La presidente del consiglio comunale Sara Francescangeli dichiara conclusa la seduta dell'assemblea cittadina dedicata al nuovo ospedale di Terni.
Sindaco bandecchi, quando dici che l'ospedale di Terni non è idoneo sismicamente devo risposte dirette ai cittadini. Se ci mettiamo a fare discussioni di ingegneria possono dire la mia, ho anche il timbro da strutturista. Ai cittadini di Terni devo dire che se c'è una scossa l'ospedale di Terni gli cade sopra, devo dire che non è vero.
Non diciamo male della nostra sanità pubblica, dei nostri medici e infermieri (c'è il contraddittorio forte con una cittadina in platea che accusa la governatrice di fare giri di parole, ndr). L'ospedale può essere migliorato a livello di idoneità sismica, ma non si corre alcun pericolo. Propongo in futuro un'assemblea pubblica per interloquire coi cittadini.
Il vecchio ospedale deve funzionare al meglio possibile, mentre si realizza una nuova struttura. Inail dà il finanziamento al 3,5%, il privato al 2% ma mi impone una procedura di gara europea che mi richiede mesi di lavoro e di analisi. Unica cosa che non mi è piaciuta di questo dibattito è che ci sia una sfida Perugia-Terni. Non deve esserci. Bilanciamo, perché ammetto che c'è una sperequazione tra le due province. Sono convinta che in futuro Terni passerà avanti a Perugia in termini di mobilità attiva.
Abbiamo un grande sistema di cura che permette alle persone, ai cittadini, ai pazienti di avere un servizio all'altezza.
Atteggiamento costruttivo e importante della presidente Proietti, che è venuta a discutere e non ha avuto remore a confrontarsi con l'assemblea cittadina.
Il boccino è in mano alla Regione, il Comune va coinvolto perché ci sono varianti e permessi da rilasciare. Ma il boccino in mano alla fin fine è dei cittadini. L'età media in questa sala supera i 60 anni. Se ci vorranno 30 anni a costruire l'ospedale nuovo di Terni, saremo tutti sotto terra. Dobbiamo pensare alle giovani generazioni e a ciascuno di noi.
L'ospedale può assumere le scelte che ritiene, possiamo aiutare dicembre. Ma non si trovi una sede che richiede altri 30 anni. L'attuale ospedale non è a norma sismica: dobbiamo tenerne conto. Le analisi sono state fatte tante volte. Ci sono aree a rischio esondazione che conosciamo. Io sono proprietario di palazzine e appartmenti a Terni e non di terreni. Quindi non ho interessi, diversamente a chi mena il can per l'aia per avere vantaggi sulla scelta della localizzazione.
Per me presidente, dove sceglie di farlo va bene: ci sono 30 milioni di euro che servono per fare il progetto. Però va spesa la cifra giusta. Ci sono aziende italiane che costruiscono ospedali in tutta Europa e gli investimenti sono molto più bassi. I prezziari regionali sono offensivi per tutti i cittadini italiani. Se si sceglie il posto giusto e si fa con i criteri giusti non servono 20 anni e non servono 500-600 milioni.
C'è un'esigenza attuale e una futura: vogliamo lasciare qualcosa di eccezionale ai nostri figli. Dobbiamo ringraziare i nostri nonni che ci hanno lasciato quello che abbiamo, ma il 15 dicembre oltre al luogo vogliamo conoscere anche a chi si dà il lavoro. Si parla di pubblico, pubblico, ma si danno incarichi in continuazione ai privati. Inail e altre soluzioni oltre al pubblico sono escamotage per parlare in politichese e far ripagare un'altra volta i cittadini.
Inail ci dà i soldi al 3,5%, io come imprenditore i soldi li trovo al 2%. Il rent to buy si fa anche col project financing. Ospedale Narni-Amelia contro Terni: se sfida c'è provincia di Terni contro provincia di Perugia. Nell'alta Umbria si può avere tutto, cliniche private, ospedali. Qui a Terni abbiamo un reparto oncologico senologico che è un'offesa a tutte le donne.
Presidente ci dica se Narni-Amelia sarà un simil ospedale vero con 150 posti, pronto soccorso, emergenza-urgenza o se sarà lo spoke di Terni. Perché come si fa l'ospedale di Terni non può dipendere da come si fa l'ospedale di Narni-Amelia. Terni è la priorità.
Oggi deve essere l'anno zero: in due mesi si stabilisce il posto, in tre mesi si fa il progetto e poi in cinque anni dobbiamo avere il nuovo ospedale di Terni. E se vuole presidente io vengo con lei a fare la battaglia al governo per chiedere i soldi necessarti a fare l'ospedale nuovo per i cittadini ternani.
