Ad Assisi aumenterà l’imposta di soggiorno. A partire dal 1° gennaio 2026 entrerà in vigore una nuova rimodulazione tariffaria che prevede un incremento di un euro per persona e per notte per tutte le strutture ricettive presenti sul territorio comunale, a prescindere dalla categoria. Il provvedimento, approvato dalla Giunta comunale, si inserisce nel più ampio quadro delle iniziative connesse alle celebrazioni per l’ottavo centenario della morte di San Francesco d’Assisi, in programma nel 2026, evento che richiamerà nella città serafica un afflusso eccezionale di pellegrini, turisti e delegazioni provenienti da tutto il mondo.
Secondo quanto illustrato dall’amministrazione, l’adeguamento dell’imposta si rende necessario alla luce del significativo incremento dei costi connessi all’organizzazione dei servizi pubblici, al potenziamento delle misure di sicurezza, alla gestione dell’ordine pubblico e al rafforzamento dell’accoglienza turistica, in vista di un anno che si preannuncia particolarmente complesso sul piano logistico, operativo ed economico.
Nel comunicato diffuso dal Comune viene evidenziato che il centenario francescano comporterà un aumento sensibile dei costi per l’ente locale.
L’afflusso straordinario di fedeli e visitatori, infatti, "porterà, infatti, in città migliaia di persone da tutto il mondo, comportando un incremento delle spese a carico del Comune collegate al necessario aumento di servizi, a manutenzioni, interventi per la conservazione e il miglioramento del patrimonio artistico e ambientale, attività culturali e sociali, iniziative legate alla gestione dell'accoglienza, al mantenimento del decoro urbano, della sicurezza e della vivibilità della città stessa".
Un carico organizzativo ed economico di natura straordinaria che, secondo quanto evidenziato dalla Giunta, richiede misure finanziarie adeguate per sostenere il potenziamento dei servizi pubblici e garantire standard elevati in termini di qualità, sicurezza e vivibilità durante un appuntamento di rilevanza internazionale.
Il provvedimento non nasce da una decisione unilaterale dell’amministrazione comunale, ma si inserisce in un percorso di interlocuzione con il sistema turistico locale. Come precisato nella nota diffusa dal Comune, "il provvedimento, prima di essere approvato, è stato condiviso con l'Osservatorio sull'imposta di soggiorno, composto dalle associazioni di categoria maggiormente rappresentative operanti sul territorio". Un passaggio che, nelle intenzioni dell’ente, mira a favorire un approccio concertato, riducendo l’impatto sulle strutture ricettive e promuovendo un percorso di accompagnamento condiviso con albergatori, gestori di strutture extralberghiere e operatori del comparto.
La decisione assunta dal Comune di Assisi si inserisce in un quadro normativo più ampio definito a livello nazionale, che riconosce ai Comuni turistici la possibilità di adeguare l’imposta di soggiorno in presenza di eventi di particolare rilievo.
Come ricordato nella nota ufficiale dell’amministrazione, "l'iniziativa - sottolinea ancora il Comune - è in linea con quanto stabilito al livello nazionale dalla legge di bilancio 2024 che, in occasione del Giubileo 2025, ha previsto la possibilità per i Comuni turistici di aumentare l'imposta di soggiorno per sostenere eventi giubilari. Tale misura è prevista anche nella manovra finanziaria 2026 in corso di approvazione".
La nuova imposta rimane ancorata a criteri di proporzionalità già adottati dal Comune negli anni precedenti. Come riportato nel testo, "già applicata ad Assisi secondo criteri di proporzionalità, da un minimo di un euro a un massimo di cinque, in base a categorie e fasce di prezzo delle strutture ricettive", la nuova misura introduce ora "l'aumento di un euro (0,50 centesimi per le tariffe ridotte) per persona al giorno per tutte le realtà".
Nel dettaglio, le tariffe dal 2026 saranno così articolate:
3 euro per gli alberghi da 1 a 3 stelle;
4 euro per gli alberghi 4 stelle;
6 euro per gli alberghi 5 stelle;
5 euro per le residenze d’epoca.
Per il comparto extralberghiero e le locazioni turistiche:
3 euro per la fascia di prezzo da 1 a 60,99 euro;
4 euro da 61 a 100,99 euro;
6 euro per un costo superiore a 101 euro;
3 euro per bed & breakfast, affittacamere, country house, case religiose e per ferie, altre strutture extralberghiere, agriturismi;
2 euro per campeggi e ostelli.
Resta tuttavia una condizione sospensiva per le categorie già soggette all’attuale tariffa massima. Come specificato, "per quanto riguarda gli alberghi 5 stelle e le locazioni turistiche con fascia di prezzo superiore a 101,00 euro, per le quali è già attualmente prevista l'applicazione della tariffa massima di cinque euro, l'aumento a sei euro scatterà soltanto qualora tale possibilità venisse confermata dalla legge di bilancio 2026 in fase di approvazione, altrimenti resterà pari al costo attuale".
Viene infine mantenuta una delle disposizioni considerate più favorevoli ai soggiorni prolungati. Il Comune ha ribadito "la scelta di non applicare l'imposta di soggiorno dal terzo giorno consecutivo di pernottamento in città", una misura pensata per incentivare permanenze più lunghe e favorire un turismo esperienziale e sostenibile. L’obiettivo è duplice: valorizzare l’esperienza dei visitatori, promuovendo un rapporto più approfondito con il patrimonio culturale, e al contempo sostenere la qualità dell’accoglienza attraverso la stabilizzazione dei flussi e la riduzione della pressione sui servizi urbani.