09 Oct, 2025 - 19:09

Omicidio di Stefano Bartoli: Erjon Behari condannato a 24 anni e 1 mese

Omicidio di Stefano Bartoli: Erjon Behari condannato a 24 anni e 1 mese

Il 44enne di origini albanesi Erjon Behari è stato condannato in primo grado a 24 anni e 1 mese di reclusione per l’omicidio volontario di Stefano Bartoli, 28 anni, accoltellato a morte a Spoleto il 20 luglio 2024. La sentenza è stata emessa dalla Corte d’Assise di Terni a oltre un anno dai fatti, riconoscendo Behari colpevole della morte del giovane spoletino.

Terni, condanna a 24 anni per l’omicidio di Stefano Bartoli a Spoleto

Il verdetto è arrivato nel pomeriggio di giovedì 9 ottobre 2025, intorno alle 16, dopo circa un’ora di camera di consiglio. A emetterlo è stata la Corte d’Assise di Terni presieduta dalla giudice Simona Tordelli, affiancata dal giudice togato Francesco Maria Vincenzoni e dai giudici popolari. La Corte ha inflitto a Behari una pena di ventiquattro anni e un mese di carcere, accogliendo in parte le richieste della difesa: i giudici hanno infatti riconosciuto le attenuanti generiche equivalenti all’aggravante contestata dei futili motivi, evitando così la pena dell’ergastolo che era stata chiesta dall’accusa.

Nella stessa sentenza è stato disposto il pagamento di una provvisionale a favore dei familiari di Bartoli: 50 mila europer la madre e 25 mila euro per ciascuno dei fratelli, in attesa che il risarcimento complessivo venga determinato in sede civile. Le motivazioni della sentenza saranno depositate entro 45 giorni e, con ogni probabilità, la difesa di Behari proporrà ricorso in appello.

Chi è Erjon Behari, il 44enne albanese riconosciuto colpevole

Durante il processo, la pubblica accusa – rappresentata dal pm Alessandro Tana della Procura di Spoleto, lo stesso magistrato che aveva coordinato le indagini – aveva chiesto il carcere a vita (ergastolo) per Behari. Secondo la ricostruzione accusatoria, il 44enne avrebbe volutamente colpito a morte Stefano Bartoli con un coltello, infliggendo un fendente al costato al culmine di un litigio scaturito per motivi banali.

Dal canto suo la difesa, affidata all’avvocato Maria Donatella Aiello, aveva sollecitato il riconoscimento delle attenuanti, puntando anche sulle condizioni di salute mentale dell’imputato. La Corte ha tuttavia respinto la richiesta di una nuova perizia psichiatrica su Behari, ricordando che un esame svolto in sede di udienza preliminare ne aveva già attestato la capacità di intendere e di volere, pur evidenziando un deficit mentale di cui l’uomo soffre.

La decisione della Corte d’Assise di Terni: ergastolo evitato

Nel corso dell’udienza finale Behari ha rilasciato dichiarazioni spontanee di fronte ai giudici. Visibilmente teso, il 44enne ha sostenuto di aver afferrato il coltello da cucina per paura durante il confronto con Bartoli e senza l’intenzione di ucciderlo. Un elemento chiave emerso nel dibattimento è stato un filmato di videosorveglianza: l’omicidio, avvenuto proprio davanti all’abitazione di Behari, è stato infatti ripreso da una telecamera di sicurezza. Le immagini – mostrate in aula in una seduta a porte chiuse – hanno documentato gli attimi in cui la lite è degenerata nell’accoltellamento fatale.

La lite per futili motivi finita in tragedia a Spoleto

La tragedia si è consumata nella tarda serata di sabato 20 luglio 2024 a Spoleto, in via Due Giugno (quartiere Casette), una zona di prima periferia. Stefano Bartoli si era recato sotto l’abitazione di Behari, dove quest’ultimo vive con la madre. I due uomini già si conoscevano, e proprio lì è scoppiata un’animata discussione per questioni di poco conto.

Stando a quanto emerso, a innescare il diverbio sarebbe stata la restituzione di un telefono cellulare nonché un piccolo debito di circa 50 euro tra i due. La situazione è precipitata in pochi istanti: il confronto è degenerato e, al culmine della lite, Behari avrebbe impugnato un coltello da cucina e colpito Bartoli con un unico fendente al torace.

Ricostruzione dell’omicidio del 20 luglio 2024 in via Due Giugno

Il 28enne spoletino, gravemente ferito, ha tentato di chiedere aiuto. Alcuni passanti sono accorsi in suo soccorso e poco dopo sono intervenuti i sanitari del 118. Bartoli è stato trasportato d’urgenza al vicino ospedale, ma purtroppo le lesioni riportate erano troppo gravi: il giovane è deceduto poco dopo il ricovero nonostante i tentativi dei medici di salvargli la vita.

Nel frattempo, i carabinieri della Compagnia di Spoleto hanno avviato immediatamente le indagini, riuscendo in poche ore a ricostruire la dinamica dell’omicidio e a individuare l’aggressore. Già nella notte, il sospettato – Erjon Behari – è stato rintracciato e arrestato dalle forze dell’ordine. L’uomo, che all’epoca era 42enne e già noto alle autorità, è stato condotto in caserma per un lungo interrogatorio e poi trasferito nel carcere di Maiano. Da quel momento per Behari si è aperto il percorso giudiziario conclusosi, almeno in primo grado, con la pesante condanna a 24 anni e 1 mese di reclusione.

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Francesca Secci
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