22 Sep, 2025 - 12:21

Perugia, parla Meluso: “Sostenibilità e fiducia, Braglia scelta giusta. Ora servono risposte”

Perugia, parla Meluso: “Sostenibilità e fiducia, Braglia scelta giusta. Ora servono risposte”

Il Perugia vive giorni di riflessione e cambiamento. Dopo l’esonero di Vincenzo Cangelosi e l’arrivo in panchina di Piero Braglia, il club biancorosso ha voluto fare chiarezza attraverso le parole del direttore dell’area tecnica Mauro Meluso (foto Youtube Perugia Calcio). In conferenza stampa il dirigente ha ripercorso le tappe del mercato estivo, spiegato la filosofia della sostenibilità che guida il progetto e analizzato il futuro della squadra, chiamata a ritrovare equilibrio e continuità in un campionato che si preannuncia lungo e competitivo.

La sostenibilità come parola chiave

Meluso ha aperto l’incontro chiarendo le ragioni del ritardo:

“Di solito si fa una conferenza alla fine del mercato. Per via della squalifica che ho ricevuto, anche ingiustamente, ho rimandato la conferenza. La squalifica è scaduta il 18 settembre, quindi l’ho rimandata a oggi. Mi sembrava logico parlare con la stampa, perché si interfaccia con la gente, per spiegare come sono andate le cose”.

Il dirigente ha ribadito il concetto più volte espresso: costruire un progetto sportivo basato sulla sostenibilità, evitando spese fuori controllo.

“Ho agito in maniera autonoma, sono stato messo nelle condizioni di lavorare in maniera autonoma e ringrazio la società. Sono state scelte mie. Il presidente ieri ha scherzato dicendomi che non gli ho preso nessun giocatore che voleva lui. Non posso che ringraziare la proprietà e chi ha lavorato con me, abbiamo cercato di fare del nostro meglio. Pensiamo di aver allestito una squadra che può lottare per le prime cinque posizioni ma con il concetto della sostenibilità. Avevo parlato della sostenibilità il giorno in cui mi ero presentato a Perugia: aldilà dell’aspetto personale, era basilare e fondamentale che questo club potesse continuare”.

Poi l’approfondimento sul bilancio:

“C’è una sostenibilità oggettiva: la proprietà Faroni ha investito tanti soldi e abbiamo un delta negativo di previsione che non è tanto sostenibile. Dobbiamo ringraziare chi ci fa fare questa annata fuori dalla sostenibilità. Poi c’è la sostenibilità soggettiva di chi dice ‘ho la possibilità di farlo e lo faccio’, ma oggettivamente un club che incassa 1 e spende 6 non è destinato a durare in eterno”.

Un mercato costruito passo dopo passo

Meluso ha sottolineato i ritardi iniziali, ma anche la qualità delle scelte finali:

“Mi ero sbilanciato parlando del 70% della costruzione. C’è stato un ritardo che pensavo di poter colmare. Se andiamo a vedere, questo 70% o anche l’80% è stato colmato nell’arco di una settimana con due arrivi. Eravamo in grado di poter fare il ritiro con tutti i crismi”.

Sul tema delle trattative sfumate e della riservatezza, il dirigente è stato netto:

“Ci sono delle cose che vengono fuori e c’è chi ha l’interesse che escano. Per questo motivo mi odiate, perché non do mai notizie facendo gli interessi miei e del club. Più siamo riservati, più riusciamo a fare meglio il nostro mestiere. Tanti nomi che abbiamo trattato non sono usciti, magari erano prime scelte così come quelli che sono arrivati. Abbiamo dovuto fare degli interventi all’ultimo, capita spesso, fa parte delle logiche del mercato”.

Un capitolo importante riguarda i tanti arrivi in prestito:

“La maggior parte hanno il diritto di riscatto, quasi tutti, tranne Manzari. Non sono stati presi a caso, sono stati colpi ragionati. Su Manzari non abbiamo potuto esercitare nessun tipo di riscatto, è un po’ come su Montevago: c’è un diritto di recompra del Sassuolo e quindi il Bari non poteva rilasciare nessuna opzione futura. Le scelte sono state fatte sempre in funzione di fare del nostro meglio per la squadra. Per fare la squadra ammazza campionato devi fare all-in: noi non facciamo questo”.

