31 Oct, 2025 - 12:07

Perugia, buttafuori 42enne a processo per stalking e aggressione: avrebbe picchiato e minacciato una donna con coltello e acido

Perugia, buttafuori 42enne a processo per stalking e aggressione: avrebbe picchiato e minacciato una donna con coltello e acido

Un buttafuori di 42 anni è stato rinviato a giudizio dalla Procura di Perugia con l’accusa di stalking, lesioni aggravate e porto illegale di coltello. L’uomo, secondo quanto emerso dalle indagini coordinate dal pubblico ministero Patrizia Mattei, avrebbe perseguitato e aggredito una donna con una serie di episodi di violenza e minacce avvenuti tra l’autunno del 2024 e i mesi successivi, nel quartiere di Fontivegge.

L’imputato, già noto alle forze dell’ordine, è oggi sottoposto a misure cautelari restrittive, tra cui il divieto di avvicinamento alla vittima e l’obbligo di presentazione alla polizia giudiziaria. Il giudizio preliminare è fissato per il 16 dicembre davanti al tribunale di Perugia, che dovrà decidere sull’eventuale rinvio a processo o su possibili riti alternativi.

Condotte persecutorie e violenza aggravata: la ricostruzione degli inquirenti

Secondo la ricostruzione investigativa, l’uomo avrebbe dato vita a una vera e propria escalation di comportamenti persecutori nei confronti della donna, culminata in un’aggressione avvenuta in un locale pubblico. In quella circostanza, come riportato negli atti, il buttafuori avrebbe afferrato la vittima per i capelli, scagliandole contro alcune sedie e colpendola con calci e pugni. Quando la donna è caduta a terra, l’imputato le avrebbe premuto un ginocchio sul petto per immobilizzarla, continuando a minacciarla.

Le ferite riportate dalla donna - ecchimosi ed escoriazioni diffuse - hanno reso necessario il ricovero ospedaliero e una prognosi iniziale di sei giorni. Secondo la Procura di Perugia, si tratta tuttavia solo dell’episodio più grave di una lunga catena di aggressioni, molestie e minacce, che avrebbe costretto la vittima a vivere in uno stato di paura e tensione costante. Gli inquirenti descrivono il quadro come una “persecuzione sistematica”, caratterizzata da messaggi minatori, pedinamenti e appostamenti sotto l’abitazione e nei luoghi abitualmente frequentati dalla donna.

Violenza e minacce con armi e sostanze corrosive

Tra gli episodi più gravi emersi nel corso dell’inchiesta figura quello del 14 ottobre 2024, quando il 42enne avrebbe minacciato la donna brandendo un coltello e una bottiglia contenente acido muriatico“Ti rovino la vita, non hai idea di cosa posso farti”, le avrebbe detto - secondo quanto riportato nell’ordinanza - mentre agitava la bottiglia. Le minacce sarebbero poi proseguite via telefono e attraverso messaggi anonimi.

La gravità del gesto e il clima di paura instaurato hanno spinto il pubblico ministero Patrizia Mattei a chiedere l’applicazione di misure cautelari immediate, poi confermate dal giudice per le indagini preliminari. All’uomo è stato vietato di avvicinarsi alla donna e ai luoghi da lei frequentati, oltre a qualsiasi forma di contatto. È inoltre obbligato a presentarsi regolarmente presso la polizia giudiziaria per la firma di controllo.

La posizione delle parti

La vittima, attualmente ospitata in una struttura protetta, è assistita dall’avvocato Maurita Lombardi, che ha formalizzato la costituzione di parte civile. La difesa del 42enne, rappresentata dall’avvocato Luca Valigi, sta valutando in vista dell’udienza preliminare di metà dicembre la possibilità di richiedere un rito alternativo, come l’abbreviato o il patteggiamento. Sarà il tribunale di Perugia a decidere se disporre il rinvio a giudizio o adottare soluzioni procedurali diverse.

Fonti vicine all’inchiesta sottolineano che la donna, dopo mesi di paura e isolamento, ha trovato il coraggio di denunciare, consentendo agli investigatori di raccogliere una mole consistente di prove: referti medici, testimonianze, intercettazioni e messaggi minatori.

Un caso simbolo per la tutela delle vittime

La vicenda di Perugia riporta al centro dell’attenzione il tema della violenza di genere e della persecuzione domestica. Secondo i dati più recenti del Ministero dell’Interno, nel 2024 in Italia sono stati registrati oltre 20.000 episodi di stalking e più di 10.000 denunce per maltrattamenti in famiglia. Anche l’Umbria, pur con numeri inferiori rispetto alle regioni più popolose, evidenzia una crescente incidenza di episodi e una tendenza in costante aumento, a conferma della necessità di rafforzare i percorsi di prevenzione, assistenza e protezione delle vittime.

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Francesco Mastrodicasa
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