Un derby così pesa più di tre punti. Pesa sulla classifica, pesa sul morale, pesa sulla percezione di una stagione che rischia di prendere una piega pericolosissima. Al “Curi” il Perugia cade 1-2 contro la Ternana in una sfida intensa, combattuta, come ogni derby che si rispetti, ma che alla fine ha premiato con merito i rossoverdi di Fabio Liverani, più lucidi, più compatti e capaci di colpire nei momenti chiave.
Per il Grifo, alla seconda sconfitta consecutiva dopo lo stop esterno con la Juventus Next Gen, arriva un ko pesante: la squadra scivola infatti al penultimo posto in classifica, con un’urgenza crescente di punti e di certezze. Un campanello d’allarme fortissimo a due giornate dalla pausa invernale.
A fine gara, ai microfoni di Umbria TV, il tecnico biancorosso Giovanni Tedesco analizza con lucidità il derby, senza però risparmiare critiche ai suoi negli ultimi venti minuti:
“Se c’è una partita in cui dovevamo essere arrabbiati era quella della settimana scorsa. Oggi, per settanta minuti, non posso dire niente ai ragazzi. Mi aspettavo di più da chi è entrato. Non giustifica i venti minuti finali, dove abbiamo fatto poco”.
Sui gol subiti e sulle situazioni da palla inattiva:
“La situazione con Calapai ha scaturito cinque o sei angoli, da cui poi abbiamo preso gol. Il secondo gol lo abbiamo preso da rimessa laterale, su cui lavoriamo in settimana. È il settimo-ottavo gol che prendiamo da inizio campionato su fallo laterale: non c’è stata pressione sul calciatore che ha calciato. Abbiamo lavorato male”.
Sull’atteggiamento negli ultimi venti minuti:
“Per settanta minuti non posso rimproverare niente ai miei giocatori. Negli ultimi minuti abbiamo fatto poco. La scorsa gara non ha influito sugli ultimi venti minuti: io cercavo di mettere giocatori offensivi, loro si sono messi a cinque, si sono abbassati, c’erano meno spazi. Mi aspettavo qualche giocata nel singolo magari da Matos o Manzari prima della sostituzione, ma non c’è stato. Negli ultimi venti minuti la partita tatticamente era da leggere e capire”.
Sulle sostituzioni e su chi è subentrato:
“Sostituzioni? Ad Alessandria Ogunseye dà l’assist a Giardino che, se fa gol, cambiamo opinione. Oggi chi è entrato non mi ha dato quello che mi aspettavo”.
Sul momento della squadra e sul mercato:
“In questo momento non mi va di cercare il colpevole. Quando sono arrivato la situazione era difficile, lo è anche adesso. Bisogna fare più punti possibili nelle ultime due partite. La società lo sa: questa squadra va rinforzata”.
Su Bartolomei e sulle scelte tecniche:
“Ho sempre detto ai giocatori che tutti sono importanti e nessuno è indispensabile. Bartolomei è come tutti gli altri. Torrasi ha fatto una buona partita: è stata una scelta tecnica, non perché Bartolomei stava male. È stata una scelta mia”.
Sulle prossime partite e sulla necessità di lavorare:
"La priorità adesso è Campobasso e Forlì. Questa squadra ha bisogno di rinforzi, ma non è corretto nei confronti dei giocatori parlarne adesso. Ci sono esigenze personali, c’è chi vuole giocare di più, esigenze del club e dell’allenatore che chiederà rinforzi. Fino al 31 dicembre bisogna stare dalla stessa parte. Bisogna alzare la testa, o abbassarla per lavorare, per cercare di ottenere il massimo dalle prossime due partite, e poi intervenire nel mercato di gennaio. Dal primo giorno sapevo che la situazione era difficile. Quando sono arrivato eravamo ultimi in classifica. Sapevamo che il Rimini era già fuori dal campionato, avevamo tre punti. Non ero prima Mourinho o Ancelotti e adesso non sono scarso. Non siamo da ultime posizioni: dobbiamo lavorare a testa bassa”-
