Non è stato di certo un girone d’andata brillante, né tantomeno entusiasmante, per il Perugia. Anzi. La fotografia scattata dalla classifica al termine delle prime diciotto giornate è impietosa e racconta di un Grifo impantanato in piena zona playout, una posizione pericolosa e delicata per una piazza abituata a ben altri palcoscenici. I numeri, come spesso accade, non mentono: quindici punti conquistati, frutto di appena tre vittorie, sei pareggi e nove sconfitte, con diciotto gol segnati e ventiquattro subiti, per una differenza reti di -6. Un bottino troppo magro per un club blasonato come quello biancorosso.
A rendere ancora più complesso il quadro è stata una prima parte di stagione segnata da una profonda instabilità tecnica. Nei primi mesi di campionato sulla panchina del Perugia si sono alternati ben tre allenatori, segnale evidente di una progettualità mai davvero decollata e di una squadra alla costante ricerca di identità. Ora il timone è nelle mani di mister Giovanni Tedesco, chiamato a un compito tutt’altro che semplice: traghettare il Grifo fuori dalle sabbie mobili della zona retrocessione e restituire fiducia a un ambiente scosso e deluso.
Non è un caso che le uniche tre vittorie stagionali siano arrivate tutte sotto la gestione Tedesco. Il successo all’esordio contro il Livorno, quello sofferto ma prezioso contro la Vis Pesaro e infine il roboante 4-0 rifilato al Forlì nell’ultima gara del 2025 hanno rappresentato piccoli, ma significativi, segnali di risveglio. Proprio la netta affermazione contro i romagnoli ha permesso al Perugia di chiudere il girone d’andata con un sorriso, lasciando intravedere margini di crescita in vista di una seconda parte di stagione che sarà decisiva per il futuro del club.
La sfida contro il Forlì ha mostrato un Perugia finalmente convincente sotto il profilo dell’approccio mentale, della condizione fisica e della qualità tecnica. Tre gol nel primo tempo, uno nella ripresa e una sensazione di controllo totale della gara che raramente si era vista nei mesi precedenti. Un successo che vale molto più dei tre punti, perché restituisce certezze e consapevolezza a un gruppo che, fino a poche settimane fa, sembrava smarrito.
La vittoria contro il Forlì è maturata grazie a un approccio praticamente perfetto dei biancorossi, ma tra i protagonisti della serata spicca senza dubbio Daniele Montevago. L’attaccante siciliano, al secondo anno in maglia Perugia, è reduce da un girone d’andata tutt’altro che esaltante, al pari del rendimento complessivo della squadra. I numeri parlano di diciassette presenze, due gol e un assist: cifre lontane dalle aspettative, soprattutto se rapportate al peso offensivo che Montevago aveva avuto nella passata stagione.
Eppure, scavando più a fondo, emerge un dato tutt’altro che banale: i contributi decisivi di Montevago coincidono quasi sempre con le vittorie del Grifo. Il primo gol stagionale è arrivato il 27 ottobre 2025, nella prima gara di Giovanni Tedesco sulla panchina biancorossa, nel 2-0 contro il Livorno che ha consegnato al Perugia anche la prima vittoria dell’anno. L’assist è arrivato nel successo per 2-1 contro la Vis Pesaro, mentre il secondo gol stagionale è stato messo a segno proprio contro il Forlì, nel momentaneo 2-0 che ha indirizzato definitivamente il match.
Una rete, quella contro i romagnoli, che racchiude l’essenza dell’attaccante vero: attacco deciso dell’area di rigore, taglio verso il centro, coordinazione perfetta e girata al volo che non ha lasciato scampo al portiere. Un gol di istinto, qualità e cattiveria agonistica, elementi che Montevago aveva già mostrato a più riprese nella scorsa stagione. L’ex Gubbio ed Entella aveva infatti chiuso il campionato precedente con tredici reti in trenta presenze, a cui si erano aggiunte due segnature nelle tre gare di Coppa Italia, per un totale di quindici gol complessivi.
Il confronto tra le due annate è inevitabile e apre riflessioni importanti in casa Perugia. In questi giorni il tema mercato è tornato prepotentemente d’attualità, con la finestra invernale pronta ad aprirsi e la necessità, dichiarata dallo stesso Tedesco, di intervenire per puntellare una rosa che presenta evidenti lacune. L’arrivo di un nuovo attaccante sembra quasi scontato, un rinforzo da affiancare proprio a Montevago per aumentare il peso offensivo della squadra.
Ma tra tifosi e addetti ai lavori circola una domanda affascinante: e se il vero acquisto del Perugia fosse proprio Montevago? Se il numero nove biancorosso riuscisse a ritrovare continuità, fiducia e quella vena realizzativa mostrata nella passata stagione, il Grifo potrebbe già avere in casa una risorsa fondamentale per la corsa salvezza. Il gol al Forlì potrebbe rappresentare una svolta, l’inizio di una nuova fase, non solo per il singolo, ma per l’intera squadra.
Il futuro dirà se questa scintilla si trasformerà in fiamma. Di certo, il Perugia ha bisogno dei gol di Montevago per risalire la classifica e allontanarsi dalla zona playout. E il 2026, per il Grifo, passa inevitabilmente anche dal suo centravanti.