30 Dec, 2025 - 16:14

Perugia, perquisita in Argentina la casa del presidente Faroni: ipotesi di riciclaggio

Perugia, perquisita in Argentina la casa del presidente Faroni: ipotesi di riciclaggio

Il campo racconta un Perugia in difficoltà, la cronaca extra-calcistica apre invece scenari ancora più complessi e delicati. Il finale di 2025 non sorride al Grifo, alle prese con un periodo tutt’altro che positivo sul piano sportivo: assenza di vittorie in trasferta, rendimento altalenante e una classifica che vede i biancorossi quartultimi, invischiati nella lotta per evitare la zona più calda del girone B di Serie C. Un contesto che genera inevitabilmente tensione tra tifosi e ambiente, già proiettati su un 2026 che dovrà necessariamente segnare una svolta.

Se sul rettangolo verde la squadra fatica a trovare continuità e risultati, fuori dal campo arrivano notizie tutt’altro che rassicuranti, direttamente dall’Argentina. Secondo quanto riportato dal portale argentino Infobae, il presidente del Perugia Javier Faroni sarebbe coinvolto in un’indagine per presunto riciclaggio di denaro nell’ambito di un’inchiesta più ampia che riguarda operazioni economiche legate all’AFA, la Federazione calcistica argentina. 

Il fermo in aeroporto e le restrizioni imposte dal magistrato

Sempre secondo quanto riferito da Infobae, Faroni non può lasciare l’Argentina. Nella serata di ieri il presidente del Perugia sarebbe stato fermato all’aeroporto di Aeroparque, a Buenos Aires, mentre tentava di recarsi in Uruguay. Dopo il controllo da parte della Polizia, gli sarebbe stata notificata l’applicazione delle restrizioni per l’uscita dal Paese, disposte dall’autorità giudiziaria competente.

La decisione del magistrato sarebbe arrivata a seguito di un’ingiunzione della Procelac, il ministero pubblico fiscale argentino specializzato in reati economico-finanziari e riciclaggio. Un provvedimento cautelare che, va sottolineato, non equivale a una condanna, ma che testimonia la delicatezza dell’inchiesta in corso e la volontà degli inquirenti di mantenere la massima vigilanza sugli indagati.

L’inchiesta coordinata dalla Procelac avrebbe conosciuto un’ulteriore accelerazione sul piano investigativo. Secondo quanto emerge dalle ricostruzioni della stampa argentina, l’organo del ministero pubblico fiscale avrebbe disposto una serie articolata di misure istruttorie, finalizzate a fare piena luce sui flussi finanziari finiti sotto la lente degli inquirenti. Tra queste rientrerebbero anche perquisizioni mirate, eseguite sia presso due sedi operative dell'AFA, sia nell'abitazione di Nordelta del numero uno biancorosso. 

L’obiettivo degli accertamenti sarebbe quello di acquisire documentazione contabile e amministrativa collegata all’attività della società TourProdEnter, oltre a verificare l’origine e la destinazione di fondi provenienti dall’estero. Al vaglio degli investigatori vi sarebbero inoltre eventuali posizioni debitorie che, secondo l’ipotesi investigativa, potrebbero coinvolgere lo stesso Faroni nei confronti della Federazione calcistica argentina

Le accuse: i flussi finanziari e il ruolo di TourProdEnter

Al centro dell’indagine, stando alle ricostruzioni giornalistiche argentine, ci sarebbe la società TourProdEnter, riconducibile a Javier Faroni e alla moglie Erica Giletti. Secondo quanto riportato, la società avrebbe accumulato oltre 260 milioni di dollari negli ultimi quattro anni su conti aperti in quattro banche statunitensi, attraverso un contratto commerciale stipulato con la Federazione Calcistica Argentina.

Un passaggio, questo, che rappresenta il fulcro dell’inchiesta. Sempre secondo Infobae, almeno 42 milioni di dollari sarebbero confluiti su conti di società costituite nello Stato della Florida, prive di dipendenti e senza un’attività commerciale dichiarata. Elementi che hanno spinto la Procelac ad approfondire la natura di tali movimenti finanziari e la loro compatibilità con la normativa vigente.

Il comunicato dell’AFA: “Nessuna irregolarità riscontrata”

A fare chiarezza, almeno sul piano formale, è intervenuta anche l’AFA, che ha diffuso un comunicato ufficiale per precisare i termini del rapporto con TourProdEnter. La Federazione ha ribadito che esiste un contratto vigente con l’Agenzia TourProdEnter LLC, designata come agente commerciale dell’associazione per rappresentarla nelle attività economiche e commerciali all’estero.

Nel comunicato si sottolinea inoltre che tale legame contrattuale è stato analizzato da vari tribunali, sia in Argentina che negli Stati Uniti, senza che siano state riscontrate irregolarità. Una presa di posizione che mira a ridimensionare il quadro accusatorio e a rassicurare sull’operato della Federazione. Anche TourProdEnter ha voluto commentare la vicenda, confermando il rapporto con l’AFA e dichiarando di rispettare tutti i requisiti e le disposizioni legali per proseguire la propria attivitàDi fronte a queste accuse, Javier Faroni ha respinto ogni addebito attraverso i suoi legali. La linea difensiva è chiara e netta: TourProdEnter viene definita una società privata con piena autonomia commerciale, regolarmente operativa e non soggetta a condanne o provvedimenti definitivi.

In casa Perugia, inevitabilmente, la vicenda tiene banco e rischia di alimentare incertezza in un momento già delicato. La squadra è chiamata a ritrovare risultati e serenità, mentre la società dovrà gestire con attenzione un fronte mediatico che potrebbe incidere sul clima generale. Al momento non risultano conseguenze dirette sulla gestione sportiva, ma è chiaro che l’evoluzione dell’inchiesta sarà seguita con estrema attenzione.

AUTORE
foto autore
Lorenzo Farneti
condividi sui social
condividi su facebook condividi su x condividi su linkedin condividi su whatsapp
ARTICOLI RECENTI
LEGGI ANCHE