15 Nov, 2025 - 16:14

Perugia celebra la 17ª Giornata mondiale della prematurità: Tin “porte aperte h24”, musicoterapia e concerto per sostenere famiglie e neonati

Perugia celebra la 17ª Giornata mondiale della prematurità: Tin “porte aperte h24”, musicoterapia e concerto per sostenere famiglie e neonati

In occasione della 17ª Giornata mondiale della prematurità, l’Azienda ospedaliera di Perugia ha promosso un articolato programma di iniziative volto a sensibilizzare l’opinione pubblica e le istituzioni sul tema delle nascite pretermine, ossia quelle che avvengono prima della 37ª settimana di gestazione. La facciata dell’ospedale è stata illuminata di viola, colore simbolo internazionale della prematurità, mentre la Terapia intensiva neonatale (Tin) ha organizzato attività speciali, tra cui l’apertura “porte aperte h24”, sessioni di musicoterapia e un concerto di musica classica, coinvolgendo attivamente famiglie, operatori e associazioni di volontariato.

Dalla “task-based” alla “relationship-based care”: la Tin di Perugia apre le porte h24 ai genitori

Al centro delle iniziative della Tin, diretta dalla dottoressa Stefania Troiani, consigliera nazionale della Società italiana di neonatologia (Sin), c’è la campagna “Zero separation. Accanto a te. Sempre”, che garantisce l’accesso continuo dei genitori al reparto, promuovendo un coinvolgimento precoce e costante nella cura dei neonati.

"Sostenere la vicinanza dei genitori al neonato significa riconoscerne il ruolo non di visitatori, ma di persone con capacità curante. Con un coinvolgimento precoce della famiglia si rafforzano quelle connessioni emotive fondamentali per lo sviluppo neurocognitivo del bambino e si determinano effetti positivi sull’esito della salute neuro-comportamentale a distanza", spiega Troiani.

"La ‘Zero separation’ rappresenta l'approccio principale da adottare nei primi momenti di vita tra madre e neonato e da mantenere e difendere all'interno delle strutture ospedaliere. La Società italiana di neonatologia da anni si batte per l'apertura delle Tin “h24” e per dare ai genitori la possibilità di essere realmente parte integrante delle cure, stando a contatto con i loro piccoli sin da subito e per tutto il tempo che desiderano".

L'apertura continua non è solo un cambiamento logistico: comporta una vera e propria riorganizzazione del lavoro sanitario, passando da un modello “task-based” a uno “relationship-based”, centrato sulla relazione e sulla comunicazione con il neonato e la famiglia, secondo i principi della Family centered care. "Abbiamo lavorato innanzitutto su noi stessi come team, sulla nostra motivazione, sulle capacità di collaborazione e comunicazione efficace, investendo in formazione specifica", conclude Troiani.

Musica e cura in Tin: come la musicoterapia favorisce lo sviluppo neurocognitivo e il bonding genitore-bambino

Tra le iniziative più innovative della giornata spicca l’implementazione strutturata della musicoterapia, riconosciuta a livello nazionale come intervento clinico di supporto allo sviluppo neurocognitivo dei neonati pretermine.

"L’intervento consiste nell’uso clinico e scientifico della musica e della voce dei genitori, in particolare quella materna, condotto da professionisti formati (musicoterapeuti), per sostenere la stabilità fisiologica del neonato, favorire la maturazione neurosensoriale, ridurre stress e dolore e promuovere il bonding genitore-bambino", sottolinea la Tin.

L’associazione “La Carica dei Prematurisostiene economicamente il musicoterapeuta del reparto e ha donato tablet e casse bluetooth, permettendo così l’applicazione contemporanea della musicoterapia su più piccoli pazienti. Le attività proposte comprendono momenti attivi, come suonare strumenti, cantare o improvvisare, e momenti ricettivi, quali l’ascolto e la rielaborazione musicale. Tutte le sessioni sono progettate con obiettivi clinici ben definiti e supportate da solide evidenze scientifiche, integrate dai contributi di psicologia, neuroscienze, pedagogia e riabilitazione.

Note di speranza e luce viola: un concerto simbolico per sensibilizzare sulla prematurità

A corollario delle iniziative, il corridoio della Neonatologia si è trasformato in una piccola sala da concerto: i maestri Azusa Onishi (violino), Catherine Daniela Bruni (violoncello) e Chiara Franceschelli (soprano) hanno suonato brani rivolti a genitori e operatori, infondendo un senso di sollievo e vicinanza. Nelle stesse ore, la facciata dell’ospedale è stata avvolta da una luce viola - simbolo internazionale della prematurità - richiamando l’attenzione dell’opinione pubblica sull’urgenza di politiche e interventi dedicati.

Sostegno alle famiglie e advocacy istituzionale: il ruolo cruciale delle associazioni nella promozione della family centered care

L'Azienda ospedaliera ha voluto esprimere un sentito ringraziamento, in una nota, alle associazioni che hanno collaborato all’organizzazione della giornata: La Carica dei Prematuri, Nati per Leggere, Abbi Cura di Me, Cuori di Maglia e Il Giardino di Rita. Queste realtà del terzo settore hanno svolto un ruolo fondamentale nel sostenere le famiglie, offrire servizi dedicati e finanziare iniziative terapeutiche e formative.

Parallelamente, gli operatori della Tin hanno rivolto un accorato appello alle istituzioni, sollecitando investimenti in strutture, personale e percorsi formativi in grado di rendere sostenibile e diffondere il modello “family centered care”. Il messaggio è chiaro: garantire la continuità delle cure e la vicinanza dei genitori non solo migliora gli outcome clinici, ma riduce anche l’impatto psicosociale della prematurità sulle famiglie.

Iniziative, musica e apertura h24: la Giornata mondiale della prematurità come modello di intervento concreto

La Giornata mondiale della prematurità a Perugia ha saputo coniugare momenti simbolici e interventi concreti: dalle luci viola alla Tin aperta h24, dalla musicoterapia al concerto, l’iniziativa ha voluto ribadire che la presa in carico del neonato pretermine passa attraverso la relazione e il sostegno familiare.

La sfida adesso è trasformare questo consenso civile in scelte politiche e risorse stabili, affinché le buone pratiche messe in campo a Perugia possano diventare standard replicabili in tutti i reparti neonatali del Paese.

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Francesco Mastrodicasa
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