La Procura di Perugia ha chiesto 10 anni di reclusione nei confronti di un 47enne dell'Est Europa. L'accusa è quella di una violenza sessuale, reiterata per anni, nei confronti della nipotina. L’udienza è stata rinviata al 30 aprile per le repliche e la sentenza.
Un 47enne, originario della Romania, è accusato di violenza sessuale aggravata e continuata ai danni della nipote minorenne (14 anni).
La richiesta di condanna a 10 anni di reclusione, è stata formulata dalla Procura di Perugia, dal pubblico ministero Patrizia Mattei. Il procedimento si svolge con rito abbreviato, che prevede lo sconto di un terzo della pena.
Per l’accusa, gli abusi sarebbero stati continuativi per almeno cinque anni, approfittando del fatto che la bambina gli era stata affidata. Il 47enne, secondo l'accusa, agiva mentre la piccola dormiva o si trovava da sola.
Le indagini sono partite quando la madre della bambina, costituitasi parte civile tramite l’avvocato Delfo Berretti, si è presentata in caserma per denunciare quanto la minore le aveva raccontato.
Nel corso delle indagini, inoltre, sono state rinvenute anche altre immagini di altri bambini ed è scattata l'accusa di detenzione materiale pedopornografico.
Gli episodi di violenza sessuale sono emersi, quindi, dal racconto della minore, che avrebbe trovato il coraggio di parlare, dopo anni di silenzi imposti da minacce e pressioni psicologiche.
Ciò che è emerso dalle indagini è che il 47enne avrebbe terrorizzato la vittima convincendola che, se avesse raccontato degli abusi, i suoi genitori si sarebbero ammalati gravemente.
L'uomo avrebbe, inoltre, provato a corrompere economicamente i familiari per insabbiare la vicenda, dato che per gli inquirenti avrebbe anche tentato di allontanarsi all’estero.
Durante l’istruttoria sono stati acquisiti anche altri messaggi, giudicati espliciti, tra l’uomo e la bambina. In alcuni, l’imputato si sarebbe finto un mostro per intimorirla ulteriormente.
Nel cellulare della minore, inoltre, gli investigatori hanno trovato numerosi messaggi con i quali la ragazzina chiedeva all'uomo di essere lasciata in pace.
Durante l'udienza dell'8 aprile la difesa (rappresentata dagli avvocati Melissa Cogliandro e Ilario Taddei) ha chiesto che venga esclusa l’aggravante della minore età della vittima e ha insistito sulla necessità di tenere conto dello stato di detenzione dell’imputato. Il giudice ha aggiornato il procedimento al 30 aprile per le repliche e la sentenza.