Proseguono senza sosta le indagini sull’omicidio di Hekuran Cumani, il giovane di 23 anni di Fabriano, ucciso nella notte tra venerdì e sabato con una coltellata nel parcheggio antistante il Dipartimento di Matematica e Informatica dell’Università di Perugia.
La Squadra Mobile e la Procura della Repubblica di Perugia stanno cercando il coltello usato per colpire il ragazzo, arma che al momento resta irreperibile. Si tratta di un elemento chiave per ricostruire la dinamica della tragedia e individuare con certezza l’autore del delitto.
Un'indagine complessa quella condotta dalla polizia di Perugia, resa particolarmente difficile dal fatto che non si conoscevano tra loro gli appartenenti ai due gruppi coinvolti nello scontro sfociato nel delitto.
La squadra mobile sta mettendo insieme i vari elementi per arrivare a delineare il quadro e individuare chi ha sferrato la coltellata mortale. Gli investigatori avrebbero sentito a lungo anche il fratello della vittima, rimasto leggermente ferito, ma nemmeno da lui non sarebbero arrivati elementi decisivi.
Dalle prime ore di sabato mattina gli investigatori hanno avviato una ricerca capillare dell’arma del delitto. Le perlustrazioni si concentrano nella zona universitaria e nei dintorni dei locali dove sarebbe nata la lite. Sembra infatti che sul luogo del delitto, un parcheggio non sorvegliato antistante il dipartimento di matematica dell'Università degli Studi, non ci siano telecamere di sorveglianza. Così come nel resto dell'area alle porte del centro perugino. Le uniche telecamere si troverebbero all'interno del locale ma non avrebbero fornito spunti particolarmente utili per l'indagine. La Procura di Perugia, coordinata dal sostituto procuratore Paolo Abbritti, analizza i filmati di videosorveglianza e i tabulati telefonici per ricostruire gli spostamenti dei ragazzi coinvolti.
Sono già decine le persone sentite: giovani presenti nella zona, frequentatori dei locali e testimoni che avrebbero assistito alle fasi concitate della rissa. La Polizia scientifica ha effettuato rilievi tecnici nel parcheggio.
Secondo le prime ricostruzioni, la lite sarebbe iniziata all’interno di un locale e poi degenerata all’esterno. Due gruppi contrapposti - uno proveniente dalle Marche, l’altro formato da giovani di Perugia - si sarebbero affrontati per futili motivi.
Fonti investigative escludono legami con bande criminali o dinamiche legate allo spaccio. Tutto sarebbe nato da una discussione banale, degenerata quando qualcuno avrebbe chiamato un’altra persona, arrivata successivamente portando con sé il coltello.
“Nessuno dei due gruppi aveva l’arma in mano al momento della lite”, hanno riferito gli inquirenti, confermando che il coltello è comparso solo nella fase finale dell’aggressione.
L’arma mancante è ora al centro dell’inchiesta. Gli agenti della Squadra Mobile, diretti da Claudio Giugliano, stanno cercando di individuare la persona che avrebbe introdotto il coltello nella rissa.
La mancanza dell’arma rappresenta una difficoltà per gli inquirenti, che tuttavia ritengono di avere elementi concreti per circoscrivere il gruppo dei sospettati. In attesa dell’autopsia, che chiarirà la dinamica esatta del colpo, si lavora anche sull’analisi delle impronte e delle tracce biologiche rinvenute sul luogo del delitto.
Il parcheggio è ancora sotto sequestro, mentre le verifiche proseguono anche di notte. Gli investigatori sono convinti che il coltello sia stato fatto sparire subito dopo l’aggressione e che chi lo deteneva abbia avuto il tempo di disfarsene prima dell’arrivo delle forze dell’ordine.
La morte di Hekuran Cumani ha sconvolto la comunità locale. Il giovane, cittadino italiano di origini albanesi, era molto conosciuto a Fabriano, dove lavorava saltuariamente nella ristorazione. Amici e familiari lo ricordano come “un ragazzo tranquillo, generoso e sempre disponibile”.
La Procura di Perugia continua a mantenere il massimo riserbo, ma non esclude a breve sviluppi significativi. Gli inquirenti puntano a identificare l’autore materiale del delitto e chi, eventualmente, lo ha aiutato a fuggire.
Le prossime ore saranno decisive: il ritrovamento del coltello e l’analisi delle immagini delle telecamere potrebbero fornire la svolta nelle indagini.