09 Apr, 2025 - 09:19

Manovra 'salva Umbria', l'opposizione non ci sta e presenta mozione di sfiducia per Proietti

Manovra 'salva Umbria', l'opposizione non ci sta e presenta mozione di sfiducia per Proietti

Di numeri ultimamente dalla politica umbra se ne sono sentiti molti. Regna una certa confusione in merito al 'buco' della sanità regionale e la manovra 'salva Umbria' di Proietti non ha mai convinto l'opposizione che fin dalle prime cifre sull'abbattimento delle liste d'attesa, ha invocato maggiore trasparenza.

Tra proteste, occupazioni di Palazzo Cesaroni, analisi, contro analisi, botta e risposta, richieste di dimissioni e toni non sempre pacifici, lo scorso primo aprile sul tavolo del Mef, il Ministero dell'Economia e delle Finanze, sono arrivati i conti della sanità regionale. Il buco c'è ma sembra non essere così disastroso come era apparso all'inizio. 

La Giunta lavora da tempo alla manovra che potrebbe risanare il disavanzo ed evitare il temuto commissariamento. Per domani, giovedì 10 aprile, all'ordine del giorno c'è la presentazione in consiglio del maxi emendamento. Ma proprio ieri i consiglieri di opposizione hanno presentato una mozione di sfiducia nei confronti della presidente Stefania Proietti. Un atto che se ritenuto ammissibile, sospenderebbe per cinque giorni i lavori dell'Assemblea legislativa e delle Commissioni, facendo slittare quindi anche la presentazione della manovra fiscale entro la scadenza del 15 aprile al Mef.

Manovra fiscale "inutile", presentata mozione di sfiducia per Proietti

Una mozione di sfiducia che va "al di là della battaglia politica ma nell'interesse dei cittadini e per difendere il ruolo delle istituzioni da atteggiamenti gravi e nebulosi", così hanno spiegato in conferenza stampa i capigruppo dell'opposizione.

La mozione è motiva dalla manovra fiscale definita "inutile, che ha creato un allarme sociale e non serve alla sanità ma ad altro" mentre incombe lo "spauracchio ingiustificato" del commissariamento che "non esiste né nei numeri né nei fatti", così la capogruppo Donatella Tesei che ha chiesto di ritirare la manovra "perché non serve a coprire un disavanzo di 34 milioni di euro". 

"Nelle ultime settimane - ha detto ancora Tesei - abbiamo sentito sparare tanti numeri e cose diverse con la nostra mobilitazione che invece ha avuto il merito di fare chiarezza. Quella che è stata definita dalla presidente Proietti come 'operazione verità' non ha fatto altro che creare un ingiustificato allarmismo".

"La manovra, che non è una bozza come detto da Proietti perché è stata approvata in prima commissione consiliare, definirla devastante è un eufemismo - ha aggiunto la capogruppo - ed oggi anche se si parla di una rimodulazione vanno considerati tutti i comportamenti molto nebulosi che hanno portato fino a qui".

"È stata raccontata una storia falsa - ha proseguito Tesei - la presidente Proietti è andata al tavolo del Mef con lo scudo della manovra ma è andata sapendo che il disavanzo non era di 90 milioni di euro ma di 34, come detto anche nella relazione della società di consulenza incaricata dalla Regione stessa". Questo sono "fatti gravi" per Tesei perché la Regione, ha inoltre sottolineato, "non può permettersi di diffondere dati non corretti per giustificare una manovra devastante".

Pace (FdI): "Bistocchi dimostri la sua terzierietà"

Protocollata la mozione, Eleonora Pace (Fdi) ha denunciato che dalla presidente dell'Assemblea, Sarah Bistocchi, "non abbiamo ancora ricevuto nessun tipo di risposta dalla presidente perché è lei che deve verificare l'ammissibilità". Un atteggiamento, ha aggiunto, "come se questo atto non esistesse". Bistocchi, sostiene Pace, dovrebbe dimostrare "la sua terzietà, visto che si sta assumendo una responsabilità politica importante".

L'appello di Pace a Bistocchi è quello di tornare "a palazzo se è fuori e si confronti con le minoranze così come un presidente dell'assemblea dovrebbe fare, altrimenti giovedì verremo in aula a discutere la manovra fiscale con una mozione di sfiducia pendente. È proprio perché non esiste una urgenza che chiediamo di ritirare la manovra e di poterci sedere nuovamente con tutti i soggetti interessati per discutere di una manovra, del tutto legittima, ma che deve servire alla regione perché la sanità dell'Umbria si salva da sola".

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Sara Costanzi
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