Il Partito Democratico di Terni ritrova la sua unità e lo fa guardando al passato per proiettarsi nel futuro. Carlo Emanuele Trappolino, ex parlamentare di Orvieto, è il nuovo segretario provinciale, una poltrona che già fu sua nel 2013, dopo la fine della sua esperienza a Montecitorio. Un ritorno che chiude un cerchio e, nelle intenzioni della dirigenza regionale, anche una lunga fase di stallo e conflitti interni.
La mossa decisiva, nell’assemblea provinciale di ieri sera, è stata un passo indietro. Quello di Pierluigi Spinelli, il segretario uscente eletto al congresso con l’appoggio di Casa Democratica. La sua nomina, sebbene confermata dalla Commissione nazionale di garanzia del partito, era stata contestata dalla mozione rivale di Passione Democratica. La sua rinuncia, un gesto definito “generoso” dai più, ha spalancato la porta alla soluzione condivisa.

Non si tratta, però, di una semplice sostituzione. Quella di ieri sera è stata un’operazione di più ampio respiro, orchestrata per pacificare il partito e ridare slancio al PD in una provincia cruciale. L’accordo, infatti, prevede un “premio di consolazione” per Casa Democratica, che non esce dalla stanza dei bottoni ma anzi allarga i suoi orizzonti: Spinelli lascia la guida del partito a Terni per entrare a far parte della segreteria regionale guidata da Damiano Bernardini.
Una mossa che serve a portare le istanze ternane direttamente al tavolo di Perugia, in un’ottica di maggiore integrazione dopo un periodo in cui la città è sembrata “un po’ lasciata indietro”, come ammesso da più voci interne.
Bernardini, sindaco di Baschi, ha voluto personalmente Spinelli al suo fianco. “A Pierluigi Spinelli ho chiesto di venire a ricoprire un ruolo all’interno della segreteria regionale per rappresentare la città di Terni”, ha dichiarato il segretario regionale. “La nostra sfida è lanciare una proposta che riesca a intercettare la fiducia degli elettori e mettere in campo un progetto di sviluppo per Terni. È una giornata importante, che segna un passaggio determinante”.

Con Carlo Emanuele Trappolino alla segreteria provinciale e l’ex sindaco e senatore Leopoldo Di Girolamo in quella comunale, il PD ternano si presenta così ai suoi iscritti con un volto rassicurante e di esperienza. Un ritorno alle origini per Trappolino, che già dodici anni fa, concluso il mandato parlamentare, aveva ricoperto questo stesso incarico. La sua figura, quella di un uomo che aveva conteso la segreteria regionale a Passione Democratica per poi entrare nella direzione di Bernardini, è ora il perno di un equilibrio ritrovato.
La mossa di Spinelli, del resto, non nasce dal caso. Nei giorni scorsi era stato già designato come capogruppo in consiglio comunale per il PD, dopo le dimissioni per ragioni professionali di Emidio Gubbiotti. Il quale, sempre in consiglio comunale, con i voti della minoranza, era stato nominato vicepresidente insieme a Mirko Presciuttini di Alternativa Popolare. Un profilo, il suo, che rimane quindi centrale nella scena politica cittadina, sia a livello locale che regionale.
“Con questa assemblea si conclude il percorso congressuale provinciale, ma soprattutto si apre una nuova pagina per la politica provinciale”, ha sottolineato Damiano Bernardini, evidenziando come il gesto di Spinelli abbia permesso di “convergere in maniera unitaria attorno alla figura di Carlo Emanuele Trappolino”.
La macchina del partito ora prova a ripartire, con l’obiettivo dichiarato di riconquistare il governo della città. La pacificazione, almeno sulla carta, è servita. Resta da vedere se e come questa unità ritrovata saprà tradursi in una proposta credibile per gli elettori.