Il Perugia vuole rialzarsi subito, senza tentennamenti. La battuta d’arresto sul campo della Juventus Next Gen brucia ancora, ma il calendario offre subito l’occasione più attesa e insieme più imprevedibile: il derby contro la Ternana. Una sfida che, come da tradizione, esula da qualsiasi logica di classifica o di rendimento. Per i tifosi vale molto più dei tre punti, rappresenta un crocevia emotivo che può cambiare la stagione. I biancorossi si presentano all’appuntamento in una situazione complicata. Dodici punti in quindici giornate significano sedicesimo posto e piena zona playout. La salvezza diretta, occupata al momento dal Livorno, dista tre lunghezze: un margine ridotto, ma che fotografa alla perfezione la necessità di invertire la rotta. E il derby può essere la scintilla giusta per tornare a respirare.
L’effetto Tedesco, al suo arrivo in panchina, era stato evidente: squadra più compatta, più aggressiva, più convinta dei propri mezzi. Un’identità che però, nell’ultima uscita ad Alessandria, si è improvvisamente smarrita. Contro la Juventus Next Gen il Perugia ha fatto un passo indietro soprattutto nell’atteggiamento, quello spirito battagliero che aveva caratterizzato l’ultimo mese. È proprio da lì che i biancorossi devono ripartire: fame, intensità, coraggio. Solo così potranno ritrovare anche quella qualità di gioco che finora si è vista a sprazzi, senza mai trovare continuità.
Di fronte ci sarà una Ternana che, nonostante la sconfitta interna per 2-1 contro il Guidonia Montecelio, resta in quota playoff. Ventuno punti dopo quindici giornate e ottavo posto in classifica raccontano di una squadra capace di competere, anche se ancora alla ricerca della svolta definitiva. Il derby, per i rossoverdi, rappresenta l’occasione perfetta per rialzarsi e confermare le proprie ambizioni.
Nella conferenza stampa della vigilia, mister Tedesco ha analizzato la sfida parlando con realismo ma anche con fermezza.
Mister Tedesco apre la conferenza ricordando Renzo Luchini, storico massaggiatore biancorosso scomparso in settimana:
"Come sapete, in questi giorni è venuta a mancare una persona molto importante. Tra l'altro era un mio grandissimo amico. La mia presenza qui con la maglia di Renzo, con la numero dieci… sono andato allo store e mi sono comprato la maglia di Renzo con la numero dieci. Per me Renzo rimarrà un fuoriclasse, farà parte della mia collezione. È stata una persona speciale, fondamentale per il Perugia in sessant’anni della sua carriera. È un giusto riconoscimento per lui, ma anche un messaggio alla mia squadra: serve domani spirito di appartenenza, un cuore per questa maglia, un cuore biancorosso".
Sulla condizione della squadra in vista del derby dichiara:
"Arriva bene. La squadra è arrabbiata, siamo consapevoli di aver fatto una brutta prestazione contro la Juventus Next Gen. Arriviamo al derby con la giusta mentalità e concentrazione, ci siamo allenati bene tutta la settimana. Ho tutta la rosa a disposizione, la squadra arriva bene a questo incontro. Volevo ringraziare i ragazzi della Curva: come sempre sono impagabili, anche oggi ci hanno dimostrato il loro amore. Ci hanno dato questa mattina l’ennesima prova di questo, ed è un altro spunto che domani dobbiamo prendere da questo amore".
Sul valore dell’avversario afferma:
"Non sono presuntuoso: se noi siamo il Perugia di Livorno e Vis Pesaro, non temiamo la Ternana. La rispettiamo, conosco bene l’allenatore e so come vive il calcio. Se noi, come atteggiamento e come cuore, siamo quelli del secondo tempo di Livorno, Vis Pesaro e Arezzo, non temiamo nessuno. Giochiamo in casa: come detto alla squadra il primo giorno, chi viene qua deve sudare per portarsi i punti a casa. Rispetto sì, ma non temiamo nessuno".
Tornando sulla sconfitta contro la Juventus Next Gen puntualizza:
"Qualcuno ha definito la sconfitta come ‘disastro’. I disastri sono altri. La squadra ha incappato in una giornata no, e mi sono assunto le responsabilità. La Juve ha tirato in porta solo nel primo tempo e una volta e mezzo nel secondo. Nonostante la giornataccia, frutto della settimana vissuta male in primis da me, abbiamo creato diverse occasioni. Ho letto tante cose: sono situazioni che non mi piacciono. C’è troppa negatività. Con i nostri pregi e limiti andiamo supportati: non parlo della Curva. Questa è una squadra che ha bisogno di aiuto. Quando sono arrivato qui la situazione era a dir poco tragica, il morale era sotto i tacchi. La squadra si è ripresa, ha fatto bene. Sono contento di quello che stiamo facendo, non della partita contro la Juventus Next Gen. Bisogna supportare i giocatori: Gemello è il portiere più forte, Montevago è l’attaccante più forte. Bisogna cambiare atteggiamento. Sono finiti i tempi di Materazzi, Nakata o Rapaić. Ora c’è un gruppo che vuole tirarsi fuori da questa situazione. Bisogna salvarsi e bisogna aiutare questa squadra in tutti i modi. Non è riferito ai ragazzi della Curva, ma in generale. Vorrei che tutti spingessimo questa squadra. È giusto che un direttore o un allenatore siano arrabbiati, sono confronti che rimangono dentro gli spogliatoi. Leggere però ‘disfatta’ o di giocatori fuori rosa… nessun giocatore andrà fuori rosa. A gennaio verranno fatte delle valutazioni, sia di squadra che personali: chi non è contento può andare via e chi è felice rimane. Non è un’accusa verso i giornalisti: siete i primi ad averci sostenuto. In generale occorre un appoggio alla squadra. I miei giocatori sono i più forti e li proteggerò sempre. Fidatevi: hanno bisogno di sentire l’amore che c’è verso il Perugia, anche se lo sanno. Bisogna remare tutti dalla stessa parte".
Sui rischi tattici del derby spiega:
"Come detto anche ai miei giocatori, i moduli sono solo numeri in queste partite. Serve altro: gli attributi, il coraggio, l’amore. Le altre cose sono secondarie quando vivi queste partite. Vi posso dire che l’unico che giocherà sicuramente è Angella: il resto ancora non ho deciso. È il nostro capitano, ci rappresenta, sono le partite in cui bisogna prendersi anche le responsabilità. Ho le idee chiare su quello che voglio. Gli altri devono essere tutti pronti per giocare. All’interno di una partita ce ne sono diverse: ho bisogno di tutti".
Infine, sul tipo di gara che si aspetta conclude:
"La Ternana ha la sua identità. È una squadra offensiva che, rispetto alle prime della classe, ha subito sedici gol: non sono pochi. È una squadra propositiva che concede, e quindi sotto questo punto di vista sappiamo cosa fare: l’abbiamo preparata. Giocano a calcio e non credo che verranno qui per portarsi a casa il punticino. Sotto questo punto di vista sarà una gara a viso aperto".