28 Nov, 2025 - 13:52

Perugia rafforza il welfare di comunità: protocollo quinquennale tra Comune e Caritas

Perugia rafforza il welfare di comunità: protocollo quinquennale tra Comune e Caritas

Un accordo strutturato, stabile e di lunga durata per rispondere in modo più efficace alle fragilità sociali del territorio. Il Comune di Perugia e la Caritas diocesana hanno siglato un protocollo d’intesa che ridisegna la governance del welfare cittadino, puntando su co-programmazione, servizi integrati e una presa in carico congiunta delle persone più vulnerabili.

Una collaborazione rafforzata per rispondere alle nuove fragilità

La firma del protocollo, avvenuta nella Sala Rossa di Palazzo dei Priori, sancisce il consolidamento di un rapporto che negli ultimi anni si è fatto sempre più stretto. L’assessora alle politiche sociali Costanza Spera ha definito l’accordo come il risultato di un confronto durato mesi e come il primo documento organico che raccoglie e struttura prassi già consolidate. Comune e Caritas si impegnano infatti ad ampliare la collaborazione su interventi e servizi rivolti alle persone fragili: dagli aiuti materiali alla mensa e al ristoro notturno, fino a percorsi di empowerment, contrasto alla povertà educativa e sostegno all’invecchiamento attivo.

L’accordo valorizza inoltre l’adesione alla FIO.PSD, la federazione nazionale che riunisce gli organismi dedicati al sostegno delle persone senza dimora. Tra gli strumenti operativi individuati, particolare rilievo assumono il tavolo di coordinamento e le équipe multidisciplinari, che avranno il compito di monitorare i bisogni emergenti e proporre strategie comuni.

Per l’assessora Spera, questa impostazione rappresenta un passo avanti decisivo: "Siamo noi al servizio delle persone e non il contrario", ha ricordato, sottolineando il valore umano e comunitario del lavoro svolto dalla Caritas.

Le voci della Caritas e dei servizi sociali: un accordo che guarda al lungo periodo

Il direttore della Caritas diocesana, Don Marco Briziarelli, ha parlato di un "prendersi per mano" tra istituzioni e terzo settore, con l’obiettivo di costruire risposte condivise e durature. Una collaborazione che intercetta un tessuto sociale ricco di volontari e di energie, chiamato oggi a misurarsi con un aumento costante delle povertà.

Sulla stessa linea anche la dirigente dell’Area Servizi alla Persona del Comune, Roberta Migliarini, che ha evidenziato come il protocollo definisca una collaborazione "stabile" e non limitata alla sola elencazione di impegni formali. La durata dell’accordo - 5 anni, rinnovabili per altri cinque - permette una programmazione ampia, inclusa la possibilità di partecipare congiuntamente a bandi regionali ed europei.

Per Adelina Trotta, responsabile del coordinamento della rete dei Servizi Sociali Territoriali, l’intesa è il coronamento di un percorso quotidiano. Una collaborazione, ha ricordato, resa ancora più urgente dalla crescita esponenziale delle povertà e dalla necessità di sedersi attorno a un tavolo con continuità per affrontare fenomeni complessi: dalla marginalità abitativa al disagio giovanile.

Un modello di governance partecipata: obiettivi, strumenti e ambiti di intervento

Il protocollo costruisce un nuovo sistema di governance partecipata basato su sussidiarietà, corresponsabilità e prossimità operativa. La finalità è chiara: integrare dati, servizi e competenze per rispondere alle nuove vulnerabilità del territorio in modo tempestivo ed efficace.

Gli ambiti prioritari su cui si concentrerà il lavoro condiviso sono numerosi: contrasto alla povertà economica e nutrizionale, sostegno alle persone senza dimora, prevenzione dell’emergenza abitativa, orientamento sanitario, rafforzamento delle misure contro la povertà educativa e il disagio giovanile. Il protocollo introduce inoltre la promozione di percorsi di welfare energetico, la riabilitazione di persone detenute o in misure alternative e la raccolta e condivisione dei dati per la programmazione dei servizi sociali.

Accanto ai contenuti, l’intesa definisce strumenti operativi concreti: un Tavolo permanente di coordinamento integrato, un’équipe multidisciplinare con funzioni di monitoraggio, la condivisione di spazi e risorse logistiche, il coinvolgimento attivo della rete ecclesiale e associativa e la valorizzazione del volontariato come motore del welfare di comunità.

Per il direttore generale del Comune, Roberto Gerardi, l’accordo si inserisce nel programma di mandato che mette al centro la qualità della vita delle persone, ricordando che "nessuno fa niente da solo". Una visione che, attraverso questo patto tra istituzioni e terzo settore, punta a rafforzare il sostegno a chi vive situazioni di fragilità, con interventi coordinati e radicati nel territorio.

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Giorgia Sdei
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