14 Sep, 2025 - 10:00

Alla Festa dell'Alternativa allarme sull'ospedale di Terni: "Sospetto che la Regione voglia indebolirlo per retrocedere l'Azienda ad alta specializzazione"

Alla Festa dell'Alternativa allarme sull'ospedale di Terni: "Sospetto che la Regione voglia indebolirlo per retrocedere l'Azienda ad alta specializzazione"

Un allarme sul futuro dell’ospedale Santa Maria di Terni è stato lanciato ieri durante il dibattito della Festa dell'Alternativa e Dimensione Bandecchi, coordinato e moderato dalla consigliera comunale Federica Mengaroni. Tra le preoccupazioni emerse, il sospetto che la Regione voglia indebolire la struttura, riducendone il ruolo e la capacità di attrarre pazienti, a favore di un progetto di azienda unica regionale.

Al centro del confronto anche la bontà del progetto stadio-clinica, concepito come nuova struttura sanitaria privata in grado di riequilibrare le strutture convenzionate tra l’area perugina, che ne conta cinque, e l’Umbria del sud, ancora scoperta, oltre a rappresentare un’occasione di rigenerazione urbana senza precedenti, che comprenderà il nuovo stadio e piazze pubbliche riqualificate.

Particolare attenzione è stata riservata alla possibilità di recuperare il progetto originario di project financing, bocciato due volte, e di realizzarlo ora con fondi pubblici, con l’obiettivo di dotare Terni di un nuovo ospedale entro cinque anni, senza ulteriori sprechi di risorse già investite in ristrutturazioni e nuovi reparti. Il progetto era stato elaborato da professionisti di grande standing, tra cui l’architetto Altieri, autore di decine di ospedali in Italia, e società come ABP Nocivelli e Salc di Salini, e prevede strutture moderne e flessibili, in grado di rispondere alle esigenze della sanità del futuro.

All’incontro hanno preso parte figure chiave della città: gli assessori comunali Marco Iapadre e Giovanni Maggi, il consigliere delegato del Sindaco alla Sanità Massimo Francucci, il vicesindaco Riccardo Corridore e il project manager Sergio Anibaldi, che ha illustrato i vantaggi concreti e strategici del progetto integrato stadio-clinica e ospedale, sottolineandone l’impatto sulla sanità regionale e sul tessuto urbano ternano.

Terni rischia di perdere competitività sanitaria: l’allarme del delegato del Sindaco Bandecchi

Massimo Francucci, medico e delegato del Sindaco Stefano Bandecchi alla Sanità, ha aperto il dibattito lanciando un allarme chiaro sulla situazione dell’ospedale Santa Maria di Terni. “C’è una grande confusione a livello regionale. I fondi pubblici rischiano di essere sprecati in ristrutturazioni e nuovi reparti improvvisati, senza risolvere le criticità reali”, ha detto Francucci.

Il medico ha denunciato come la Giunta regionale sembri concentrata solo sull’Alta Umbria, ignorando le necessità della città. “Siamo curiosi di ascoltare cosa ci dirà la presidente Proietti in consiglio comunale il 13 ottobre. La fretta su Narni-Amelia a cosa serve? Quell'ospedale è stato concepito per dare supporto a Terni: ma se non si interviene con decisione per dare alla città una nuova, moderna Azienda ospedaliera, perché si fa prima la struttura di sostegno? Questo aumenta i sospetti sul possibile declassamento di Terni” ha aggiunto, sottolineando la necessità di efficientare la sanità dell’Umbria sud.

Francucci ha anche evidenziato problemi strutturali e di personale: concorsi deserti, medici richiamati in pensione e grave carenza di personale a causa del numero chiuso gestito in maniera sbagliata. Serve utilizzare i fondi per incentivare giovani medici da altre regioni. Non possiamo permettere che l’ospedale di Terni perda competitività”.

Ha richiamato infine l’attenzione sulla costruzione urgente di un ospedale nuovo per ridurre i ricoveri impropri e favorire dimissioni sicure. “In questi mesi le segnalazioni sui problemi di trasferimento dei pazienti da riabilitazione sono continue: accelerare è fondamentale. Ho sentito anche critiche al progetto della clinica privata, in nome del tutto pubblico. Faccio una domanda: solo la clinica di Terni drenerebbe risorse pubbliche? Le 5 attive nel perugino no?”.

Stadio-clinica e nuovo ospedale: Anibaldi illustra un progetto integrato e sostenibile

Sergio Anibaldi, project manager del progetto stadio-clinica e del project financing per il nuovo ospedale, ha spiegato come le due iniziative siano state pensate per rafforzare la città e l’intera regione. “La mobilità sanitaria è centrale. L'Umbria ha un saldo negativo negli ultimi 5 anni di circa 110 milioni di euro in prestazioni che finiscono in strutture fuori regione. Questo indebolisce la nostra sanità - ha detto il professionista -. Nel 2024 il saldo negativo è stato di 40 milioni di euro. Le regioni più attive, Emilia Romagna e Lombardia, hanno saldi positivi di circa 400 milioni anno. Significa che potrebbero costruire, con questi soldi un nuovo ospedale l'anno, diventando ancora più attrattive. E' fondamentale che l'Umbria ricominci ad attrarre pazienti da fuori Regione". 

