16 Nov, 2025 - 09:48

Perugia, cacciatore colto da malore durante una battuta di caccia: recuperato dal Soccorso Alpino in un’area impervia di Poggio Pelliccione

Perugia, cacciatore colto da malore durante una battuta di caccia: recuperato dal Soccorso Alpino in un’area impervia di Poggio Pelliccione

Un cacciatore è stato tratto in salvo nella tarda mattinata di ieri dopo essere stato colto da un improvviso malore mentre si trovava in una zona particolarmente impervia nei pressi di Poggio Pelliccione, nel territorio comunale di Perugia. L’uomo, impegnato in una battuta di caccia, ha improvvisamente accusato un malessere che gli ha impedito di proseguire o di allertare autonomamente i soccorsi. A dare l’allarme sono stati alcuni compagni di battuta, che hanno immediatamente contattato la Centrale Unica Regionale del 118, consentendo l’attivazione della macchina del soccorso.

Il recupero in un’area ad alta difficoltà: pendii instabili, fitta boscaglia e visibilità ridotta

Poco dopo le 12, la Centrale Operativa del 118 ha attivato con urgenza le squadre del Soccorso Alpino e Speleologico Umbria (SASU), disponendo in parallelo l’invio di un’ambulanza con personale sanitario specializzato. La zona indicata dai compagni di battuta - un’area boschiva caratterizzata da pendii scoscesi, accessi discontinui e una vegetazione estremamente fitta - ha richiesto fin da subito l’impiego di tecniche avanzate di progressione e attrezzature specifiche per operazioni in ambiente impervio.

I tecnici del SASU hanno raggiunto l’uomo dopo aver percorso un lungo tratto di bosco particolarmente difficoltoso, reso ancora più impegnativo dalla morfologia del terreno e dalla necessità di procedere con rapidità ma in piena sicurezza. Una volta individuato il cacciatore, i soccorritori hanno immediatamente avviato le procedure di valutazione e stabilizzazione delle condizioni cliniche, operando in stretta sinergia con il personale sanitario del 118 per garantire un’assistenza tempestiva ed efficace.

Stabilizzazione del paziente e trasporto in barella: l’operazione meticolosa dei soccorritori

Constatata l’impossibilità di far arrivare mezzi tradizionali fino al punto in cui si trovava il cacciatore, la squadra del Soccorso Alpino ha predisposto il trasporto mediante barella portantina, l’unico strumento in grado di garantire stabilità e sicurezza in un contesto così impervio. La movimentazione è avvenuta lungo un tratto particolarmente insidioso, che ha richiesto l’impiego di ancoraggi, progressioni lente e movimenti perfettamente sincronizzati, elementi tipici delle operazioni in ambiente montano e boschivo.

Il lavoro dei soccorritori - definito da più fonti come "meticoloso e perfettamente coordinato" - si è concentrato sulla tutela costante delle condizioni del paziente, monitorato durante ogni fase del percorso fino all’area prestabilita, dove l’ambulanza era riuscita a posizionarsi in un punto relativamente più accessibile.

Una volta raggiunto il mezzo sanitario, l’uomo è stato rapidamente caricato a bordo e trasferito d’urgenza al Pronto Soccorso dell’Ospedale di Perugia per gli accertamenti clinici e le cure specialistiche necessarie.

Tempestività dei soccorsi e competenza tecnica: il ruolo determinante del Soccorso Alpino

L’operazione ha richiesto un rilevante impiego di risorse, competenze tecniche e capacità di coordinamento, confermando ancora una volta l’elevato livello di professionalità dei tecnici del Soccorso Alpino e Speleologico Umbria. La rapidità con cui le squadre sono state mobilitate e la loro abilità nel gestire uno scenario complesso e difficilmente accessibile hanno giocato un ruolo determinante nel buon esito dell’intervento.

Secondo gli esperti del settore, interventi come questo sono resi possibili grazie a una formazione costante, alla profonda conoscenza del territorio e alla collaborazione ormai consolidata con il sistema sanitario regionale, elementi che consentono al SASU di operare con efficacia anche nelle condizioni più estreme.

Un episodio che ricorda l’importanza della prevenzione in attività venatorie e outdoor

La vicenda offre anche l’occasione per ribadire l’importanza della prevenzione e della prudenza durante attività svolte in territori rurali, montani o difficilmente accessibili. Gli esperti sottolineano come sia fondamentale non spostarsi mai da soli in aree isolate, comunicare sempre ai compagni di escursione o di battuta la propria posizione e l’itinerario previsto, e dotarsi di dispositivi di comunicazione affidabili e adeguati al contesto. Ancor più cruciale è non sottovalutare i segnali precoci di malessere, che possono rapidamente evolvere in situazioni critiche.

In situazioni di emergenza come quella verificatasi ieri, sottolineano i soccorritori, la tempestività dell’allerta e l’accuratezza delle informazioni trasmesse ai soccorritori rappresentano fattori decisivi: un flusso informativo corretto consente interventi rapidi ed efficaci, mentre eventuali ritardi o dati imprecisi possono compromettere la gestione clinica e peggiorare sensibilmente le condizioni del paziente.

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Francesco Mastrodicasa
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