Nel calcio, spesso, i destini si incrociano più per mancanze altrui che per meriti propri. È il caso del Perugia, che dopo il pari amaro contro il Sestri Levante può comunque sorridere a metà: nella bagarre per gli ultimi due posti disponibili per i playoff, nessuna delle quattro contendenti ha vinto. Il Grifo, a quota 44 punti, resta aggrappato al treno che porta agli spareggi promozione, seppur con l’obbligo morale e aritmetico di vincere le ultime due gare.
L’ultimo turno ha sancito un paradosso che può far riflettere: nessuna vittoria per le quattro squadre ancora in corsa per gli ultimi due slot disponibili. Il Pontedera ha pareggiato contro la SPAL, salendo al decimo posto con 45 punti. Il Gubbio, nonostante la sconfitta per 2-0 a Pescara, è ancora in lizza, ma undicesimo, sempre a quota 45 per via degli scontri diretti sfavorevoli coi toscani. Subito dietro, Carpi e Perugia, appaiate a 44 punti, con i biancorossi avanti per differenza reti. Un equilibrio sottile, dove ogni punto può valere oro. Il pareggio del Perugia contro il penultimo Sestri Levante, arrivato dopo la sconfitta nel derby dell’Etruria con l’Arezzo, poteva risultare fatale. Invece, la classifica è ancora lì, a un passo, con due partite che saranno veri e propri dentro o fuori.
Il destino passa ora dalle ultime due giornate. Lunedì prossimo i ragazzi di mister Cangelosi saranno attesi sul campo del Campobasso, quattordicesimo con 40 punti e di fatto fuori dalla corsa playoff. Una gara che, sulla carta, può sembrare abbordabile, ma che nasconde insidie. I molisani, seppur lontani dalla zona calda e da quella che conta, hanno dimostrato di saper tenere testa anche a squadre meglio attrezzate, soprattutto tra le mura amiche.
Ma sarà l’ultima giornata a scrivere il verdetto definitivo: al “Renato Curi” arriverà il Pontedera, oggi decimo a 45 punti, davanti al Perugia di una sola lunghezza. Una vera e propria sfida da dentro o fuori, uno spareggio per i playoff che potrebbe regalare un finale di stagione carico di adrenalina.
Se la rincorsa playoff del Perugia sembrava in netta ascesa con l’arrivo di Vincenzo Cangelosi a fine febbraio, è altrettanto vero che le ultime due uscite hanno mostrato qualche crepa, soprattutto nella fase difensiva. Un aspetto che fino a poche settimane fa rappresentava il vero punto di forza del nuovo corso biancorosso.
Basti pensare che, fino alla gara contro l’Arezzo, in sette partite il Perugia aveva subito appena tre reti, mantenendo la porta inviolata contro Milan Futuro, Torres, Ternana e Pineto. Poi, qualcosa si è rotto: due reti dall’Arezzo, due dal Sestri Levante, e soprattutto errori grossolani che hanno inciso sul risultato.
Contro l’Arezzo, a sbloccare la gara era stato un passaggio sbagliato in uscita di Amoran, che ha spianato la strada al gol avversario. Con il Sestri Levante, la prima rete è arrivata da un’autorete sfortunata di Giunti, mentre il raddoppio, una pregevole girata di Piu, è stato comunque frutto di una difesa troppo statica. Concedere così tanto a una squadra che ha il secondo peggior attacco del girone non è un buon segnale. Cangelosi dovrà lavorare sull’attenzione e sul posizionamento, indipendentemente che si scelga la difesa a tre o a quattro. La sensazione è che, più che moduli, a mancare siano stati lucidità e concentrazione.
Se da una parte la difesa ha mostrato crepe, dall’altra l’attacco sembra essersi finalmente ritrovato. Merito soprattutto di uno scatenato Montevago. Il classe 2003, che era rimasto a secco da dicembre, ha ritrovato la via del gol prima contro il Pineto e poi è esploso nel secondo tempo del match contro il Sestri Levante con una doppietta da attaccante vero.
Due reti diverse ma entrambe significative: la prima, un destro al volo incrociato da posizione defilata; la seconda, un colpo di testa su assist perfetto di Joselito. Due lampi che accendono la speranza per le ultime due gare. Montevago sembra rinato, fisicamente e mentalmente, e la sua incisività può fare la differenza nella volata finale.