Se non si realizza l'impianto a Colle Obito il costo decollerà. Il finanziamento Inail se si fa il rent to buy diventa non concorrenziale, il tasso sarebbe elevatissimo. Ha ragione Di Bartolo a porre il problema. Ci vorrebbero 510 milioni che non avremo mai.
Rispondo a Di Bartolo: c'è l'opzione rent to buy che consente di recuperare la proprietà dopo la copertura del debito. Se ci sarà la possibilità che il nuovo ospedlae di Terni venga costruito tutto a fondo perduto prenderemo l'opportunità. Se non ci sarà dobbiamo essere laici e aprirci a ipotesi alternative. Nel vecchio docfap sono state fatte 4 ipotesi: non fare niente, fare un nuovo ospedale accanto a Colle Obito, ristrutturare l'esistente o delocalizzare. Ora si sta studiando l'ipotesi di eventuali aree alternative. A dicembre decideremo insieme dove. Per l'affidamnto del progetto ci sono già la risorse. A gennaio 2026 si può iniziare l'iter di gara per aggiudicare il progetto. Dal progetto preliminare si potrà fare il cronoprogramma (rispondere al quando).
Uscire da questa sessione in maniera coesa ci darà forza unitaria.
Utilizzando fondi Inail non si è proprietari dell'immobile, si perde la patrimonializzazione per la Regione, dopo 25 anni.
Importante la medicina di base. Si deve lavorare sulla ricerca. Si deve pensare ai giovani che stanno ancora nei nostri licei e alla loro possibilità di integrazione sociale.
Bisogna continuare a manutenere l'attuale ospedale. Sono convinto che la giunta regionale e la direttrice Donetti allargheranno la borsa dei fondi perché sewrvono interventi nelle more della realizzazione del nuovo ospedale. L'attuale struttura va tenuta al passo coi tempi.
Questo confronto è un'opportunità per la città di Terni. Terni e Narni-Amelia devono marciare diversamente ma in maniera parallela: una è hub, l'altra è spoke. Se non c'è l'hub lo spoke non funzionerebbe adeguatamente. Il dibattito deve essere attento a non sminuire troppo l'ospedale di Terni: oggi ha vetustà strutturale, ma è fatto di medici e professionisti di livello competitivo. La presidente Proietti almeno ha fatto chiarezza sui fondi: saranno tutti pubblici. Altrove questi fondi li hanno ottenuti, adesso si portino a casa anche per noi. Acceleriamo, decidiamo, individuiamo l'area perché il tempo è scaduto. Chi oggi non c'è ha sbagliato, perché si parla della sanità di tutti.
C'è una griglia di criteri per progettare ospedale i cui posti letto andranno tra i 550 e 650, in integrazione con Narni-Amelia dal punto di vista sanitario. Useremo fondi pubblici ex art. 20 e fondi Inail. Non ci sono elargizioni di 500 milioni in altri territori italiani, ma nell'intorno dei 600 posti letto il costo dipenderà da dove l'ospedale andrà. Poi ci sono anche ulteriore risorse pubbliche o altro, fondi europei e partnerariati. Lo dobbiamo indagare: questa è la sede per raccontare uno stato di avanzamento. I tecnici stanno lavorando. Sul luogo si sta lavorando, con apporofondimenti tecnici (entro il 15 dicembre).
La struttura deve essere di alto livello, attrarre pazienti anche da altre Regioni. L'opera è inserita nel piano socio-sanitario. La Terza commissione regionale sta lavorando e speriamo in un esito unitario. Il 25 agosto ci siamo visti col sindaco Bandecchi: c'era una mozione unitaria che gli chiedeva di interloquire con la Regione.
Risorse per il progetto sono disponibili: nel 2020/21 l'amministrazione precedente ha ricevuto fondi ex art. 20. Lo dobbiamo riconoscere. Quanto costa il progetto lo sapremo solo dopo le verifiche tecniche. Il fondo perduto del totale dell'investimento, dobbiamo essere realisti, per l'Umbria è legato alla popolazione. Non siamo facilitati a ottenere molto: altre Regioni insieme a noi hanno richiesto maggiori percentuali di riparto in base al territorio geografico. Nel frattempo dobbiamo andare avanti.
Se ad Inail paghiamo un mutuo a tasso fisso siamo facilitati. Nel project financing, il PEF (piano economico-finanziario, ndr) vedrebbe i privati, più bravi del pubblico, maggiormente garantiti. Può nascondere insidie molto superiori al debito tradizionale.
Il nuovo ospedale è prioritario per la Regione, l'opposizione e per il Comune di Terni.
Verdecchia: Condivido non ci debba essere dualismo tra Terni e Perugia, ma una rete ospedaliera.
Orsini: Docfap non prevedeva altre localizzazioni. Per fare la scelta meglio approfondire, senza non sarebbe stato possibile prendere una decisione oggettiva e miglioire possibile. Co, sindaco abbiamo visto 7 aree possibili, ma non erano state prese in considerazione. Vogliamo scelte partecipate anche con la minoranza, non autoreferenziali.
