13 Oct, 2025 - 18:00

Perugia, arrestati tre stranieri per spaccio: sequestrati 11 chili di droga e 6mila euro in contanti

Perugia, arrestati tre stranieri per spaccio: sequestrati 11 chili di droga e 6mila euro in contanti

Un’azione maturata nell’ambito dei quotidiani servizi di controllo del territorio, intensificati nelle zone più sensibili della città di Perugia- dal centro storico a Fontivegge - ma estesi anche ai quartieri residenziali. È stato proprio durante una di queste pattuglie notturne che i militari della Stazione di Ponte San Giovanni, con il supporto della Sezione Radiomobile, hanno notato due vetture ferme in una via della zona di Settevalli, con a bordo i tre uomini in atteggiamento sospetto.

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I Carabinieri si sono avvicinati per un controllo di routine, ma l’atteggiamento visibilmente agitato dei presenti e l’assenza di spiegazioni plausibili sulla loro presenza in quel luogo a tarda ora hanno spinto i militari ad approfondire gli accertamenti. Nel corso della perquisizione personale e veicolare, i sospetti si sono rivelati fondati: all’interno di uno dei due mezzi, accuratamente occultati, i Carabinieri hanno rinvenuto ben 11,2 chili di sostanza stupefacente, tra eroina e cocaina, oltre a 6.000 euro in contanti, ritenuti provento dell’attività di spaccio.

Il materiale è stato immediatamente posto sotto sequestro e sottoposto a esami specialistici da parte del Laboratorio Analisi Sostanze Stupefacenti (LASS), struttura del Comando Provinciale Carabinieri di Perugia. L’esito delle prime verifiche ha confermato la natura e l’elevata purezza delle droghe rinvenute, circostanza che lascia ipotizzare un potenziale giro d’affari illecito di decine di migliaia di euro, una volta immessa sul mercato.

I tre uomini, in presenza di un quadro indiziario ritenuto grave e univoco, sono stati tratti in arresto in flagranza di reato per detenzione ai fini di spaccio di sostanze stupefacenti in concorso, e successivamente condotti al carcere di Perugia Capanne, a disposizione dell’Autorità giudiziaria. L’intera operazione è stata coordinata con la Procura della Repubblica di Perugia, informata dai militari sin dalle prime fasi del sequestro.

Secondo quanto trapelato da fonti investigative, l’attività dei tre arrestati non sarebbe circoscritta al solo quartiere in cui sono stati fermati. Le modalità di confezionamento della droga e la suddivisione in lotti suggeriscono infatti l’esistenza di una rete organizzata, forse collegata ad altri canali di approvvigionamento. Gli accertamenti proseguono per risalire ai fornitori e ai possibili complici del gruppo.

La legge e il reato di detenzione ai fini di spaccio

Il caso riaccende il dibattito sulla normativa italiana in materia di stupefacenti, disciplinata principalmente dal D.P.R. n. 309 del 1990, noto come Testo Unico sulle sostanze stupefacenti. L’articolo di riferimento è il 73, che punisce chiunque “illegittimamente produce, traffica, detiene, offre o cede a terzi sostanze stupefacenti o psicotrope”.

La legge distingue nettamente tra detenzione per uso personale e detenzione ai fini di spaccio. Nel primo caso, si applicano sanzioni amministrative (come la sospensione della patente o del passaporto); nel secondo, si entra invece nel campo penale, con pene severe. La detenzione ai fini di spaccio, soprattutto se riguarda un quantitativo “ingente” come quello rinvenuto a Perugia, comporta la reclusione da 6 a 20 anni e una multa da 26.000 a 260.000 euro.

Un aspetto rilevante della normativa è la valutazione del cosiddetto “fine di spaccio”. Non è necessario, infatti, che l’autorità colga il soggetto nell’atto di vendere la droga: la detenzione di grosse quantità, l’occultamento, il possesso di bilancini, denaro contante o materiale per il confezionamento sono elementi che consentono di presumere la finalità di commercio illecito.

Inoltre, il comma 5 dello stesso articolo prevede una riduzione della pena quando i fatti sono di “lieve entità”, cioè quando la sostanza e le circostanze dell’azione non sono tali da giustificare un’accusa di traffico organizzato. Ma nel caso in questione, il quantitativo di oltre 11 chili di stupefacenti esclude qualsiasi ipotesi attenuante. Le pene possono essere aggravate ulteriormente se lo spaccio avviene in prossimità di scuole, centri sportivi, luoghi di aggregazione giovanile o se il reato è commesso da più persone in concorso tra loro, come avvenuto nel blitz di Settevalli.

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Lorenzo Farneti
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