22 Dec, 2025 - 20:56

Nuovo ospedale Terni, ultimatum di 60 giorni da Palazzo Spada alla Regione. E il sindaco: "Su liste d'attesa e nosocomio solo barzellette"

Nuovo ospedale Terni, ultimatum di 60 giorni da Palazzo Spada alla Regione. E il sindaco: "Su liste d'attesa e nosocomio solo barzellette"

Terni alza la posta e trasforma la polemica in un braccio di ferro istituzionale dai tempi serrati. Il consiglio comunale, con un'ampia maggioranza trasversale, ha fatto muro: entro due mesi la Regione Umbria dovrà rispondere per iscritto, con dati certi e cifre alla mano, su dove, quando e con quali soldi costruirà il nuovo ospedale. Una richiesta di trasparenza misurabile che suona come un ultimatum a Stefania Proietti, mentre il sindaco Stefano Bandecchi, in un video su Instagram, smonta il racconto di una sanità “a posto” con sarcasmo tagliente, puntando il dito sulle liste d’attesa e i pazienti fragili. Ma mentre a Terni il previsto consiglio comunale aperto del 12 gennaio con la governatrice salta definitivamente, gli equilibri della partita si spostano rapidamente su Perugia, dove la Terza Commissione consiliare si riunirà il 9 gennaio per avviare il tanto declamato “percorso partecipato”.

L’atto di indirizzo: il Comune vincola la Regione al rigore dei numeri e dei tempi

Ospedale di Terni

L’aula consiliare di Terni ha approvato con un largo margine - 19 voti favorevoli e 4 contrari - un atto di indirizzo che non ammette più ambiguità. Il documento muove dalla constatazione che la presentazione, lo scorso 20 dicembre, dello studio di fattibilità con le cinque aree potenziali è avvenuta in una “cornice di assoluta indeterminatezza”. Per questo, il Consiglio impegna il sindaco a sollecitare formalmente la Regione Umbria affinché, entro 60 giorni, fornisca risposte chiare e vincolanti su tre punti cardinali: la localizzazione esatta del nuovo nosocomio, un cronoprogramma dettagliato che includa anche le tempistiche per eventuali espropri, e l’ammontare preciso delle risorse necessarie con l’indicazione delle fonti di finanziamento.

Non solo futuro. L’atto chiede anche che i 70 milioni di euro residui dei 126 originariamente accantonati dalla precedente giunta Tesei siano destinati al “miglioramento, risanamento e adeguamento” dell’ospedale “Santa Maria” attuale, che dovrà rimanere “pienamente funzionante ed efficiente” fino alla realizzazione del nuovo. Il voto ha registrato una spaccatura significativa solo su un emendamento presentato dal consigliere Verdecchia, che proponeva di inserire nelle premesse l’impegno del Consiglio ad ascoltare Proietti nella seduta già convocata per il 12 gennaio; l’emendamento è stato respinto (3 favorevoli, 16 contrari, 4 astenuti), anche alla luce della posizione di Stefano Bandecchi che, dopo lo “sgarro istituzionale” del 20 dicembre, ha ribadito di non voler più la presidente in aula.

Bandecchi vs Proietti: il video-sfida sulle liste d’attesa e il linguaggio della politica

Parallelamente al voto in consiglio, Stefano Bandecchi ha portato la sua battaglia su un altro terreno, quello della comunicazione diretta e spesso spigolosa. In un video pubblicato su Instagram, il sindaco di Terni ha replicato con tono caustico alle dichiarazioni della presidente Stefania Proietti sulla riduzione delle liste d’attesa. Mimando un annuncio trionfale, Bandecchi ha detto: “Con grande felicità... oggi è emerso un dato interessante... abbiamo azzerato tutte le urgenze e i tempi brevi per le prenotazioni. Quindi è tutto migliorato... voi cittadini ternani dovete stare tranquilli”.

Poi, abbassando il tono della voce e cambiando espressione, ha lanciato il suo j’accuse: “Scrivete qui sotto i commenti, però sappiate che la Proietti ha detto un'ora fa che tutto è a posto, un po' come la supercazzola dell'ospedale di Terni”. Il riferimento ai pazienti oncologici è stato il colpo più duro: “per chi ha un tumore va tutto bene quindi, lo sa già, no?”. Un attacco frontale che sposta il dibattito dal piano tecnico-amministrativo a quello della credibilità delle istituzioni e della percezione dei cittadini, soprattutto i più fragili. Per Bandecchi, l’annullamento del consiglio comunale aperto del 12 gennaio è la diretta conseguenza di questa rottura di fiducia.

Il controcanto di Perugia: la Commissione Sanità avvia il “percorso partecipato”

Mentre Terni chiude le porte alla governatrice e impone un calendario stringente, a Perugia si prepara un canale istituzionale alternativo. Il presidente della Terza Commissione consiliare (Sanità) dell’Assemblea legislativa umbra, Luca Simonetti (M5S), ha convocato per il 9 gennaio l’organismo per l’avvio del “percorso partecipato” sul nuovo ospedale. Alla seduta sarà presente la presidente Proietti, chiamata a illustrare lo studio tecnico e il metodo che intende seguire.

“Il percorso - spiega Simonetti - sarà improntato all’ascolto e al coinvolgimento di tutti, a partire dai consiglieri regionali di maggioranza e di minoranza, dalle istituzioni locali a ogni livello, dalle parti sociali e dagli operatori del settore sanitario”. La Commissione, assicura, “non sarà l’unico luogo di confronto, ma resterà il punto centrale di sintesi e responsabilità politica” per costruire “una scelta condivisa”. Un approccio che cerca di stemperare le tensioni e di ricondurre la decisione in sede regionale, dove la maggioranza che sostiene la Proietti ha gli strumenti per guidare il processo. La partita si gioca ora su due tavoli distinti: quello delle richieste perentorie di Terni e quello del dialogo regionale di Perugia. La scadenza dei due mesi fissata dal Comune scandirà il tempo di questa difficile mediazione.

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Federico Zacaglioni
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