19 Oct, 2025 - 22:02

Omicidio Cumani: spunta un secondo coltello e caccia al giovane tunisino

Omicidio Cumani: spunta un secondo coltello e caccia al giovane tunisino

La notte tra venerdì 17 e sabato 18 ottobre la movida perugina si è trasformata in tragedia. Al 100Dieci, locale della zona universitaria, due gruppi di ragazzi litigano: da un lato Hekuran Cumani, 23 anni, con il fratello Samuel e altri amici arrivati da Fabriano; dall’altro alcuni giovani perugini, fra cui ragazzi di origine nord-africana. Dopo l’intervento degli addetti alla sicurezza la discussione sembra chiusa, ma verso le 4.30 del mattino i gruppi si incontrano di nuovo nel parcheggio davanti al Dipartimento di matematica dell’Università. Qui Hekuran viene colpito al petto con una coltellata, mentre il fratello viene ferito a una gamba. Secondo gli inquirenti l’episodio non è legato a bande o traffici di droga ma a una lite degenerata in violenza.

Spunta un secondo coltello: indagati due giovani e un buttafuori

Dalle testimonianze emerge che durante la rissa erano presenti più coltelli. Un giovane di Ponte San Giovanni, sentito in questura, ha consegnato un secondo coltello alla squadra mobile e ha raccontato di averlo utilizzato per difendersi e di averlo gettato via prima dell’omicidio.

Lui e la fidanzata sono indagati per minacce e porto d’armi bianche. Gli investigatori ribadiscono che nessuno dei partecipanti era armato all’interno del locale, dove si entra dopo un controllo con metal detector. Il coltello usato per uccidere non è stato trovato. Per questo l’ipotesi è che l’assassino abbia recuperato uno o due coltelli da un’auto o sia arrivato successivamente con le armi. Il rinvenimento del secondo coltello conferma che nella zona del parcheggio erano presenti più lame, rendendo l’indagine più complessa.

Caccia al presunto killer tunisino: la polizia stringe il cerchio

Le indicazioni fornite dagli amici della vittima e da molti testimoni hanno permesso alla squadra mobile di Perugia di individuare un sospettato. Secondo la Repubblica la polizia ritiene responsabile dell’omicidio un giovane tunisinoappartenente al gruppo perugino.

Testimoni oculari riferiscono che nel parcheggio il ragazzo impugnava due coltelli, uno più grande e uno più piccolo, e che dopo aver ferito leggermente Samuel Cumani si è scagliato su Hekuran colpendolo al petto. Anche The Social Post conferma che due lame sarebbero state utilizzate: uno degli amici della vittima è stato ferito in maniera lieve, mentre Hekuran è stato raggiunto da un fendente mortale. Il sospetto e il suo gruppo sono fuggiti subito dopo l’accoltellamento portando via l’arma.

Telecamere inutili e testimoni confusi: indagini in salita per la squadra mobile

La Procura e la squadra mobile stanno cercando di ricostruire con precisione la sequenza dei fatti. Decine di giovani presenti alla rissa sono stati ascoltati; molti sono stati iscritti nel registro degli indagati per lesioni, minacce e porto di armi bianche, ma non per rissa. Nessuno, per ora, ha dichiarato di aver visto il momento esatto della coltellata. Questo rende la ricostruzione complessa.

Gli investigatori hanno acquisito le immagini delle telecamere e stanno analizzando i telefoni dei presenti. Tuttavia, le videocamere del parcheggio riprendono solo l’ingresso e non la zona dove è avvenuto l’omicidio, per cui finora non hanno fornito elementi utili. Alcuni dei giovani coinvolti hanno dichiarato che i due gruppi non si conoscevano e che la discussione è nata per uno sguardo o una parola di troppo.

Perugia e Fabriano sotto shock: le reazioni dopo l’omicidio Cumani

La morte di Hekuran Cumani ha scosso Perugia e Fabriano. I parenti lo ricordano come un ragazzo tranquillo che lavorava come cameriere stagionale. La presidente della Regione Umbria, Stefania Proietti, ha definito straziante la perdita di una vita così giovane e ha sottolineato che il dolore appartiene a tutta la comunità. La sindaca di Fabriano, Daniela Ghergo, ha parlato di una tragedia che offende i valori della convivenza.

Nel frattempo le indagini continuano. Nessuno è formalmente indagato per omicidio, ma diversi giovani sono iscritti per lesioni e minacce. La polizia ritiene di poter identificare e arrestare presto il presunto killer. Il ritrovamento del coltello rimane decisivo e l’episodio riaccende il dibattito sulla sicurezza nella movida universitaria.

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Francesca Secci
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