02 Dec, 2025 - 10:11

Perugia, approccio alle gare da rivedere: numeri preoccupanti in vista del derby con la Ternana

Perugia, approccio alle gare da rivedere: numeri preoccupanti in vista del derby con la Ternana

L’aria che si respira in casa Perugia non è certo delle più serene. La sconfitta di domenica contro la Juventus Next Gen ha lasciato scorie pesanti, non solo sul piano tecnico ma soprattutto sotto il profilo emotivo, riaccendendo interrogativi profondi proprio alla vigilia della partita più attesa dell’anno: il derby contro la Ternana, in programma domenica. Un appuntamento che non ha bisogno di presentazioni, ma che stavolta assume un valore ancora più grande. Per il morale, per la classifica, per la stagione. E forse anche per il futuro.

Il Perugia oggi è lì, in bilico. Dodici punti, quart’ultima posizione, zona playout confermata e una distanza che inizia a diventare inquietante: il Livorno, prima squadra fuori dalla zona rossa, si è spinto a quota quindici. Tre punti che pesano come un macigno, soprattutto ora che il calendario propone la rivale di sempre, in un derby che sa di crocevia. La sensazione è chiara: o il Grifo raddrizza subito la rotta, o rischia di complicarsi terribilmente il cammino.

Un passo indietro preoccupante

Il ko contro la Juventus Next Gen non è passato inosservato. Non tanto per il risultato, un 1-0 che non fa rumore di per sé, quanto per la prestazione: fiacca, lenta, senza mordente. Un netto passo indietro rispetto alle ultime uscite. Fino alla scorsa settimana, infatti, il Perugia aveva mostrato un tratto comune: pur con evidenti limiti strutturali, la squadra non aveva mai rinunciato a lottare, mantenendo quell’ardore e quell’abnegazione su cui il tecnico Giovanni Tedesco aveva provato a costruire la risalita.

Il suo arrivo aveva portato entusiasmo e risultati concreti: due vittorie, tre pareggi e una sola sconfitta prima del crollo di domenica. Numeri che avevano ridato ossigeno a un ambiente provato e che avevano fatto intravedere una squadra finalmente viva. Ma al “Moccagatta” di Alessandria, contro i baby bianconeri, quella fiamma si è spenta: niente sprint, niente reazione, niente orgoglio. Un campanello d’allarme fragoroso, arrivato nel momento peggiore.

Lo stesso tecnico lo sa. Sa che il Perugia non può permettersi blackout, soprattutto ora. Sa che il derby non perdona. E sa, soprattutto, che una prestazione come quella contro la Juventus Next Gen non è accettabile per una squadra che lotta per uscire dal pantano.


L’approccio del Grifo che preoccupa: quattro svantaggi in sei gare

Se c’è un dato che più di tutti agita le notti del Perugia, è quello legato all’approccio alle partite. Perché i numeri parlano chiaro: da quando Tedesco si è seduto in panchina, in sei partite di campionato il Grifo è andato in svantaggio quattro volte. Quasi sempre, insomma. Un trend che la dice lunga sulla difficoltà di entrare mentalmente in partita, una lacuna che nella Serie C di oggi rischia di diventare letale.

Le uniche eccezioni alla regola sono state la vittoria per 2-0 contro il Livorno, all’esordio del tecnico, e lo 0-0 interno contro l’Arezzo capolista, in una gara solida e ben interpretata. In tutte le altre, il Perugia ha dovuto rincorrere.

Contro il Pontedera, nel 2-2 maturato al “Mannucci”, gli umbri sono addirittura andati sotto due volte, costretti a una doppia rimonta che ha mostrato carattere ma anche fragilità. Con la Torres, lo svantaggio era arrivato allo scadere del primo tempo, frutto di una disattenzione evitabile. E anche lì il Grifo aveva avuto la forza di pareggiare. Con la Vis Pesaro, dopo essere andato sotto, la squadra aveva ribaltato il risultato grazie alle reti di Bacchin e Angella, mostrando spirito e coraggio. Ma domenica, contro la Juventus Next Gen, la reazione non si è vista. Nessun guizzo, nessun cambio di ritmo, nessuna scintilla capace di invertire l’inerzia. Una partita in apnea.

Ed è qui che nasce il vero nodo: il Perugia non può pensare di inseguire sempre. Non con questa classifica. Non con questa continuità di risultati. Non in un campionato dove chi sbaglia paga.In sedici giornate, i biancorossi hanno vinto solo due volte: troppo poco per una squadra che ha qualità superiori a quelle espresse finora e che, sulla carta, non dovrebbe trovarsi impantanata nella zona playout. È evidente che qualcosa deve cambiare, e in fretta.

 

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Lorenzo Farneti
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