29 Dec, 2025 - 17:30

Perugia, tentato omicidio in concorso: 37enne arrestato dopo un controllo stradale a Città della Pieve

Perugia, tentato omicidio in concorso: 37enne arrestato dopo un controllo stradale a Città della Pieve

Una lunga scia di violenza che aveva lasciato un segno profondo nella città di Perugia e acceso un acceso dibattito sulla sicurezza urbana trova oggi un nuovo punto fermo. A distanza di mesi da una brutale aggressione avvenuta nel quartiere di San Sisto, i Carabinieri hanno rintracciato e arrestato un uomo di 37 anni, ritenuto uno dei protagonisti di un tentato omicidio compiuto in concorso. L’uomo è stato bloccato a Città della Pieve durante un controllo su strada, chiudendo un cerchio investigativo complesso che ha richiesto settimane di indagini, riscontri tecnici e un’intensa attività sul territorio.

Il controllo stradale e la fuga improvvisa

L’episodio che ha portato all’arresto si è verificato nel territorio comunale di Città della Pieve, dove una pattuglia dell’Arma stava effettuando normali verifiche alla circolazione. A bordo di un’auto viaggiavano due cittadini di origine tunisina, rispettivamente di 37 e 41 anni. Alla vista dei militari, i due hanno mostrato un atteggiamento nervoso che, nel giro di pochi istanti, si è trasformato in un tentativo di fuga.

I due uomini hanno abbandonato il veicolo e si sono diretti verso una zona boschiva nel tentativo di far perdere le proprie tracce. La manovra, tuttavia, non è andata a buon fine. Grazie al rapido coordinamento con altre pattuglie, i Carabinieri hanno cinturato l’area e avviato ricerche mirate che hanno portato al rintraccio e al fermo di entrambi.

Il provvedimento pendente e l’arresto

Una volta condotti negli uffici per le verifiche di rito, è emerso che il 37enne risultava destinatario di una misura restrittiva emessa dall’Autorità Giudiziaria di Perugia, che disponeva la custodia cautelare in carcere. L’uomo è stato quindi arrestato e trasferito in un istituto penitenziario, dove rimane a disposizione dell’autorità giudiziaria. Il provvedimento non nasce da un episodio isolato, ma si inserisce all’interno di un’indagine molto più ampia, avviata a seguito di un grave fatto di sangue che aveva scosso la città nei mesi precedenti.

L’aggressione di San Sisto: una violenza senza precedenti

Tutto ha avuto origine il 12 maggio scorso, nel quartiere perugino di San Sisto, teatro di una violenta aggressione ai danni di un giovane di 27 anni. Secondo quanto ricostruito dagli inquirenti, la vittima sarebbe stata accerchiata e colpita ripetutamente da più persone, armate di strumenti da taglio di grandi dimensioni.

L’azione è stata particolarmente feroce: il ragazzo ha riportato ferite gravissime in diverse parti del corpo e ha subito anche la perdita di una falange di un dito, segno evidente della brutalità dell’attacco. Le sue condizioni avevano richiesto cure immediate e avevano fatto temere per la sua stessa sopravvivenza.

Le indagini: sopralluoghi, immagini e riscontri scientifici

Subito dopo l’aggressione, i Carabinieri della Compagnia di Perugia hanno avviato un’intensa attività investigativa. Decisivo è stato il sopralluogo effettuato sul luogo dell’attacco, che ha consentito di raccogliere numerosi elementi utili. Tra questi, anche un fodero riconducibile a una katana, ritenuto compatibile con una delle armi utilizzate. Parallelamente, gli investigatori hanno ascoltato diversi testimoni, analizzato le immagini dei sistemi di videosorveglianza presenti nella zona e svolto accertamenti tecnico-scientifici. Un lavoro certosino che ha permesso di ricostruire la sequenza degli eventi e di delineare un quadro indiziario solido.

I primi arresti e i ricercati

Alla luce delle prove raccolte, l’Autorità Giudiziaria aveva disposto il fermo di quattro soggetti, tutti senza fissa dimora e già noti alle forze dell’ordine. Due di loro erano stati arrestati pochi giorni dopo, il 26 maggio, mentre per altri due erano state emesse misure cautelari rimaste ineseguite.

Questi ultimi risultano tuttora irreperibili e sono attivamente ricercati, sia a livello nazionale che internazionale, a conferma della complessità e dell’estensione dell’indagine.

Il quinto complice e la chiusura del cerchio

Le investigazioni non si sono però fermate. Ulteriori approfondimenti hanno portato all’individuazione di un quinto presunto complice, ritenuto coinvolto nel tentato omicidio. Anche nei suoi confronti era stata disposta una misura cautelare. Si tratta proprio del 37enne arrestato a Città della Pieve, la cui cattura rappresenta un passaggio decisivo per l’inchiesta. Un arresto che rafforza l’impianto accusatorio e conferma l’impegno delle forze dell’ordine nel contrasto ai reati violenti sul territorio.

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Lorenzo Farneti
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