28 Nov, 2025 - 16:50

Nuovo ospedale di Terni sulla linea lenta: il DEFR della Regione prevede solo il Documento di fattibilità

Nuovo ospedale di Terni sulla linea lenta: il DEFR della Regione prevede solo il Documento di fattibilità

Il nuovo ospedale di Terni finisce sulla linea lenta. Un po' come i treni dei pendolari umbri, l'Alta velocità più volte reclamata dal territorio è preclusa per la nuova sede dell'Azienda ospedaliera ternana che nel nuovo DEFR, il Documento di Economia e Finanza della Regione per il 2026-28, prevede solo la redazione del DOCFAP.
Sigle, acronimi, iniziali che rischiano di avvinghiare il lettore in una lunga sequela di tecismi, ma che in realtà rappresentano un primo cronoprogramma del lungo e faticoso percorso che dovrebbe portare a dotare la seconda città dell'Umbria di un ospedale moderno e funzionale. In pratica, nonostante a Terni siamo state raccolte oltre 18 mila firme per chiedere nuovo ospedale, stadio e clinica privata, si riparte dal via. E da attendersi nell'anno a venire c'è solo il Documento di Fattibilità delle Alternative Progettuali. In pratica si tratta di un documento obbligatorio per lavori pubblici sopra i 5 milioni e mezzo di euro, che analizza alternative tecniche, economiche e localizzative rispetto al quadro esigenziale, supportando il passaggio al Progetto di Fattibilità Tecnico-Economica (PFTE), dopo il quale possono partire le gare di appalto. 

Il DEFR detta i tempi del progetto del nuovo ospedale di Terni: nel 2026 c'è da attendersi solo la fattibilità

Mentre si avvicina il 15 dicembre, data in cui la presidente della Regione Stefania Proietti ha annunciato la presentazione del lavoro affidato allo Studio Binini & Partners per l'individuazione di eventuali aree alternative a Colle Obito, la Regione ha varato il suo DEF, lo strumento principale di programmazione regionaleE per l'ospedale di Terni, nel periodo compreso tra il 2026 e il 2028, è prevista solo la realizzazione del cosiddetto DocFap. Si tratta della redazione definitiva del Documento di Fattibilità delle Alternative Progettuali (DOCFAP) per individuare la soluzione tecnico-progettuale più idonea, in raccordo con la Direzione Sanità e l’Azienda Ospedaliera di Terni. Successivamente è previsto l'avvio delle attività progettuali successive.
Tradotto: si torna a quello che Proietti disse nel contestato incontro dell'estate al Parco Cardeto di Terni, quando venne a incontrare la città ma soprattutto gli elettori di centrosinistra dopo sette mesi dal suo insediamento.
Allora la presidente della Regione parlò di almeno 5 anni di tempo se ci fossero stati tutti i soldi (basta riguardarsi le cronache dell'epoca), ma la questione rischia di allungarsi ulteriormente e finire ben oltre la durata della legislatura. Già, perché i soldi non ci sono (i circa 120 milioni di euro che erano stati stanziati dal fondo ex articolo 20 dalla precedente giunta Tesei sono stati utilizzati per altri interventi), di investimenti da mettere sulla progettazione almeno preliminare del nuovo nosocomio nel DEFR non si parla (ovviamente la Regione potrebbe stanziarli successivamente in bilancio negli anni a venire) e la strada scelta sembra quella di rinviare la partita a data da destinarsi.

Tempistiche lunghe e investimenti "tampone" per la struttura attuale

tempi sono facilmente preventivabili, prendendo come benchmark analoghe esperienze realizzate in altre regioni. Quelli necessari a realizzare un DOCFAP dipendono da complessità, dimensione dell'intervento e risorse dedicate. Per interventi molto articolati come la realizzazione di grande ospedale con multiple alternative localizzative, analisi ambientale estesa e altre questioni il minimo richiesto oscilla tra 6 e 12 mesi.
Se il DEFR prevede il DOCFAP nel 2026 - senza specificare in quale periodo dell'anno - il completamento potrebbe protrarsi fino a fine 2026 o primo semestre 2027, con la progettazione vera e propria (PFTE) che partirà solo successivamente.
Secondo gli esperti del settore che abbiamo contattato per una opinione, tra approvazione del DOCFAP e inizio lavori di costruzione si stimano complessivamente 3-4 anni minimo, dato che mancano ancora la progettazione definitiva e gli adempimenti autorizzativi (senza considerare eventuali espropri, aspetti legati all'inquadramento urbanistico e, questione delle questioni, il reperimento della dotazione finanziaria).
E nel frattempo? Si continuerà a spendere denaro per investimenti destinati a mettere le pezze all'ospedale attuale. Per l'ospedale di Terni sono previsti interventi di efficientamento energetico e adeguamento sismico nel 2026. Nello specifico, il DEFR rimanda all'Azione 2.1.2 "Sostegno all'efficientamento energetico negli edifici, strutture e impianti pubblici" del Programma FESR 2021-2027, con l'ultimazione di 18 interventi finanziati per un importo di quasi 9 milioni di euro di contributo totale, suddiviso tra risorse comunitarie (7 milioni) e regionali (2 milioni circa). Entro il 2026 si prevede il completamento della rendicontazione.

Piano Socio-Sanitario ancora in discussione, è quello il documento che affronterà il tema cliniche private

Il DEFR - insomma - dedica uno spazio specifico al percorso del nuovo ospedale, indicato come intervento prioritario nel settore sanitario. Un fatto che non era nemmeno scontato.
Secondo il documento, l'intervento riveste una significativa rilevanza per il potenziamento e la razionalizzazione della rete sanitaria regionale e sarà oggetto di attività tecniche e amministrative volte a favorirne la progressiva attuazione, in coerenza con gli indirizzi del Programma di Governo e con la pianificazione sanitaria regionale.
Già, l'altra grande incognita che pende come una Spada di Damocle sul Ternano. Quella del nuovo Piano Socio-Sanitario che tarda ad arrivare. Sarà in quella sede, e non come è stato erroneamente indicato in alcuni articoli di stampa, che si affronterà il tema della localizzazione dei posti letto privati convenzionati a supporto del servizio sanitario regionale pubblicoNel DEFR non si parla e non si deve parlare di cliniche private, perché il documento mantiene una visione strettamente orientata al rafforzamento della sanità pubblica, universale e territoriale - Case di Comunità, Ospedali di Comunità, Cure Domiciliari, Centrali Operative Territoriali - senza dedicare capitoli o strategie specifiche al privato.
L'unico riferimento al supporto in regime di sussidiarietà da parte dei privati è riferito alla possibilità per le Aziende Sanitarie pubbliche di acquistare prestazioni da strutture private accreditate (come ospedali o ambulatori privati) solo per integrare l'offerta pubblica quando c'è domanda non soddisfatta e nel rispetto di criteri regionali.
Insomma, la partita su Stadio-Clinica sul DEFR non entra. E fa parte di un altro capitolo. Nel Documento di Economia e Finanza della Regione si delinea solo il trasferimento dell'ospedale di Terni sulla linea lenta. Sperando che l'operazione non porti alla deviazione su un binario morto per mancanza di soldi, progetti e condizioni di realizzare un investimento richiesto a gran voce dalla città.

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Federico Zacaglioni
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