18 Oct, 2025 - 12:33

Perugia, 23enne assassinato in zona universitaria: la Lega lancia l'allarme e chiede "interventi immediati contro l'escalation di violenza giovanile"

Perugia, 23enne assassinato in zona universitaria: la Lega lancia l'allarme e chiede "interventi immediati contro l'escalation di violenza giovanile"

Un giovane di 23 anni è stato trovato senza vita nelle prime ore della mattina di sabato 18 ottobre nel parcheggio adiacente alle facoltà universitarie di Perugia, in via Pascoli. Stando alle prime ricostruzioni fornite dalle forze dell'ordine, la vittima è stata colpita con un'arma da taglio alla gola al culmine di una lite tra coetanei; l'allarme è scattato nelle prime ore della mattina e i soccorsi del 118 hanno potuto solo constatarne il decesso.

I primi accertamenti sul luogo del delitto

Secondo le testimonianze raccolte sul posto, il violento alterco sarebbe iniziato all’interno di un locale notturno per poi spostarsi nel parcheggio di via Pascoli, dove la discussione è degenerata in una colluttazione tra due gruppi di giovani. Alcuni testimoni riferiscono che, nel corso della rissa, è stato estratto un coltello e inferto il fendente letale alla vittima. Sul luogo dell’aggressione sono intervenuti prontamente agenti di polizia e operatori della Polizia Scientifica, che hanno effettuato accurati rilievi e acquisito le immagini delle telecamere di videosorveglianza presenti nell’area.

Indagini in corso: Procura e forze dell’ordine al lavoro

La Procura della Repubblica ha aperto un fascicolo per omicidio e gli inquirenti stanno lavorando alacremente per ricostruire con precisione la sequenza degli eventi che hanno portato alla morte del giovane. Determinanti saranno l’analisi dei filmati delle telecamere di sorveglianza, le testimonianze dei presente e l’esame autoptico disposto dal magistrato, volto a stabilire la causa esatta del decesso. 

Al momento, le forze dell’ordine mantengono riservate le informazioni relative a eventuali sospettati. L’attività investigativa prosegue attraverso rilievi scientifici sul luogo del delitto, verifiche sulle celle telefoniche e analisi dei contatti sociali delle persone coinvolte, con l’obiettivo di individuare responsabilità e chiarire ogni aspetto della vicenda.

Omicidio a Perugia: la Lega chiede massima mobilitazione delle istituzioni e risorse straordinarie

A poche ore dall’accaduto la Lega Umbria, per voce del segretario regionale Riccardo Augusto Marchetti e del commissario cittadino Lorenzo Mattioni, ha espresso profonda preoccupazione e chiesto risposte immediate dalle istituzioni locali, sollecitando "interventi immediati contro l’escalation di violenza giovanile". I due esponenti definiscono la situazione come “un’escalation senza precedenti” e invitano l’amministrazione comunale a mettere in campo misure di sicurezza più incisive per tutelare cittadini, studenti e aree pubbliche.

Nella nota congiunta Marchetti e Mattioni insistono sull’urgenza di interventi concreti: chiedono alla giunta municipale guidata dalla sindaca di adottare “massime precauzioni” e di impiegare “quante più risorse possibili” per rafforzare la protezione nelle zone frequentate da giovani e studenti. I rappresentanti del partito sottolineano inoltre il clima di allarme che si è diffuso tra la popolazione e osservano: “I perugini – hanno dichiarato – vivono nel timore di nuovi episodi di violenza, una condizione che non può essere considerata normale in una città che fino a pochi anni fa era sinonimo di tranquillità.”

Proposte sul tavolo: videosorveglianza, presidi e strategie di prevenzione

La presa di posizione della Lega riaccende un dibattito già molto acceso in città, con numerose voci che sollecitano interventi che vadano ben oltre il semplice rafforzamento dei controlli di polizia. Tra le proposte emergono il potenziamento capillare della videosorveglianza urbana, un’illuminazione più efficiente delle aree sensibili, turni intensificati delle forze dell’ordine nelle ore serali e notturne, nonché l’implementazione di programmi strutturati di prevenzione del disagio giovanile, in grado di integrare scuole, servizi sociali e associazioni locali per una risposta più organica e incisiva.

Al contempo, diverse realtà civiche e accademiche sottolineano l’importanza di bilanciare le azioni di controllo con politiche di inclusione e prevenzione primaria. Percorsi di sostegno familiare, attività educative e progetti di aggregazione positiva sono considerati strumenti fondamentali per affrontare le cause profonde della violenza giovanile e ridurre il rischio che episodi analoghi possano ripetersi nel tempo.

AUTORE
foto autore
Francesco Mastrodicasa
condividi sui social
condividi su facebook condividi su x condividi su linkedin condividi su whatsapp
ARTICOLI RECENTI
LEGGI ANCHE