Non c’è pausa per il Perugia, che a migliaia di chilometri dall’Italia, nel prestigioso centro sportivo di Ezeiza, sede storica della Nazionale argentina, continua a sudare e a gettare le basi per un campionato da protagonista. Dopo una stagione complicata, chiusa clamorosamente fuori dalla griglia playoff, il Grifo si è messo in testa una missione chiara: voltare pagina, ricostruire un’identità vincente e tornare a recitare un ruolo da grande. Il gruppo guidato da mister Vincenzo Cangelosi sta affrontando doppie sedute intense, tra corsa, palestra e lavoro tattico sul campo, per arrivare pronto ai primi impegni ufficiali di agosto.
Tra i protagonisti di questo ritiro c’è Emanuele Torrasi, centrocampista classe 1999, pronto a iniziare la sua terza stagione in biancorosso con la voglia di riscattarsi e di guidare i compagni dentro e fuori dal campo. Ai microfoni ufficiali del club, Torrasi ha raccontato le sue sensazioni dall’Argentina, i dettagli del lavoro quotidiano e le aspettative per una stagione che può rappresentare un vero spartiacque per lui e per il Perugia.
A raccontare come sta andando il ritiro è stato proprio Torrasi, intervistato dai canali ufficiali del club. Le parole sono quelle di un giocatore determinato, ma anche consapevole della fatica che serve per ripartire:
“Sono giorni intensi, duri, stiamo lavorando forte, siamo contenti di essere qui. Ci dividiamo la giornata con un lavoro intenso di corsa di mattina, nel pomeriggio lavoriamo in palestra e in campo al centro AFA”, ha spiegato.
Il gruppo, quindi, non si risparmia. Mattinate dedicate alla corsa, pomeriggi tra pesi e tattica. Il tutto in una cornice di grande qualità, come conferma Torrasi: “Le strutture sono ottimali, siamo molto contenti di questo, siamo privilegiati a essere qua”.
Il centrocampista ex Milan ha parlato anche del ruolo che ha ricoperto nella prima amichevole stagionale, quello di regista: “Sono contento, è stato un test importante, è un ruolo che avevo già svolto la scorsa stagione, sono a disposizione: dove il mister vuole, gioco”.
Poche parole, ma chiare: Torrasi è pronto a farsi trovare pronto in più posizioni, confermando la sua duttilità, caratteristica sempre apprezzata dagli allenatori.
Oltre al lavoro sul campo, è importante il clima che si respira fuori. Torrasi lo descrive così:
“Siamo entusiasti di iniziare la stagione tutti insieme. La sera siamo tutti insieme, passiamo del tempo anche facendo cruciverba”, racconta con un sorriso. Segno di un gruppo unito, che sta approfittando di questo lungo ritiro per cementare rapporti e costruire quell’alchimia che spesso fa la differenza nei momenti decisivi di una stagione.
L’aria di Ezeiza, dunque, sembra fare bene: anche il clima più rigido aiuta a sopportare meglio la fatica: “Sul clima invernale? Si riesce a sopportare meglio il carico di lavoro con le temperature più rigide, non vogliamo mollare, si lavora tanto”, aggiunge.
Ma cosa significa davvero questa preparazione per Torrasi e per la squadra? Significa resettare tutto, fare tabula rasa e ripartire con la consapevolezza di chi non vuole più fallire:
“Identità di squadra? L’inizio di stagione può essere importante, ci può dare uno slancio in più. La consapevolezza è l’obiettivo di quest’anno. La scorsa non è stata una stagione positiva, dobbiamo resettare e ripartire con consapevolezza”, ha detto senza giri di parole.
Poi uno sguardo alla vita da ritiro, tra sudore e compagni di camera: “In camera sono con Federico Giraudo, ci conosciamo da tempo, sono contento di averlo come compagno di stanza”. Piccoli dettagli che raccontano un gruppo che si costruisce giorno dopo giorno, tra allenamenti duri e momenti di normalità.