Un ospedale unico, moderno e tario per rilanciare la sanità del territorio. È questa la proposta di Umbria Civica Terni, che nel corso del Direttivo Provinciale ha approvato una posizione netta: “Serve un grande ospedale unico Terni-Narni-Amelia per il futuro della sanità provinciale”.
Il partito, guidato a livello provinciale da Andrea Di Fino e comunale da Marco Ravasio, ha messo al centro del dibattito pubblico la questione sanitaria, richiamando l’attenzione sulla necessità di una riforma strutturale della rete ospedaliera. Una riorganizzazione, sottolineano, non più rinviabile, vista la crescente fragilità del sistema sanitario umbro e la pressione sulle strutture esistenti.
Dalla riflessione del Direttivo emerge un quadro chiaro: Terni ha bisogno di un nuovo ospedale, capace di unire efficienza, innovazione e capacità attrattiva, e di posizionarsi come punto di riferimento non solo per la provincia ma per l’intero centro Italia. “È il momento di pensare in grande - afferma il Coordinamento Provinciale - e di garantire un sistema sanitario capace di offrire qualità, innovazione e sicurezza”.
Nel documento approvato, Umbria Civica non risparmia critiche alla Presidente Stefania Proietti e alla Giunta Regionale, accusate di mantenere “un approccio ostile nei confronti di Terni”. Secondo il movimento, mancano risposte concrete sul nuovo ospedale e si registrano ritardi e blocchi su progetti chiave per la città.
Tra questi, viene citato il progetto della Clinica-Stadio, considerato da Umbria Civica “un’infrastruttura sanitaria fondamentale per lo sviluppo e la qualificazione dell’offerta sanitaria ternana”. Il mancato via libera col ricorso al TAR della della Regione, sostiene il partito, rappresenta un ulteriore freno per un territorio che rischia di scivolare in una condizione di marginalità rispetto al resto dell’Umbria.
Il Segretario Provinciale Andrea Di Fino sottolinea come il tema sanitario non possa essere più affrontato con interventi parziali o soluzioni tampone. “Molti ospedali umbri - ricorda Di Fino - tra cui quelli di Spoleto, Umbertide, Pantalla, Castiglione del Lago e Orvieto, stanno affrontando situazioni di forte difficoltà. Se non si investe con coraggio sul futuro, anche Terni rischia di entrare in una fase di ulteriore criticità”.
La proposta di Umbria Civica va oltre la semplice fusione di strutture esistenti. Il modello cui si ispira è quello di un ospedale universitario integrato, capace di unire assistenza sanitaria, ricerca scientifica e formazione accademica. “Un nuovo ospedale universitario rappresenterebbe un motore di innovazione, ricerca e formazione - sottolinea il Coordinamento - in grado di attrarre pazienti e professionisti da fuori regione e da tutto il Centro Italia”.
Un progetto, spiegano, che avrebbe anche un effetto propulsivo sull’economia locale e sull’identità di Terni come città di riferimento sanitaria e accademica, consolidando la collaborazione con l’Università e con il sistema delle professioni sanitarie.
Parallelamente, Umbria Civica ribadisce l’importanza di rafforzare la sanità territoriale, mantenendo presidi e punti di primo intervento nei comuni di Narni, Amelia e nelle altre aree della provincia. L’obiettivo è quello di costruire una rete equilibrata tra eccellenza ospedaliera e servizi di prossimità, garantendo una sanità pubblica accessibile e di qualità.
La visione del movimento è chiara: un sistema sanitario integrato e sostenibile, capace di coniugare innovazione tecnologica, professionalità e attenzione al cittadino. In un momento in cui la sanità umbra affronta una delle fasi più delicate della sua storia recente, la proposta di Umbria Civica punta a riaprire un confronto politico e tecnico di ampio respiro, chiedendo che la provincia di Terni torni al centro della programmazione regionale.
Come conclude il documento: “Non si tratta di un progetto per pochi, ma di un investimento per tutti. Il diritto alla salute deve essere il fondamento su cui costruire la sanità del futuro”.