18 Nov, 2025 - 20:00

Perugia ritrovato nello spirito, ma mancano i gol degli attaccanti: ecco le statistiche

Perugia ritrovato nello spirito, ma mancano i gol degli attaccanti: ecco le statistiche

Il Perugia è tornato a camminare, ma la classifica rimane sempre delicata: la zona franca è a portata di mano, ma i biancorossi continuano a navigare nelle sabbie mobili della retrocessione. La svolta sotto il segno di mister Giovanni Tedesco sta portando i suoi frutti, soprattutto in termini di mentalità e rabbia agonistica. La strada per la salvezza richiede ancora passi concreti in avanti, in particolare nella fase offensiva e nella ricerca della qualità, due elementi ancora in fase di perfezionamento.

Analizzando i numeri, il quadro del Perugia è chiaro: terzultimo posto con nove punti, con un bottino di un’unica vittoria, sei pareggi e sette sconfitte. La differenza reti è negativa (-9), con venti gol subiti e appena undici segnati. La distanza dal quindicesimo posto, che rappresenta la prima soglia utile per la salvezza diretta, è di sei punti. La lotta per evitare i play-out si fa sempre più dura, con il Pontedera che, grazie alla vittoria per 2-0 contro la Pianese, si allontana a quota quindici punti, creando un’incertezza che rende ogni gara un vero e proprio spareggio.

L’effetto Tedesco: mentalità e rabbia agonistica

Da quando Giovanni Tedesco ha preso in mano le redini del Perugia, il volto della squadra è cambiato. La sua filosofia si è tradotta in una mentalità più solida e determinata, un’arma fondamentale per un club che naviga nelle acque agitate della classifica. La voglia di sudare, di lottare fino all’ultimo minuto, si vede in campo, e questa mentalità ha già prodotto i primi risultati tangibili.

Le quattro partite disputate con il nuovo tecnico sono state un punto di svolta: il primo successo contro il Livorno ha dato fiducia, seguito da tre pareggi consecutivi che hanno portato un po’ di ossigeno in una classifica altrimenti stagnante. La crescita non può fermarsi qui. La squadra deve ancora affinare la qualità del gioco, e soprattutto la fase realizzativa: senza i gol dei bomber, il Perugia si trova spesso a inseguire le partite, e i risultati sono rischiosi.

La questione attaccanti: tra numeri e occasioni mancate

Parlare di qualità significa inevitabilmente parlare di gol. E in casa Perugia, oggi, i gol degli attaccanti sono il principale anello debole. Finché la squadra produce e finalizzano solo difensori, centrocampisti o… autoreti, l’equilibrio resta fragile. Montevago è l’emblema di questa difficoltà. Il siciliano, l’anno scorso autore di 15 reti complessive tra campionato e Coppa Italia, quest’anno si è fermato a un gol in 13 partite. Gol arrivato proprio all’esordio della gestione Tedesco, contro il Livorno. Un lampo che sembrava promettere la svolta, ma che finora non ha trovato continuità.

Il suo rendimento ricorda da vicino il primo anno tra i professionisti, diviso tra Gubbio ed Entella, quando mise a segno appena tre reti complessive. Il Perugia aspetta il Montevago della passata stagione: quello capace di essere letale nei pressi dell’area, di muoversi con intelligenza, di interpretare i momenti della partita. Le prestazioni non sono mai mancate, la generosità nemmeno. Ma per un attaccante, senza gol, la fiducia si sgretola.

La situazione di Ogunseye è diversa ma altrettanto delicata. Arrivato in estate dall’Arezzo per dare peso offensivo e alternative tattiche, l’attaccante classe ’95 ha segnato un solo gol: il rigore al 94’ contro il Bra alla seconda giornata. Da quel momento, buio totale.

Il dato più preoccupante riguarda il minutaggio: con Tedesco in panchina, Ogunseye ha giocato solo 15 minuti in campionato. Nelle ultime tre gare è rimasto seduto, mentre in Coppa Italia, contro il Latina, è rimasto in campo un’ora senza incidere. Non sembra, almeno per ora, rientrare nelle prime scelte del tecnico. E questo apre una doppia riflessione: da un lato la possibilità che la sua condizione non sia ottimale, dall’altro la necessità di ritrovare motivazioni e competitività in allenamento. Con Tedesco, il Perugia ha segnato cinque reti in quattro partite. Una media discreta rispetto al passato, ma ingannevole nella distribuzione:

  • Livorno: gol di Montevago e autogol generato da una conclusione di Kanouté.
  • Pontedera: reti di Giraudo  e Manzari.
  • Arezzo: 0-0.
  • Torres: autogol.

Le ultime quattro partite sotto la guida di Tedesco hanno mostrato un miglioramento, soprattutto in termini di atteggiamento e compattezza. Ma per cambiare marcia serve di più: occorre che gli attaccanti trovino la via del gol con maggiore regolarità. La media di gol segnati resta troppo bassa, e senza una conversione più efficace delle occasioni, il Perugia rischia di rimanere intrappolato nella “zona rossa” della classifica.

Il prossimo appuntamento contro la Vis Pesaro, tra le mura amiche del Curi, rappresenta un banco di prova importante. L’avversario, ben organizzato e determinato, potrebbe essere il momento giusto per vedere un definitivo salto di qualità, anche dal punto di vista offensivo. Serve una reazione forte, un segnale che il Perugia vuole davvero uscire dalle sabbie mobili e risalire la china.

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Lorenzo Farneti
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