23 Jul, 2025 - 09:33

Perugia, svolta sulla mobilità: via libera al progetto “Zone 30” per una città più sicura e sostenibile

Perugia, svolta sulla mobilità: via libera al progetto “Zone 30” per una città più sicura e sostenibile

Perugia si prepara a una trasformazione profonda del proprio tessuto urbano: il progetto “Zone 30”, sostenuto con convinzione dal consigliere comunale Simone Cenci, ha ricevuto l’approvazione della III Commissione Urbanistica. Non si tratta solo di una misura tecnica per ridurre la velocità, ma di un cambio di paradigma nella gestione dello spazio pubblico e della mobilità.

Zone 30 a Perugia: la rivoluzione della mobilità a misura di cittadino

L’obiettivo è chiaro: rendere la città più sicura, più vivibile, più inclusiva. Il limite di velocità a 30 chilometri orari, già adottato con successo in metropoli come Londra, Bruxelles e Bologna, sarà introdotto in otto aree strategiche della città — tra cui Ponte San Giovanni, San Sisto, Via Pinturicchio e Borgo XX Giugno — attraverso l’attuazione del Progetto di Fattibilità Tecnico-Economica approvato lo scorso aprile. L’iniziativa punta a diventare un modello replicabile, da estendere progressivamente ad altri quartieri.

Per Simone Cenci non è solo una questione di mobilità: “L’adozione del modello Città 30 non è semplicemente una misura tecnica di regolazione del traffico, ma una proposta culturale e urbanistica che mira a trasformare radicalmente il modo in cui viviamo la città”.

Sicurezza scolastica e partecipazione attiva: i pilastri del progetto

Uno dei focus centrali sarà la tutela dei bambini nei pressi degli edifici scolastici. L’intenzione è garantire percorsi protetti entro 500 metri da ogni scuola, realizzando “piazze scolastiche” e abbassando ulteriormente i limiti di velocità nei pressi dei plessi. “Significa proteggere i più piccoli e restituire agli spazi pubblici la loro funzione educativa e sociale”, sottolinea Cenci.

Il consigliere ha inoltre ribadito l’importanza di coinvolgere la cittadinanza e le realtà associative locali, con una campagna di comunicazione capillare che accompagni il cambiamento: “Un cambiamento così profondo ha bisogno di essere condiviso, spiegato e compreso. Non è un modello contro qualcuno, ma un progetto per tutti”.

Cosa dice la scienza sul limite a 30 km/h

La riduzione della velocità nelle aree urbane è supportata da una solida base scientifica. Numerosi studi dimostrano che abbassare i limiti a 30 km/h comporta una drastica riduzione del numero e della gravità degli incidenti, in particolare per pedoni e ciclisti. A velocità inferiori, i conducenti hanno maggiore campo visivo, più tempo per reagire e uno spazio di frenata ridotto.

Uno studio svedese ha evidenziato che il rischio di mortalità per un pedone investito a 50 km/h è oltre cinque volte più alto rispetto ai 30 km/h. A Londra, la riduzione del limite a 20 miglia orarie ha portato a un calo del 42% delle vittime tra il 1986 e il 2006. Esperienze simili sono state registrate a Bristol, in Canada e in diverse città europee. Secondo una revisione sistematica pubblicata nel 2024, in 40 città europee il limite di 30 km/h ha portato a una diminuzione del 37% dei decessi, del 23% degli incidenti e del 38% degli infortuni.

L'Europa spinge verso le "Città 30"

Il limite urbano di 30 km/h è diventato un obiettivo strategico per l'Unione Europea. Già nel 2017, i ministri dei Trasporti hanno riconosciuto la velocità eccessiva come una delle principali cause di incidenti stradali, indicando i 30 km/h come soluzione preferibile nelle aree urbane. Più recentemente, il Consiglio UE ha invitato le autorità locali a introdurre questo limite nei contesti in cui convivono veicoli e utenti vulnerabili.

Anche il Gruppo di esperti sulla mobilità urbana (EGUM) ha ribadito questa linea, definendo la Città 30 come la prima raccomandazione per migliorare la sicurezza stradale. L'obiettivo è creare città più umane, accessibili e sostenibili, dove la velocità non sia un fattore di rischio ma uno strumento per migliorare la qualità della vita.

Un impegno concreto per il futuro di Perugia

La visione della nuova mobilità proposta con “Perugia Zone 30” è ambiziosa, ma poggia su basi solide: nuove regole, controllo efficace della velocità, riprogettazione degli spazi urbani e partecipazione collettiva. Un passo deciso verso una città più sicura, moderna e sostenibile.

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Giorgia Sdei
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