le accuse contestate compaiono diversi episodi di violenza domestica. In particolare:

  • Quando era incinta, la donna sarebbe stata spinta con forza contro un termosifone dall’uomo, aggredita anche alla presenza dei figli minorenni.

  • Durante un viaggio in auto, l’indagato le avrebbe sferzato uno schiaffo al volto dopo un errore di percorso, provocandole la rottura del labbro.

  • In casa, durante una lite, avrebbe avvolto una prolunga elettrica al collo della moglie (che teneva in braccio il figlio piccolo), minacciandola di ucciderla strangolandola.

  • Un mese fa, l’uomo, armato di pistola, le ha urlato minacce del tipo: "Vattene via da qui, ti ammazzo", dicendole anche di voler incendiare l’auto per ucciderla insieme al mezzo.

  • Nel 2021, la Procura sostiene che l’uomo abbia costretto la moglie a subire un rapporto sessuale contro la sua volontà.

  • Distruzione in casa: la vittima è stata costretta a barricarsi in camera da letto quando l’uomo ubriaco ha cominciato a distruggere mobili e suppellettili.

  • Minacce di omicidio-suicidio: secondo l’accusa, durante un litigio l’uomo avrebbe dichiarato che "se la moglie lo avesse lasciato, l’avrebbe prima uccisa con i figli e poi si sarebbe tolto la vita".

Spinte, minacce con la pistola e violenze davanti ai figli

Il racconto della donna descrive una situazione di crescente paura. Gli episodi si sarebbero consumati per anni, creando un clima insostenibile dentro le mura domestiche. La presenza dei figli minorenni durante alcune delle aggressioni viene considerata un aggravante di rilievo. Le minacce con l’arma da fuoco e la promessa di "bruciare l’auto con lei dentro" hanno convinto la vittima a rivolgersi alle autorità, dopo quasi vent’anni di silenzi e soprusi.

Il ruolo della Procura e la decisione del Riesame

Il 47enne è indagato per atti persecutori. Il giudice ha emesso nei suoi confronti un divieto di avvicinamento alla moglie e ai figli, con l’obbligo di mantenere una distanza minima. Contro questo provvedimento il difensore, l’avvocato Vincenzo Bochicchio, ha presentato ricorso al Tribunale del Riesame, sostenendo che la misura non sarebbe più necessaria. Nel frattempo la donna e i figli minorenni sono stati protetti dalle forze dell’ordine e dai servizi socio-assistenziali.

Violenza domestica in Umbria: i dati allarmanti

Il caso si inserisce in un contesto di allarme crescente. Il Consiglio regionale dell’Umbria ha recentemente approvato all’unanimità una mozione per potenziare misure di prevenzione e contrasto della violenza di genere. Secondo i dati ufficiali, tra luglio 2023 e giugno 2024 in Umbria si sono verificati oltre 1.200 reati del “codice rosso”, di cui 496 maltrattamenti in famiglia e 417 stalking. L’ISTAT segnala che nel 2023 circa il 69,2% degli abusi segnalati al numero verde 1522 si è verificato in ambito domestico. Oltre la metà delle vittime aveva figli, e il 71,7% di queste donnedichiara che i bambini hanno assistito alle violenze. L’ISTAT rileva inoltre che il 58,4% delle vittime denuncia i maltrattamenti solo dopo anni di abusi.

Le autorità invitano chi subisce o assiste a violenze a rivolgersi subito alla polizia o ai centri antiviolenza (numero verde 1522). I prossimi passaggi giudiziari, in particolare l’esito del ricorso al Tribunale del Riesame, saranno decisivi per stabilire se il divieto di avvicinamento rimarrà in vigore. Nel frattempo il caso ha riacceso l’attenzione sul tema della sicurezza familiare in Umbria e sulla necessità di rompere il muro del silenzio intorno alla violenza domestica.

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Francesca Secci
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