Capotosti (cittadino): Non abbiamo avuto 7,5 milioni di euro col privato per abbattere le liste. Farò un'indagine di dettaglio sulla situazione specifica.
Giovannini (ex dirigente Regione Sanità): Continuiamo a investire sull'Azienda di Colle Obito attuale, perché nel mentre si lavora per il nuovo abbiamo bisogno di ospedale che funziona e bene e che potrà diventare qualcosa di importante in ottica di rigenerazione urbana. La USL 2 è in affitto: darle una sede futura è importante per recuperare spese sula parte corrente.
Benedetti (Uil): Il se non è in discussione: maggioranza e minoranza hanno in cima all'agenda il nuovo ospedale di Terni.
Cipolla (Cgil): Sulla sanità territoriale: sono d'accordo, condivido. Abbiamo mancanze sul territorio. Dobiamo fare di più per anzianmi, minori e disagio. L'ospedale deve servire per le questioni acute.
Azione: I soldi della manovra fiscale vanno anche su queste opere. Quando parliamo di fondi Inail parliamo di debito da restituire con entrata di parte corrente certa.
Pernazza: I percorsi di Narni-Amelia e Terni vanno avanti in contemporanea. Rileggetevi il mio comunicato. Il percorso prosegue: dobbiamo fare in meno tempo possibile entrambe le opere. Lo studio sulla localizzazione arriverà entro dicembre.
Comitato civico Santa Maria (Di Bartolo): siamo disponibili a incontrarvi in commissione.
Pellerucci: bello che gli imprenditori si occupino di cose pubbliche, ma l'IRCCS richiede un impact factor che giustifichi l'inserimento nel territorio di queste strutture. Siamo una delle poche regioni che non ha l'istituto di ricovero e cura a carattere scientifico, ma dobbiamo avere integrazione con Università.
Melasecche: Ci salva la rete ospedaliera regionale. Sul docfap della precedente giunta non c'era visibilità sulle possibili variabili.
A Risorsa Umbria: negli anni sperequazione investimenti a danno della provincia di Terni. È un dato di fatto. Stiamo lavorando a Narni-Amelia e a Terni, ci prendiamo la responsabilità. Non stoppiamo il processo su Narni-Amelia, se ne occupa De Rebotti. I fondi sono dell'Inail e stiamo lavorando.
Alla Cisl: c'è bisogno di politica coesa. Dobbiamo essere tutti insieme. Servono tutti gli enti. Il Comune di Terni non serve solo per approvare una variante al PRG ma perché non si può calare una decisione dall'alto sulla città. Ospedale deve essere bello e ambizioso. Ho rapporto amicale con tutti i presidenti di Regione, ne parleremo anche col Lazio.
Comincia l'intervento della governatrice Stefania Proietti. C'è tanta attenzione su questa città anche da parte della Regione. Garantisco a Terni un impegno che abbiamo sottoscritto coi cittadini, sia chi ci ha votato sia chi ha fatto altre scelte. Il nostro programma è stato votato e si sta traducendo nel primo DEF e nel bilancio. Nel quadro di edilizia sanitaria e ospedaliera: avviare Narni e Amelia e poi necessità di progettare e realizzare il nuovo ospedale di Terni (legge 67/88 articolo 20 e fondi Inail) vicino a grandi assi di comunicazione, rigenerazione urbana di Colle Obito. Il programma lo tradurremo in un piano di opere pubbliche. Con me ci sono l'assessore De Rebotti, la direttrice della sanità Donetti e il DG dell'Azienda ospedaliera Casciari. Abbiamo ripreso in mano quanto fatto finora, iniziato a fare valutazione dei criteri con le strutture interne e dato incarico per uno studio delle principali aree idonee, nessuna esclusa. Non abbiamo interessi pre-ordinati. Terni porta dell'Umbria. Il docfap elaborato non faceva una disamina compiuta di altre aree possibili dove localizzare un nuovo ospedale.
Il presidente dell'Ordine dei Medici ha detto che la decisione è complessa, con tanti fattori. Siamo politici, non tuttologi: abbiamo bisogno di indicazioni tecniche univoche e di mettere fine alle chiacchiere che durano da 30 anni. Le Regioni devono fare una programmazione di investimenti, l'Umbria può chiedere di più, e ogni anno i fondi devono essere confermati nelle leggi finanziarie.
