27 Nov, 2025 - 13:10

Perugia, maxi sequestro da 387mila euro: tre indagati per bancarotta fraudolenta

Perugia, maxi sequestro da 387mila euro: tre indagati per bancarotta fraudolenta

Un'operazione congiunta della Procura della Repubblica di Perugia e della Sezione di Polizia Giudiziaria ha portato all’esecuzione di un decreto di perquisizione e al sequestro preventivo di 387mila euro. Al centro dell’indagine tre persone accusate di plurime fattispecie di bancarotta fraudolenta per distrazione, con un sistema di distrazioni economiche che avrebbe impoverito una società oggi in liquidazione giudiziale.

Tre indagati per bancarotta fraudolenta a Perugia: il maxi sequestro e i primi riscontri investigativi

Il provvedimento, disposto dal Giudice per le Indagini Preliminari del Tribunale di Perugia su richiesta della Procura, rappresenta l’esito di un’attività investigativa articolata. Secondo quanto riportato negli atti, i militari della Polizia Giudiziaria - Aliquota Guardia di Finanza - hanno ricostruito un quadro di operazioni sospette legate a una società operante nel settore energetico con sede nel capoluogo umbro. Le analisi documentali e contabili avrebbero evidenziato distrazioni di risorse economiche per oltre dieci milioni di euro, cifra che ha contribuito in modo determinante al dissesto aziendale.

Le verifiche hanno inoltre ricostruito il ruolo dei tre indagati: un imprenditore locale, un avvocato romano e un commercialista con incarichi amministrativi. Gli accertamenti avrebbero permesso di individuare una serie di cessioni di credito e operazioni senza vantaggio economico per la società, effettuate tramite controparti ritenute fittizie o comunque non collegate all’interesse aziendale.

I flussi finanziari e le presunte distrazioni

Uno degli elementi centrali dell’indagine riguarda il flusso di denaro che, secondo la ricostruzione degli inquirenti, sarebbe stato convogliato verso l’avvocato romano coinvolto nell’inchiesta. Gran parte delle erogazioni finanziarie, infatti, risultava destinata a quest’ultimo per operazioni contrattuali poste alla base delle distrazioni. Il professionista, secondo la Procura, avrebbe ricevuto ingenti somme di denaro come compenso, oltre a essere sospettato di aver reinvestito i proventi della bancarotta in operazioni ora sotto la lente degli investigatori. Nei suoi confronti è stata formulata anche un’ipotesi di reato ai sensi dell’art. 648 ter 1 del codice penale, relativo al riciclaggio.

L’imprenditore e il commercialista, a loro volta, sarebbero stati implicati nella gestione delle operazioni interne alla società, contribuendo a creare un sistema di distrazioni economiche tale da danneggiare in modo significativo la massa dei creditori, compreso l’Erario. Secondo gli inquirenti, oltre 7 milioni di euro risultano direttamente riferibili a mancate entrate per l’amministrazione finanziaria.

Il quadro economico e le conseguenze giudiziarie

La società coinvolta presenta, secondo il comunicato della Procura, un passivo superiore ai dieci milioni di euro. Un dato che dà la misura dell’impatto economico delle presunte operazioni fraudolente. Le attività investigative sono tuttora in corso e riguardano anche ulteriori carichi documentali sequestrati durante le perquisizioni effettuate tra Perugia, Roma e Gubbio.

Il decreto di sequestro preventivo da 387mila euro rappresenta un primo passo nel percorso giudiziario avviato dalla Procura, con l’obiettivo di recuperare, anche solo in parte, le somme ritenute distratte. I sequestri probatori e preventivi già effettuati sono stati confermati dal Tribunale del Riesame, come riportato nel comunicato del Procuratore della Repubblica.

Le prossime fasi dell’indagine

Nel frattempo, gli investigatori stanno esaminando anche ulteriori movimenti finanziari emersi durante le prime verifiche, con l’obiettivo di comprendere se il sistema di distrazioni possa aver coinvolto altri soggetti o strutture societarie collegate, ampliando così il perimetro dell’inchiesta.

Gli inquirenti proseguono ora nell’analisi dei flussi bancari, dei contratti e delle operazioni sospette per definire il perimetro delle responsabilità individuali e l’esatta entità delle distrazioni. Le prossime settimane saranno cruciali per completare la ricostruzione economico-finanziaria e per eventuali ulteriori provvedimenti. Il procedimento resta aperto e coordinato dalla Procura di Perugia, che continua a lavorare sul materiale raccolto per chiarire ogni aspetto delle operazioni contestate.

AUTORE
foto autore
Giorgia Sdei
condividi sui social
condividi su facebook condividi su x condividi su linkedin condividi su whatsapp
ARTICOLI RECENTI
LEGGI ANCHE