Un pomeriggio di paura ha scosso Perugia, in particolare la frazione di Sant'Andrea delle Fratte. Un camion, guidato da un uomo di 65 anni, è terminato contro la recinzione di una concessionaria auto in via Pietro Soriano. Secondo le prime ricostruzioni, il conducente avrebbe accusato un malore mentre era alla guida, perdendo il controllo del veicolo. Prima di terminare fuori strada, il camion avrebbe invaso la corsia opposta, mettendo a rischio la sicurezza degli altri automobilisti. Sul posto è intervenuto immediatamente il personale del 118, che ha trasportato il conducente all’Ospedale di Perugia in codice rosso. Fortunatamente, l’autista di un altro veicolo coinvolto ha riportato solo ferite lievi.
L’incidente ha suscitato preoccupazione tra i residenti della zona, che hanno assistito a momenti di grande tensione. La dinamica dell’accaduto è al vaglio delle autorità competenti, che stanno valutando tutti gli elementi, compreso l’eventuale fattore medico legato al malore del conducente. Eventi di questo tipo evidenziano quanto la sicurezza stradale rimanga una priorità, soprattutto in aree urbane dove la presenza di pedoni e altre vetture è alta.
Non solo Perugia: nella giornata di ieri, a pochi chilometri di distanza, un altro grave incidente si è verificato a Corciano. Un giovane pedone è stato travolto sulle strisce pedonali da un furgone lungo la strada che collega Ellera al centro di Corciano. Dalle prime informazioni, il ragazzo stava attraversando regolarmente quando il conducente del furgone, proveniente dalla direzione opposta, non è riuscito a fermarsi in tempo. L’impatto è stato violento e ha richiesto l’intervento immediato del 118, che ha trasportato il giovane in ospedale in condizioni critiche.
La polizia locale di Corciano ha avviato accertamenti approfonditi per ricostruire l’esatta dinamica dell’incidente e verificare le responsabilità del conducente del furgone. La vicenda riporta all’attenzione il tema della sicurezza stradale, soprattutto nei confronti dei pedoni, uno dei soggetti più vulnerabili negli incidenti urbani.
Nei primi sei mesi del 2025, i dati diffusi dalle autorità nazionali evidenziano segnali positivi per la sicurezza stradale in Italia. Complessivamente, si è registrata una diminuzione degli incidenti con lesioni a persone, pari al -1,3% rispetto allo stesso periodo del 2024, con 82.344 sinistri rilevati. Anche i feriti sono calati leggermente, -1,2% con 111.090 persone coinvolte, mentre i decessi entro 30 giorni dall’incidente sono diminuiti del 6,8%, attestandosi a 1.310 vittime. Questo si traduce in una media giornaliera di circa 455 incidenti, 614 feriti e 7,2 decessi, numeri che, seppur ancora significativi, confermano la continuità del trend positivo iniziato negli ultimi anni.
L’analisi per tipo di strada mostra andamenti differenziati: sulle strade urbane e extraurbane si è registrato un calo dei decessi rispettivamente dell’8,4% e del 7,1%, segnale che le misure di sicurezza e il rispetto dei limiti di velocità nelle aree cittadine e periurbane stanno producendo effetti concreti. Al contrario, sulle autostrade si osserva un aumento del 4,4% delle vittime, a fronte di un numero complessivo di incidenti stabile. Questo incremento evidenzia come le tratte ad alta velocità rimangano particolarmente insidiose, soprattutto per mezzi pesanti e camion, dove la gravità degli impatti può essere maggiore.
I confronti con periodi precedenti confermano una riduzione costante dei rischi: rispetto al primo semestre 2019 (anno di riferimento per il programma UE), gli incidenti sono diminuiti dell’1,5%, i feriti del 5% e i decessi del 14,6%. Guardando agli ultimi vent’anni, la riduzione complessiva dei decessi supera il 60%, un risultato frutto di politiche di sicurezza, tecnologie dei veicoli e campagne di sensibilizzazione. Nel 2024, i dati relativi ai camion hanno registrato un incremento del 30,4% degli incidenti con autocarri coinvolti, a fronte di un traffico rimasto sostanzialmente invariato sulle autostrade e in aumento del 2% sulle strade extraurbane nei primi quattro mesi del 2025. Controlli recenti a livello europeo evidenziano che un camionista su quattro è stato multato per infrazioni relative a tempi di guida e riposo o al tachigrafo, confermando la necessità di vigilanza continua.