Ultimi giorni di congressi per il Partito Democratico dell’Umbria, che si prepara a rinnovare la segreteria regionale, le segreterie provinciali e le unioni comunali. Il percorso congressuale si chiude con un confronto serrato tra le due principali mozioni: Passione Democratica, che candida Sandro Pasquali al vertice regionale ed è legata all’area del segretario uscente Tommaso Bori, e Casa Democratica, guidata da Carlo Emanuele Trappolino, che ha consolidato la propria presenza soprattutto nel Ternano e Spoleto.
A Perugia la partita appare chiusa, con Matteo Baldini ampiamente in vantaggio per la segreteria provinciale, mentre a Terni è Pierluigi Spinelli a guidare la corsa, anche se non mancano colpi di scena, rimonte e tensioni interne.
La candidatura di Pasquali è però al centro di una polemica crescente, dopo la notizia del rinvio a giudizio chiesto dal PM Raffaele Cantone in merito a una vicenda legata ai rimborsi per i contributi previdenziali quando ricopriva l’incarico di assistente del gruppo PD in Regione.
Dal comitato di Passione Democratica filtra ottimismo: “A Perugia, Baldini si attesta intorno al 70% dei consensi e si avvicina con decisione alla conquista della segreteria provinciale”.
Un risultato definito “solido e frutto di una campagna condotta con determinazione e capacità aggregativa”, che proietta Baldini come figura centrale nella fase post-congressuale.
Sul piano regionale, la mozione guidata da Pasquali avrebbe già superato il 60% dei voti. “Un risultato che rafforza la linea politica portata avanti in queste settimane e consolida la leadership della squadra che ha sostenuto il segretario uscente Tommaso Bori”, affermano i promotori.
Ma la situazione resta dinamica, soprattutto a Terni, dove - secondo Passione Democratica - la mozione Bernardini starebbe compiendo una rimonta inattesa. “Un recupero inaspettato, che mette in discussione l’esito considerato scontato fino a pochi giorni fa e che spinge la vecchia guardia a un’improvvisa corsa ai ripari”.
Dall’altro fronte, Casa Democratica sottolinea i risultati ottenuti in realtà chiave come Spoleto, Terni e Città di Castello, rivendicando il 40% raggiunto a metà percorso.
“Quello che sembrava un congresso già scritto si dimostra, invece, assolutamente contendibile” afferma Stefano Lisci, coordinatore della mozione. “Vinciamo in molte realtà, ci affermiamo positivamente in altre e la tendenza è in continua crescita”.
Carlo Emanuele Trappolino, candidato alla segreteria regionale, sottolinea il valore democratico del percorso in corso: “Ringrazio il Partito Democratico, i segretari, i volontari e i militanti. Questo congresso è un grande esercizio di democrazia. Siamo impegnati a sostenere lealmente la giunta e il governo e a difendere l’onorabilità del gruppo dirigente del Pd”.
Ma è proprio Trappolino a mettere al centro il nodo politico più delicato di questa fase: “C’è un tema enorme che ha condizionato il nostro congresso: l’ineleggibilità di uno dei due candidati alla segreteria regionale. Immagino che in queste ore stia riflettendo sull’opportunità di valutare la strada migliore da intraprendere”.
Trappolino ribadisce il rispetto per la magistratura, ma richiama il partito a una riflessione interna: “Siamo sicuri che Sandro saprà dimostrare la correttezza del suo operato. Ma l’opportunità politica risiede nella sensibilità sua e nella responsabilità degli organi del partito”.
Il Partito Democratico dell’Umbria si avvia dunque alla fase conclusiva del proprio congresso in un clima tutt’altro che pacificato. Tra vecchie ruggini, nuove alleanze, strategie congressuali e questioni giudiziarie, lo scenario interno appare ancora frammentato.
Con le ultime assemblee dei circoli in programma entro la settimana, i due candidati principali si preparano allo scontro decisivo. Da un lato Pasquali, forte dei numeri sinora ottenuti ma gravato da un'inchiesta giudiziaria ancora aperta. Dall’altro Trappolino, che tenta la rimonta puntando su un messaggio di rinnovamento, trasparenza e unità.
L’esito del congresso non definirà soltanto i nuovi equilibri interni, ma orienterà anche la linea politica del partito in vista delle prossime sfide elettorali e istituzionali in una regione che, dopo anni di centrodestra, rappresenta ora una scommessa strategica per il centrosinistra.