22 Sep, 2025 - 12:30

Perugia, all’Itet Capitini scattano le prime misure disciplinari del nuovo anno scolastico: note per smartphone in classe e richiami sul dress code

Perugia, all’Itet Capitini scattano le prime misure disciplinari del nuovo anno scolastico: note per smartphone in classe e richiami sul dress code

All'Itet “Aldo Capitini” di Perugia, il nuovo anno scolastico prende il via con le prime misure disciplinari: note per l’uso improprio degli smartphone durante le lezioni e richiami legati a un abbigliamento ritenuto “non consono” al contesto didattico. Pur essendo circoscritte nel numero, le misure hanno già sollevato un acceso dibattito tra famiglie, docenti e dirigenti, mettendo in luce il delicato equilibrio tra autonomia studentesca, decoro e l’esigenza di mantenere un ambiente di apprendimento ordinato e rispettoso.

Controllo dei dispositivi personali: tra regole ministeriali e funzione pedagogica

Fin dalle prime settimane dell’anno scolastico, l’Itet “Aldo Capitini” ha emesso le prime due note disciplinari per l’uso non autorizzato dei telefoni cellulari durante le lezioni. Il regolamento d’istituto stabilisce infatti che gli studenti debbano mantenere spenti i dispositivi elettronici personali e riporli negli zaini, salvo nei casi in cui il loro utilizzo sia espressamente concordato con i docenti per finalità didattiche.

Il dirigente scolastico, prof. Silvio Improta, ha precisato che tali provvedimenti non costituiscono una novità assoluta, ma sottolinea come il rispetto delle norme ministeriali sia imprescindibile. "I dispositivi possono rappresentare una fonte significativa di distrazione", ha spiegato. "Le note disciplinari non hanno una finalità punitiva fine a se stessa, ma mirano a tutelare la concentrazione e la regolarità delle attività didattiche"

L’istituto adotta un approccio graduale: in prima istanza viene rivolto agli studenti un invito a correggere il comportamento, mentre la nota disciplinare è prevista solo in caso di recidiva. In tal modo, l’Itet “Aldo Capitini” punta a privilegiare la funzione educativa rispetto a quella meramente punitiva, promuovendo la responsabilizzazione degli studenti e il rispetto consapevole delle regole interne.

Dress code e decoro: le prime segnalazioni agli studenti

Parallelamente, un docente ha segnalato circa una decina di studenti per abbigliamento ritenuto inadeguato. Non si tratta di imporre uniformità, ma di garantire un livello di decoro coerente con l’ambiente educativo. Il regolamento d’istituto, in particolare l’articolo 32, vieta indumenti inopportuni o di tipo balneare, come ciabatte, canottiere, shorts da spiaggia, pantaloni sopra il ginocchio o top che superino il punto vita.

Il dirigente ha precisato: "Non chiediamo un dress code rigido. Una maglietta storta o un jeans leggermente strappato non è un problema. Non tolleriamo invece capi da spiaggia o tenute palesemente inopportune". Il principio guida resta quello di “adeguatezza al contesto”: l’obiettivo è promuovere la concentrazione e il rispetto dell’ambiente scolastico, senza ledere la libertà personale degli studenti.

Autonomia degli studenti e rispetto delle norme: famiglie e scuola a confronto sulle prime segnalazioni

Le reazioni delle famiglie sono state varie: alcuni genitori hanno sollevato perplessità rispetto alle segnalazioni sull’abbigliamento, ritenendo che capi come uno smanicato abbinato ai jeans possano rientrare nella normalità anche in contesti istituzionali; altri hanno invece apprezzato la linea adottata dalla scuola, giudicandola necessaria per garantire ordine, rispetto e concentrazione nelle aule.

L'istituto ha scelto una strategia improntata al confronto: prima di tutto un richiamo informale e l’invito a correggere il comportamento; solo in caso di reiterazione si procede con l’applicazione graduata del regolamento. Questo approccio privilegia la funzione educativa delle sanzioni, mirando a costruire - insieme alle famiglie - percorsi di responsabilizzazione piuttosto che a infliggere punizioni immediate. Favorire il dialogo con i genitori, spiegano i responsabili scolastici, significa anche ridurre equivoci e tensioni: campagne informative all’avvio dell’anno, incontri nei consigli di classe e comunicazioni chiare sul regolamento sono strumenti che l’istituto intende potenziare per promuovere una convivenza scolastica basata su rispetto reciproco e partecipazione.

Il ruolo della scuola e della famiglia nella costruzione di un ambiente rispettoso e funzionale

Il caso dell’Itet “Capitini” si inserisce in un dibattito più ampio a livello nazionale: come conciliare il diritto degli studenti alla libertà di espressione, anche attraverso l’abbigliamento, con l’esigenza di garantire un contesto educativo rispettoso, ordinato e funzionale? Qual è il ruolo della scuola nella definizione di norme di buona convivenza e quale quello della famiglia nel sostegno e nella promozione di tali regole?

Gli esperti di pedagogia evidenziano quanto sia fondamentale disporre di regolamenti chiari, condivisi e comunicati in anticipo a studenti e famiglie, in modo da evitare equivoci e tensioni. Strumenti quali campagne informative all’avvio dell’anno scolastico, momenti di confronto nei consigli di classe e colloqui con i genitori risultano decisivi per creare un terreno comune di comprensione e collaborazione. 

Parimenti, percorsi strutturati di educazione digitale rappresentano uno strumento fondamentale per sensibilizzare gli studenti sull’impatto dell’uso dei dispositivi elettronici sulla concentrazione, sulle relazioni interpersonali e sul rispetto delle regole collettive all’interno dell’aula. Solo mediante un’efficace combinazione di norme chiare e condivise, dialogo costante e responsabilizzazione degli studenti è possibile conciliare libertà individuale e corretto funzionamento del contesto educativo.

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Francesco Mastrodicasa
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