Un dipendente di 59 anni della Provincia di Perugia è stato arrestato in flagranza dai carabinieri giovedì 29 maggio 2025 a Umbertide (PG). L’uomo, sorvegliante stradale, è stato trovato in possesso di circa 44 grammi di cocaina.
Secondo le ricostruzioni, una parte della droga era occultata nella sua abitazione (contenuta in due barattoli di marmellata) mentre una dose minore è stata scoperta al momento del fermo.
Secondo le ricostruzioni, l’episodio è iniziato la sera del 29 maggio quando il 59enne è stato fermato in auto dai carabinieri di Umbertide nell’ambito di un normale controllo stradale.
Durante il controllo l’uomo ha mostrato segni di nervosismo, così i militari hanno esteso l’ispezione alla sua persona. Nel portafogli del dipendente è stato trovato un involucro contenente circa 1,5 grammi di cocaina.
Successivamente è scattata una perquisizione domiciliare: nell’abitazione del sospettato sono stati scoperti altri 40 grammi di cocaina, divisi in due barattoli di vetro (da marmellata), oltre a un bilancino di precisione.
Complessivamente, tra quanto rinvenuto al momento del fermo e nella casa, la quantità di stupefacente sequestrato ha superato i 40 grammi.
Per dare un'idea concreta, 40 grammi di cocaina corrispondono a circa 160 dosi singole, considerando una dose media da 0,25 grammi, secondo le stime comunemente utilizzate in ambito forense.
I carabinieri coinvolti nell’operazione appartengono alla stazione di Umbertide. Hanno fermato il 59enne in via Ginestrella mentre era in sella alla sua motocicletta Kawasaki.
Dall’ispezione iniziale è emerso il primo involucro di droga in suo possesso. A quel punto i militari hanno proceduto anche con la perquisizione dell’abitazione dell’indagato, rinvenendo la restante parte di sostanza stupefacente. Dopo gli accertamenti, l’uomo è stato condotto in caserma e quindi tratto in arresto per detenzione di droga ai fini di spaccio.
Il fermato è un sorvegliante stradale della Provincia di Perugia, originario di Città di Castello e residente a Umbertide. Ha 59 anni e si occupa di manutenzione delle strade per l’ente provinciale. Non sono noti dettagli sulla sua vita privata o altri precedenti penali. La Provincia di Perugia non ha finora rilasciato commenti ufficiali, ma il coinvolgimento di un proprio dipendente in un caso di spaccio di stupefacenti è destinato ad avere riflessi sulla sua posizione lavorativa.
La Procura di Perugia aveva contestato all’uomo il reato di detenzione di cocaina ai fini di spaccio. Nel corso del processo per direttissima del 30 maggio il giudice Alberto Avenoso ha tuttavia riconosciuto il fatto come di lieve entità, come previsto dal comma 5 dell’art. 73 del DPR 309/1990.
Questa qualificazione attenua le pene previste. In generale la detenzione ai fini di spaccio di droghe pesanti come la cocaina è punita con la reclusione da otto a venti anni, mentre nel caso di lieve entità la pena prevista scende a sei mesi/quattro anni di reclusione. Il giudice ha comunque convalidato l’arresto e ha imposto al dipendente l’obbligo di dimora nel comune di Umbertide e la firma periodica in caserma.
Se la posizione dell’indagato dovesse concludersi con una condanna definitiva per detenzione a fini di spaccio, egli rischierebbe una pena detentiva (anche se inferiori ai massimi di legge) o una multa significativa.
Dal punto di vista amministrativo, essendo un dipendente pubblico, l’uomo potrebbe inoltre affrontare procedimenti disciplinari: in caso di condanna per reati gravi il contratto del pubblico impiego prevede sanzioni che possono arrivare fino alla sospensione cautelare o al licenziamento.