Anibaldi ha illustrato il progetto originario, sviluppato con l’architetto Altieri, che ha realizzato oltre 200 ospedali in Italia, e società come ABP Nocivelli (che sta realizzando il più grande intervento in Italia alle Nuove Molinette di Torino) e Salc di Salini. “La proposta prevede un nuovo ospedale a Colle Obito con 620 posti letto, sale operatorie e pronto soccorso per adulti e bambini, 35 ascensori separati per spazi sanitari e logistici, e tre piani di parcheggi sottostanti con accesso diretto. Si potrebbe realizzare recuperando terreni su aree non strategiche, come quelle di malattie infettive e dell'obitorio, mantenendo anche il collegamento con l'Università di medicina”.

Il project manager ha sottolineato che il progetto garantirebbe la realizzazione in cinque anni, senza interrompere l’attività dell’ospedale esistente, grazie a un finanziamento misto pubblico-privato. “Si tratta di un’opportunità unica per la città: nuove strutture, gestione efficiente e nessuno sperpero di fondi pubblici”, ha concluso.

Su stadio-clinica ha ricordato la genesi dell'iniziativa: "Fu un'intuizione di Bandecchi - afferma - che la presentò al sindaco Latini, dopo che era fallita la trattativa per acquisire lo stadio Liberati. Lo faremo, grazie al passaggio di proprietà della Ternana di lunedì. Ormai siamo pronti". 

Legge stadi e rigenerazione urbana: Maggi chiarisce la genesi normativa e i benefici pubblici

Giovanni Maggi, assessore comunale ai lavori pubblici ed esperto di appalti, ha ricostruito la genesi della legge stadi. La normativa nasce con il governo di centrosinistra, con successive modifiche e applicazioni da parte di governi successivi, fino a diventare operativa. Lo scopo era rilanciare gli stadi senza gravare sulle casse pubbliche, affidandosi a investimenti privati tramite project financing. Ora appare paradossale che l'estrema sinistra, soprattutto Movimento Cinque Stelle e AVS, contrastino un'iniziativa che risponde appieno a una legge varata con loro al governo”.

Maggi ha evidenziato come il progetto stadio-clinica rispetti pienamente i principi ispiratori della normativa: “Investimenti privati migliorano gli impianti pubblici e creano benefici sociali, occupazionali ed economici. A Terni avremo finalmente una clinica privata che integra la sanità pubblica, riequilibrando la concentrazione di strutture convenzionate tra Perugia e l’Umbria del Sud. Chi osteggia la clinica privata a Terni, ha dato nei decenni convenzioni ai privati nel perugino e le continua a confermare. Due pesi e due misure per penalizzare Terni”.

Ha inoltre spiegato come la procedura sia stata attentamente verificata: conferenze dei servizi approvate, prescrizioni recepite e convenzioni aggiornate. “Ogni fase del progetto esecutivo che ci si appresta a realizzare sarà sottoposta al controllo del Comune. Tutto avverrà con trasparenza, senza gravare per un euro sulle tasche dei cittadini”.

Rigenerazione urbana e infrastrutture: Iapadre dettaglia il piano di pedonalizzazione e parcheggi

Marco Iapadre, assessore all’urbanistica, ha presentato il progetto di riqualificazione urbana legato al progetto stadio-clinica. “Non si tratta solo di costruire una clinica o uno stadio: stiamo completando una rigenerazione urbana senza precedenti, aumentando gli spazi fruibili, eliminando barriere architettoniche e migliorando la mobilità pedonale e ciclabile”.

Il piano prevede sottopassaggi carrabili alla ferrovia, 1.500 posti auto, boulevard urbani, due grandi piazze, e la rimozione e valorizzazione dei murales storici. Inoltre al termine dell'intervento ci saranno due volte e mezzo gli alberi che ci sono adesso, un collegamento tra l'area del cimitero e lo stadio con un nuovo sottopasso carrabile e il completamento della vasta area della Città dello Sport, a ridosso del centro cittadino. Un unicum urbano in Italia. “Sono interventi che garantiscono continuità con quanto già realizzato e creano un vero e proprio modello di rigenerazione urbana”.

Iapadre ha concluso sottolineando l’importanza di superare atteggiamenti ostruzionistici: “Negli ultimi 25 anni Terni è rimasta al palo perché alcuni hanno cercato di bloccare progetti concreti. Ora possiamo guardare al futuro con strumenti moderni e sicuri per la città”.

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Federico Zacaglioni
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