16 Dec, 2025 - 08:00

Nuovo ospedale di Terni, è ancora scontro istituzionale sulla presentazione delle aree e spuntano nuove ipotesi alternative

Nuovo ospedale di Terni, è ancora scontro istituzionale sulla presentazione delle aree e spuntano nuove ipotesi alternative

La polemica sulla localizzazione del nuovo ospedale di Terni raggiunge temperature roventi dopo l’annuncio della presidente della Regione Umbria, Stefania Proietti, di presentare sabato 20 dicembre lo studio sulle aree alternative da inserire nel nuovo DOCFAP della struttura. La presentazione, fissata alla Sala convegni dell’Arpa, è diventata il detonatore di uno scontro istituzionale al cariopalma.

La maggioranza di palazzo Spada, con il gruppo di Alternativa Popolare, accusa la Giunta regionale di aver disatteso un accordo formale: l’illustrazione dei dati della società Binini Partners di Reggio Emilia, che avrebbe individuato almeno altre 3-4 zone potenzialmente idonee oltre a Colle Obito e Maratta, con delle novità assolute, era infatti attesa nel consiglio comunale aperto del 12 gennaio. Un confronto promesso e svanito, che lascia la città divisa e in allarme su una decisione che ne segnerà il futuro.

Il comunicato infuriato della maggioranza comunale: "Altro sgarbo alla città"

Il del dissenso ha preso forma in un durissimo comunicato stampa del Gruppo Consiliare Alternativa Popolare nel Comune di Terni. Un testo che non usa mezzi termini e fotografa una frattura sempre più marcata tra l’amministrazione guidata dal sindaco Stefano Bandecchi e la Regione Umbria. Già la tensione era altissima, dopo le polemiche seguite all'incontro d'estate deklla giunta regionale al Parco Cardeto, ma sioprattutto dopo il ricorso con cui la Regione sta cercando di paralizzare il progetto Stadio-Clinica.

La contestazione non riguarda, almeno in questa fase, il merito delle aree individuate, ma il metodo. Un metodo giudicato autoritario e lesivo della dignità istituzionale della città.

Il punto cruciale, come sottolineano i consiglieri della maggioranza comunale, è la violazione di un impegno preciso. "Il Consiglio Comunale - recita la nota - aveva formalmente invitato Stefania Proietti a un confronto pubblico. Su sollecitazione della presidente stessa, l’assise cittadina aveva accettato di rinviare tutto al 15 dicembre", concordando una risposta istituzionale in vista del già convocato consiglio comunale aperto del 12 gennaio.

Un atto di correttezza e di rispetto che oggi appare del tutto disatteso”, si legge nel comunicato. La scelta di organizzare un evento a Terni senza coinvolgere né invitare l’amministrazione comunale viene definita “un atto politico preciso” e “la dimostrazione di come l’attuale Giunta regionale consideri Terni una città da informare a decisioni già prese, non un interlocutore con cui costruire scelte condivise”.

La scelta della giunta regionale: quella di cavalcare la presentazione nella sala ARPA del Tulipano senza confronto

Le parole finali sono un j’accuse senza appello: “Presentare un progetto così rilevante in un contesto ‘privato’, bypassando le istituzioni democratiche della città, è un gesto di arroganza politica e di totale mancanza di rispetto verso la comunità ternana. Questo è il modello di governo della Regione Umbria: decisioni calate dall’alto, annunci alla stampa, nessun confronto con i territori”. Alla presentazione di sabato saranno presenti, oltre a Proietti, gli assessori regionali, la direttrice regionale alla Sanità Daniela Donetti, il direttore generale dell’azienda ospedaliera Andrea Casciari e i tecnici di Binini Partners. Nessuna menzione per il primo cittadino o per la rappresentanza politica eletta a Terni.

Il puzzle delle aree: da Colle Obito alle nuove ipotesi a Nord della città

Mentre infuria la battaglia sul dove e sul come discutere, lo studio tecnico commissionato dall’Azienda Ospedaliera Santa Maria a Binini Partners sembra allargare il ventaglio delle possibilità, inserendo nuove alternative e ampliando le tessere di un puzzle già complesso.

Fino ad oggi il dibattito si è polarizzato attorno a due opzioni principali: Colle Obito, fortemente sostenuta dal sindaco Bandecchi per la vicinanza funzionale all’attuale ospedale (da riqualificare) e alla Facoltà di Medicina, e Maratta, preferita dalle forze del centrosinistra (in particolare dal PD) per la prossimità alle principali infrastrutture viarie. A sostenere con forza l’opzione Colle Obito c’è anche un influente Comitato cittadino formato da ex direttori dell’ospedale e guidato dall’ex assessore Federico Di Bartolo, che ha persino presentato un autonomo progetto di fattibilità. Da tempo il sindaco Bandecchi ha dichiarato di essere disponibile a valutare ipotesi alternative, pur di vedere realizzata l’opera, indicando anche l’area dell’Aviosuperficie come potenzialmente a disposizione.

Secondo quanto trapela, però, il documento che sarà mostrato sabato andrebbe ben oltre. Lo studio avrebbe individuato da 4 a 5 alternative di localizzazione, di almeno 10 ettari ciascuna, complete di planovolumetrie. Accanto ai due siti storici del contendere, emergerebbero nuove aree, anche finora mai sondate pubblicamente, nella zona Nord e Nord-Ovest della città. Un’espansione della ricerca che potrebbe riservare sorprese e spostare gli equilibri del dibattito tecnico.

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Federico Zacaglioni
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