Ospedale di Terni first! Dopo il voto contrario al bilancio preventivo dell’USL Umbria 2, il sindaco di Terni e presidente della Provincia Stefano Bandecchi torna all’attacco. L’obiettivo resta la realizzazione del nuovo ospedale Santa Maria. Una priorità che, a suo dire, deve superare polemiche e tatticismi politici. “Con la variante di Amelia ho fatto scacco matto alla stupidità della politica umbra” ha dichiarato, sottolineando come la sua strategia abbia costretto i vertici regionali a riportare l’attenzione sul tema centrale: l’ospedale di Terni.
Secondo Bandecchi, la questione è stata volutamente distorta: “Si è parlato per settimane della variante stradale, che non serve né a Narni né ad Amelia, tantomeno a Terni. Invece il punto è uno: senza il nuovo ospedale di Terni la sanità umbra resta zoppa”.
Il voto contrario di Terni al bilancio preventivo dell’azienda sanitaria, lo stop all'ospedale di Narni-Amelia e la fermezza bandecchiana hanno generato forti fibrillazioni nell’Assemblea dei sindaci. Ma per Bandecchi la scelta non è stata un capriccio politico: “A settembre la direzione generale dell'USL, che è di nomina della Regione, ci porta il bilancio di previsione 2025. A Terni, invece, approviamo i preventivi a dicembre dell’anno precedente e a settembre facciamo i consuntivi. È questo il metodo corretto. Non posso accettare documenti di programmazione che arrivano fuori tempo massimo”.
Dietro il gesto, però, si nasconde la volontà di imprimere una svolta sul fronte sanitario: collegare ogni discussione di spesa e programmazione al progetto del nuovo Santa Maria. Senza, dice Bandecchi, ogni altra scelta risulta priva di coerenza.
Il sindaco non fa giri di parole: “Sbatto ancora più forte i pugni sull’ospedale di Terni”. Per lui non si tratta di una battaglia di campanile, ma di una questione di sistema: “Come indicato da tutti i piani sanitari regionali, è il Santa Maria la struttura di eccellenza, al pari di Perugia. Garantisce prestazioni salva vita e di alta specializzazione. Senza questo polo nulla ha senso”.
La linea è netta: prima il nuovo ospedale di Terni, poi Narni e Amelia. “Quell’ospedale nasce come struttura di supporto a Terni. Non può esistere senza il Santa Maria” ha ribadito, legando strettamente le sorti della sanità ternana e della provincia al futuro del nuovo ospedale.
Non solo prospettive future. Bandecchi ha evidenziato anche le difficoltà quotidiane: “Parlo anche del presente perché due medici al pronto soccorso del Santa Maria sono niente. Non bastano a gestire le 70 o 80 persone che ogni giorno affollano la sala d’attesa. Così non si garantiscono i servizi essenziali”.
Un richiamo che mescola programmazione a lungo termine e urgenze immediate. La denuncia sulle carenze di personale e sull’inadeguatezza degli organici al pronto soccorso si inserisce infatti in un quadro che, per il sindaco, non può essere rimandato.
Le mosse del primo cittadino hanno innescato tensioni tra i sindaci umbri. Alcuni hanno interpretato la sua posizione come uno strappo istituzionale, altri come un modo di imporre la centralità di Terni nel dibattito. Bandecchi, dal canto suo, non arretra: “Ora è chiaro che c’è chi parla senza sapere. Io porto avanti battaglie con coerenza. Prima il nuovo ospedale di Terni, poi tutto il resto”.
La partita è appena iniziata, ma un fatto appare certo: il sindaco-presidente ha piazzato il nuovo Santa Maria al centro dell’agenda politica regionale. Ed è pronto a continuare la partita a colpi di dichiarazioni forti e mosse strategiche, anche a costo di incrinare i rapporti istituzionali.