Il progetto era partito al principio di marzo e oggi, a pochi mesi di distanza, rappresenta a pieno titolo una buona pratica. L'anello della Rupe di Orvieto, quel grande sperone di tufo su cui si erge la città e che la racchiude, uno dei suoi simboli più iconici, è diventato anche un laboratorio di inclusione che ha messo insieme amministrazione comunale, scuola, mondo del carcere e dell'associazionismo.
A prendersene cura sono infatti cinque detenuti provenienti dalla Casa di reclusione grazie all'iniziativa dell'associazione Parte Civile e alla disponibilità del Comune che ha ampliato quella visione coinvolgendo gli studenti del Liceo Artistico 'Livio Orazi Valentini' nella progettazione degli interventi. A valorizzare ulteriormente quel percorso, a breve si terrà una nuova iniziativa dal titolo 'La Rupe che unisce – Cura, inclusione, comunità'. Una passeggiata, in programma per sabato 26 luglio, che però ha tutto il sapore di un cammino anche simbolico attraverso il non semplice percorso verso l'inclusione.
A spiegare nel dettaglio in cosa consiste l'evento è stata l’assessora alle Politiche sociali e alla Gentilezza, Alda Coppola sottolinendo quanto, in questi ultimi mesi, l'anello della Rupe sia diventato anche il sinonimo di nuove opportunità. "Si tratta di una prima restituzione del progetto avviato nei mesi scorsi per la manutenzione dell’Anello della Rupe che coinvolge l’associazione Parte Civile e prevede l’impiego di persone detenute nella casa di reclusione di Orvieto ma anche degli studenti del liceo artistico nell’elaborazione di idee e progetti per valorizzare questo straordinario percorso naturalistico urbano".
In questo progetto la Rupe su cui svetta Orvieto "che viene spesso vista come elemento di separazione e di distanza, si trasforma invece in elemento che unisce, un punto d’incontro tra persone, storie e percorsi diversi, il terreno dove si intrecciano cura del territorio, inclusione sociale e partecipazione della comunità. L’Anello della Rupe, grazie al lavoro congiunto di tutti, diventa così non solo un luogo da vivere e rispettare, ma un esempio concreto di come la città possa crescere attraverso la collaborazione e la solidarietà e questa iniziativa sarà l’occasione per camminare insieme, non solo fisicamente, verso questa direzione".
Dall’associazione Parte Civile hanno voluto ricordare come la manutenzione dell'Anello da parte dei detenuti si inserisca in un più ampio progetto. La passeggiata di sabato "consentirà di toccare con mano il significato concreto della giustizia riparativa: restituire valore al territorio e, allo stesso tempo, offrire opportunità di crescita e reinserimento a chi sta ricostruendo il proprio percorso di vita. La Rupe diventa così non solo un luogo da ammirare, ma uno spazio che unisce e che racconta una comunità capace di costruire legami tra istituzioni, associazioni, scuole e cittadini e di collaborare per il bene comune".
Ed è proprio sul legame interrotto con la società che interviene la giustizia riparativa, accorciando le distanze, spesso abissali, fra chi è "dentro" e chi è "fuori" per far sì che, nonostante la condizione di privazione della libertà, ci siano le prospettive per un futuro migliore. Questo quanto enunciato dall'articolo 27 della nostra Costituzione che prevede che le pene siano orientate alla rieducazione dei detenuti puntando sulla creazione di nuove relazioni e collaborazioni.
La partecipazione alla passeggiata di sabato è libera e aperta a tutti. Il raduno è fissato alle 9.30 in Piazza della Repubblica e poi ci si sposterà verso la Madonna del Velo da cui avrà inizio il percorso lungo l’Anello della Rupe.
All’organizzazione della passeggiata partecipa anche 'FitWalking Orvieto – Camminare per stare bene', il movimento che promuove l’attività fisica come forma di benessere e organizza corsi guidati dall’istruttrice Valeria Pedetti.