10 Aug, 2025 - 13:02

Gubbio, nuove bandiere della Palestina a Palazzo Pretorio: Polizia Locale e Carabinieri sequestrano cinque vessilli. Indagini in corso grazie alle telecamere di Piazza Grande

Gubbio, nuove bandiere della Palestina a Palazzo Pretorio: Polizia Locale e Carabinieri sequestrano cinque vessilli. Indagini in corso grazie alle telecamere di Piazza Grande

La quiete di Piazza Grande è stata interrotta da un gesto eclatante: nella notte tra giovedì e venerdì, ignoti hanno collocato cinque bandiere della Palestina sulle finestre basse e nelle immediate vicinanze del portone d’ingresso di Palazzo Pretorio, sede del Comune di Gubbio e del Consiglio comunale.

L’intero piano terra dell’edificio è stato così “imbandierato” senza alcuna autorizzazione, in un’azione che porta la firma, secondo molti residenti, dei “soliti noti” già responsabili di analoghe provocazioni.

Il precedente: il caso del Palazzo dei Consoli

L’episodio arriva a pochissimi giorni di distanza da un fatto simile: la bandiera palestinese issata sul Palazzo dei Consoli, icona medievale della città. In quel caso, la collocazione in quota aveva reso l’operazione più complessa perché avvenuta di giorno sotto gli occhi di tutti, anche dei custodi.Tuttavia le modalità di azione — scelta di un edificio pubblico di alto valore simbolico e assenza di rivendicazioni ufficiali — ricalcano fedelmente quelle di questa notte.

Come riportato negli articoli già pubblicati su Tag 24 Umbria, l’episodio al Palazzo dei Consoli aveva suscitato un vivace dibattito pubblico, con una parte della cittadinanza che ne aveva condannato fermamente la modalità, pur condividendo la causa internazionale, e un’altra che aveva invece letto l’atto come una forma di protesta pacifica.

Intervento congiunto delle forze dell’ordine

Questa mattina, gli operatori della Polizia Locale di Gubbio, coordinati dal Comandante, si sono recati immediatamente sul posto per rimuovere i vessilli. In supporto sono arrivati anche i Carabinieri della stazione locale, che hanno partecipato al sopralluogo e alla messa in sicurezza dell’area.

Tutte e cinque le bandiere sono state sequestrate dalla Polizia Locale e conservate come reperti probatori nell’ambito dell’indagine. Il sequestro costituisce il primo passo per formalizzare una denuncia contro ignoti, in attesa dell’identificazione dei responsabili.

Le telecamere di Piazza Grande

Uno degli elementi chiave dell’inchiesta è rappresentato dalle immagini di videosorveglianza. Piazza Grande è infatti coperta da un sistema di telecamere ad alta definizione, gestito in collaborazione tra Polizia Locale e altri corpi di sicurezza.

Secondo quanto trapelato, le registrazioni sarebbero già state acquisite e visionate dagli inquirenti. Dalle prime verifiche emergerebbero movimenti sospetti, compatibili con l’azione contestata. Le immagini potrebbero non solo permettere il riconoscimento dei volti, ma anche individuare eventuali veicoli utilizzati dagli autori.

Le ipotesi di reato

L’episodio è attualmente inquadrato nell’ipotesi di imbrattamento e deturpamento di beni culturali o paesaggistici (art. 639 c.p.), aggravato dalla natura vincolata dell’edificio interessato, che rientra nel patrimonio storico-artistico tutelato.

Non si esclude, inoltre, la contestazione del vilipendio a un ente pubblico (art. 290 c.p.), per il carattere politico e simbolico dell’atto compiuto su un palazzo sede istituzionale.

“Si tratta di reati perseguibili d’ufficioha spiegato una fonte legale – e in caso di identificazione dei responsabili le pene possono includere sanzioni pecuniarie e detentive, soprattutto se viene accertata la premeditazione e il danno all’immagine della città”.

Una piazza sotto i riflettori

Piazza Grande è non solo il cuore civico di Gubbio, ma anche uno dei luoghi più fotografati dell’Umbria. Il Palazzo Pretorio e il Palazzo dei Consoli si affacciano sullo stesso spazio e costituiscono un complesso architettonico di altissimo pregio.

Per questo motivo, ogni azione compiuta sugli edifici della piazza ha un’immediata risonanza, sia in città che oltre i confini locali. L’amministrazione comunale, pur non avendo ancora rilasciato dichiarazioni ufficiali, avrebbe già valutato l’opportunità di rafforzare i controlli sugli accessi e l’illuminazione notturna.

Il dibattito in città

Come per il precedente al Palazzo dei Consoli, anche questa volta le reazioni sono state immediate. Alcuni cittadini hanno espresso sdegno per l’uso strumentale di edifici pubblici a fini politici, altri hanno sottolineato la legittimità della causa palestinese ma criticato la modalità scelta.

Un residente ha dichiarato: “Non è questo il modo di sensibilizzare la comunità su un tema internazionale. Le istituzioni e i luoghi simbolo della città vanno rispettati”.

Gli sviluppi attesi

Nelle prossime ore, gli investigatori continueranno a incrociare le immagini delle telecamere con eventuali segnalazioni di testimoni. Non si esclude che i responsabili possano essere identificati già entro pochi giorni.

Il sequestro delle bandiere, l’acquisizione dei filmati e la collaborazione tra Polizia Locale e Carabinieri rappresentano un segnale di fermezza nel contrastare azioni che, pur non violente, ledono il decoro e l’immagine delle istituzioni cittadine.

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Mario Farneti
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