07 Jul, 2025 - 11:49

Perugia, ancora movida violenta: lite e lanci di bottiglie in piazza IV Novembre

Perugia, ancora movida violenta: lite e lanci di bottiglie in piazza IV Novembre

Il centro storico di Perugia torna a essere, suo malgrado, teatro di un'altra notte violenta. Sabato 5 luglio, intorno alle 23.40, in piazza IV Novembre è scoppiato il panico quando un gruppo di persone ha iniziato a lanciarsi bottiglie di vetro sulle scalette di San Lorenzo.

Perugia, altra notte violenta

Altra notte violenta a Perugia. La notizia viene riportata dai colleghi de Il Messaggero. Una lite tra un gruppo di individui ha portato a vero e proprio fuggi fuggi in piazza IV Novembre. Giovani, famiglie e visitatori, infatti, hanno dovuto abbandonare la zona, visto che la piazza è stata teatro di una lite culminata con il lancio di bottiglie di vetro.

I primi oggetti lanciati, secondo le ricostruzioni del quotidiano, sarebbero partiti da un gruppo posizionato nei pressi del portone laterale della cattedrale, in direzione della statua di Papa Giulio III.

Partita la lite, iniziato il fuggi fuggi generale

Le bottiglie lanciate sarebbero finite sulla gradinata, attirando l'attenzione dei presenti e in pochi istanti si è sparsa la voce di una lite: “Occhio, si tirano qualcosa”, avrebbe avvertito qualcuno seguito da incitazioni alla fuga. 

In una situazione surreale i tanti presenti hanno cercato di lasciare la piazza in pochi secondi. In molti, non avendo a fuoco la situazione per via di un palco che ostruiva la visuale, sono fuggiti sentendo rumori e urla.

Facinorosi in fuga all'arrivo della Polizia

Alcuni testimoni avrebbero riportato quanto visto all'arrivo della Polizia, con gli autori della lite che non sono stati rinvenuti, essendosi dati immediatamente alla fuga.

Diverse le strade prese dai facinorosi in fuga: via Maestà delle Volte, piazza Danti e altre. Non risultano, al momento, nè arresti, né feriti o danni rilevanti: solo un'altra notte da panico e sconcerto totale.

Nonostante il divieto, in vigore dal 16 giugno, di vetro e lattine in centro e nella zona di Fontivegge, includendo anche il divieto di possesso di alcolici nell’area della stazione, non si è riusciti a evitare un altra notte da movida violenta a Perugia.

In piazza erano presenti anche gli informatori civici, parte del progetto avviato dall’amministrazione comunale per promuovere una convivenza urbana più ordinata e sicura ma il nuovo episodio alimenta la preoccupazione in particolare nei fine settimana. Resta, perciò, alto il livello di attenzione da parte delle autorità cittadine.

Fontivegge, stazione e piazze sorvegliate: i controlli nella zona rossa

Ad esempio nel quartiere perugino di Fontivegge è scattata la “zona rossa” attorno all’area della stazione ferroviaria, da lunedì 16 giugno 2025, per tre mesi consecutivi. Oltre ai divieti di stazionamento, è stato predisposto un sensibile aumento della presenza delle forze dell’ordine nel quartiere, assicurato da pattuglie congiunte delle forze di polizia e della Polizia Locale. L’obiettivo finale rimane quello di restituire ai cittadini onesti la piena fruibilità degli spazi pubblici del quartiere, rendendo Fontivegge più sicura e vivibile nei mesi a venire.

Le istituzioni hanno così risposto alle criticità del quartiere Fontivegge, zona spesso segnalata per episodi di criminalità e degrado, predisponendo un piano di controlli intensivi per i mesi estivi. L’auspicio, condiviso da Prefettura e Comune, è di dissuadere attività illecite (come spaccio di droga e atti violenti) e rendere più vivibile il quartiere nei mesi di maggiore afflusso di residenti e visitatori.

Il rispetto dell’ordinanza sarà oggetto di monitoraggio quotidiano da parte delle autorità, con l’obiettivo di verificare l’efficacia del provvedimento e applicare eventuali modifiche. Le sanzioni per chi viola le disposizioni della zona rossa potranno includere l’allontanamento coatto, denunce o misure amministrative. La Prefettura valuterà costantemente, insieme a Questura e Comune, l’andamento della situazione per capire se prorogare, modificare o revocare la misura una volta terminati i tre mesi previsti.

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Emanuele Landi
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