Il dirigente non nasconde la delusione per i risultati iniziali, ma resta convinto delle potenzialità della rosa:

“I risultati per il momento non sono soddisfacenti, ma sono fiducioso. Troveranno una migliore condizione i vari Manzari, Ogunseye, Calapai. Ci sarà più amalgama tra di loro. Megelaitis si è presentato bene, anche lui ha fatto il ritiro con una situazione particolare. Questa squadra con il tempo riuscirà a esprimersi bene. Poi tireremo le somme”.

Il rapporto con la società e le tensioni

Sulle voci di attriti interni, Meluso ha chiarito:

“Io non sono soddisfatto dei risultati. È evidente che abbiamo lavorato sempre con delle difficoltà oggettive. Da quando la nuova proprietà è arrivata ci sono state difficoltà riguardanti anche il passato e ce ne siamo fatti carico. Non sono soddisfatto dei risultati, ma lo sono in prospettiva futura. Rifarei la scelta senza dubbio”.

E ancora:

“Ho avuto sempre frizioni con tutti, quotidianamente, è normale. Il calcio non è una scienza esatta, ha una logica, ognuno di noi può esprimere un’opinione. Rientra nella normalità della vita e di questo sport”.

Il cambio in panchina: Braglia per Cangelosi

L’esonero di Cangelosi e l’arrivo di Piero Braglia hanno aperto un nuovo capitolo. Meluso ha raccontato il primo incontro con il nuovo tecnico:

“La prima cosa che ho detto a Braglia quando ci siamo incontrati è stata: ti piace questa squadra, l’alleni volentieri? Lui ha detto di sì. L’aspetto tecnico non è marginale, anzi di assoluta importanza. Tutti gli allenatori hanno la possibilità di cambiare tattica. Braglia è un allenatore elastico, abbiamo lavorato in due situazioni diverse in passato. Dovevamo dare una scossa a livello psicologico e abbiamo preso un allenatore che è una garanzia. Non voglio caricare la squadra di troppe responsabilità, ma è il momento di dare risposte”.

Sulla valutazione della squadra, il direttore ha spiegato:

“Abbiamo ancora dei posti in lista. Non ne abbiamo parlato, sono state giornate frenetiche con protocolli da tenere a mente. Non credo ci sia questa possibilità, vedremo strada facendo. Se Braglia ne dovesse aver bisogno, insieme al presidente e a Borras decideremo. Non siamo una squadra ammazza campionato, possiamo lottare per le prime cinque posizioni. Quattro-cinque giocatori importanti devono trovare la condizione migliore, ci auguriamo che avvenga velocemente. Ci aspettiamo che la squadra metta più cattiveria”.

Meluso ha indicato la gara di Ravenna come emblematica delle difficoltà del gruppo:

“La partita di Ravenna è stata emblematica: abbiamo fatto trentacinque minuti da squadra che sa quello che deve fare, che si impone, che gioca a calcio palla a terra trovando giocate provate in allenamento. Di colpo la paura ha preso il sopravvento e ci siamo involuti. Dobbiamo lavorare su questo”.

Mercato degli svincolati e infortuni

Sul tema degli svincolati:

“Vedremo. Ho già parlato con il presidente e Borras, c’è disponibilità. Deve esserci esigenza e trovare un giocatore adatto. Megelaitis è arrivato a mercato chiuso ma aveva fatto il ritiro, era allenato ed era disponibile. Se oggi si va a prendere uno svincolato, giocatori in questa forma non ce ne sono. Se poi bisogna aspettare, è una valutazione da fare”.

Infine, capitolo infortuni:

“Lewis purtroppo al 99% dovrà subire un nuovo intervento, perché di sua spontanea volontà si è fatto valutare in Olanda da un suo chirurgo di fiducia. Probabilmente dovrà operarsi e questo ci mette in difficoltà. Riponevamo grande fiducia in lui. L’infortunio di Riccardi non ci voleva, il reparto difensivo da quando sono a Perugia è tartassato. Abbiamo giovani come Nwanegbo o giocatori come Megelaitis che è affidabile. Speriamo di recuperare quanto prima quelli che sono fuori”.

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Lorenzo Farneti
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