Prosegue davanti al collegio penale del Tribunale di Perugia il processo a carico di un cittadino bengalese di 64 anni, titolare di un negozio di prodotti etnici lungo le scalette di Sant’Ercolano, accusato di violenza sessuale ai danni di una ragazza all’epoca quindicenne. I fatti contestati, che risalirebbero a circa dieci anni fa, sono stati ricostruiti dalla Procura e costituiscono l’oggetto delle udienze più recenti: il collegio giudicante sta valutando le deposizioni dei testimoni, verificando la coerenza delle versioni rese e analizzando gli elementi probatori acquisiti.
Secondo l’imputazione ricostruita dalla Procura e riportata in aula, l’uomo avrebbe attirato la ragazza nel proprio esercizio commerciale con il pretesto di regalarle una collana. L’accusa sostiene che, dopo la consegna del piccolo omaggio, l’imputato avrebbe approfittato della situazione per palpeggiarla al seno, intimandole di non riferire l’accaduto. La giovane ha poi confidato l’episodio alla madre, che ha sporto denuncia. Considerata la delicatezza della vicenda e l’età della presunta vittima, la Procura ha disposto un procedimento particolarmente accurato, orientato a tutelare la persona offesa e a garantire il regolare e riservato svolgimento dell’istruttoria e del processo.
Il procedimento, attualmente in primo grado, è nelle fasi preliminari dell’istruttoria: i giudici stanno procedendo con l’escussione dei testimoni e con l’esame delle diverse versioni rese dalle parti. Le deposizioni non si limitano al racconto della presunta vittima, ma riguardano anche eventuali riscontri relativi al luogo dell’incontro e alle modalità in cui l’episodio sarebbe avvenuto.
Gli inquirenti stanno acquisendo elementi volti a chiarire la dinamica dei fatti, verificando la coerenza delle dichiarazioni e cercando possibili riscontri oggettivi. Tra le verifiche in corso figurano controlli sul locale (sopralluoghi), l’analisi di eventuali riprese video, l’esame di documentazione e registri e, se necessario, l’impiego di accertamenti tecnici e consulenze peritali. Tutte le attività si svolgono nel rispetto delle garanzie procedurali, con l’obiettivo di ricostruire in modo rigoroso e neutrale quanto accaduto.
Occorre ribadire che l’imputato è da ritenersi innocente fino a sentenza definitiva. Il collegio penale ha vigilato sul regolare svolgimento delle procedure, assicurando alla difesa pieno accesso agli atti, la possibilità di presentare elementi a discarico e di chiedere l’escussione di testimoni: diritti fondamentali per la correttezza del processo.
In procedimenti particolarmente delicati, e ancor più quando sono coinvolti minori, le garanzie procedurali si integrano con misure specifiche di protezione - audizioni protette, udienze a porte chiuse, supporto psicologico e restrizioni alla diffusione di dati sensibili - finalizzate a salvaguardare la dignità delle persone coinvolte e l’integrità dell’istruttoria. Il bilanciamento tra il diritto dell’opinione pubblica a essere informata e la necessità di non compromettere la prova e la tutela delle vittime rimane un principio guida imprescindibile per la magistratura.
La vicenda ha suscitato forte attenzione nel tessuto locale, anche per la particolare delicatezza del tema. I casi di presunte molestie su minori richiedono non solo una risposta giudiziaria efficace, ma anche percorsi strutturati di protezione, ascolto e supporto per le vittime e le loro famiglie. Enti locali, servizi socio-sanitari, scuole e associazioni del territorio sono chiamati a operare in sinergia per garantire interventi tempestivi e coordinati - dal primo colloquio di ascolto al sostegno psicologico, fino all’assistenza legale e sociale - sempre nel pieno rispetto della riservatezza e della dignità delle persone coinvolte.
È essenziale adottare un approccio centrato sulla vittima, che privilegi la tutela immediata e la continuità dei percorsi di cura e protezione, integrando al contempo azioni di prevenzione e campagne di sensibilizzazione rivolte alla comunità. L’obiettivo è ridurre i rischi, promuovere comportamenti responsabili e consolidare una cultura del rispetto e della protezione dei più giovani.
Le prossime udienze saranno incentrate sull’escussione di ulteriori testimoni e sull’acquisizione di tutta la documentazione richiesta dalle parti, con l’obiettivo di ricostruire la dinamica dei fatti. Solo al termine dell’istruttoria sarà possibile giungere a conclusioni probatorie solide, sulle quali il collegio penale baserà il proprio giudizio. Fino a quel momento, la vicenda rimane sotto attenta valutazione giudiziaria, con l’obiettivo di garantire trasparenza, equità e piena tutela dei diritti di tutte le persone coinvolte.