C'è stanchezza, ma anche speranza. Non rassegnazione. Non siamo qui per una passerella politica né per questioni tecniche. Siamo qui per dire che il tempo delle parole è finito. Il Santa Maria non è più a livello delle sfide assistenziali e di ricerca. Basta col dualismo Perugia-Terni e col campanilismo: si deve agire insieme per il bene di tutta l'Umbria. Come Regione non si guarda al Lazio: si deve riequilibrare la relazione territoriale che può dare sviluppo e crescita anche al territorio dell'Umbria del Sud. La mobilità sanitaria deve tornare ad essere elemento di competitività e non strumento di finanziamento della sanità di altre regioni. Un'assurdità economica. Un nuovo ospedale di Terni non è una spesa, ma il migliore investimento per il futuro della sanità dell'Umbria. Lanciamo appello alla Regione: il tempo è adesso, la pazienza non c'è più, servono decisioni, serve un cantiere non chiacchiere.
Merito alla presidente Proietti di essere venuta a Terni. Nella precedenbte consiliatura non siamo riusciti ad avere la presidente Tesei e l'assessore alla sanità. Ringrazio anche il sindaco Bandecchi per il lavoro che sta facendo. Stigmatizzo l'assenza delle opposizioni di centrosinistra e centrodestra: l'Aventino è un errore. Qui non si tratta di penalizzare o delegittimare Bandecchi, ma di discutere dei problemi della città e delle soluzioni per quello che chiedono i cittadini. Terni è baricentrica sul centro Italia, può essere attrattiva: bisogna lavorare sui collegamenti. L'economia del Lazio tira, è necessario che Terni incontri queste opportunità. Sull'ospedale - lo dico alla presidente - si sta perdendo troppo tempo, si rischia di tornare indietro. Non capisco perché un anno e mezzo dopo si dia un incarico, tramite l'Azienda ospedaliera, per fare un nuovo studio. I soldi stanziati dalla precedente giunta (116 milioni) che fine hanno fatto? Tutti vogliono un nuovo ospedale, siamo tutti d'accordo. Nell'articolo 20 ci sono pochissimi soldi: come facciamo? Mettiamo insieme risorse che ci sono insieme a partnerariato pubblico-privato. Basta con le impostazioni ideologiche: il ricorso ai privati non è un tabù anche per la sinistra di altre regioni. Il segretario di Azione ha ragione: su Narni-Amelia non si può realizzare lo spoke senza l'hub di Terni.
Troppi voli pindarici per noi cittadini: Maratta, non Maratta... Per interventi di piccolo livello il pubblico dovrebbe integrarsi col privato e dare risposte di secondo livello a costi più contenuti, senza intasare l'alta specializzazione. Per fare Narni-Amelia ci sono voluti 30 anni e ancora non è stata posata la prima pietra. Bisogna fare presto e trovare una soluzione rapida e funzionale per Terni. Servono investimenti sull'Umbria del Sud. Le liste di attesa sono chiuse, non si può accedere nell'USL 2.
Nel 1985 quando ho cominciato a occuparmi di sanità in Regione, Terni era l'ospedale più nuovo. Nel 2011 con l'ospedale di Pantalla si è conclusa la programmazione regionale. Oggi Terni soffre per la carenza di spazi. La scatola edilizia è rimasta a volume costante nonostante una crescita con i dipendenti passati a circa 1.800. Non ci sono spazi adeguati. Sofferenza di sistema, l'edificio ha vita futura ma bisogna correggere i vizi. Tra questi la mobilità verticale (ascensori). La nostra proposta è di aumentare la superficie dell'ospedale (17.000 metri quadri) in una zona che non disturbi l'attuale conformazione assistenziale. Sei piani, due sotterranei e quattro collegati funzionalmente all'attuale struttura. I parcheggi sarebbe realizzati al Sim Infanzia. L'investimento di circa 100 milioni di euro consentirebbe di avere una risposta immediata alle esigenze del territorio. Serve riqualificare l'ospedale esistente.
È fondamentale la sanità territoriale. Importante vedere un ospedale che mantenga le parti salienti che hanno funzionato in 40 anni, vicino all'Università e integrato con Narni-Amelia (che può aiutare a decongestionare la struttura). Serve un tavolo tematico per affrontare la questione sanitaria: il nord dell'Umbria è servito meglio del territorio della provincia di Terni. Non bisogna perdere il valore aggiunto di medici e personale. Sono anni che viene chiesta una rivisitazione delle strutture sanitarie: occorre fare presto e dire come, con quali soldi e quando si metterà mano a questi progetti.
La nostra posizione è super partes. Vogliamo garantire interesse pubblico ed evidenze. Nell'intervento vengono evidenziati pro e contro delle possibili soluzioni: nuovo ospedale o ristrutturazione dell'esistente. Vengono passate in rassegna anche le soluzioni intermedie come parziali ristrutturazioni, partnerariati pubblico-privati e riuso delle strutture esistenti. L'Ordine dei medici vuole ricoprire il ruolo di garante del dibattito, puntando a valorizzare le evidenze medico-scientifiche e garantendo ai medici di partecipare alla fase progettuale. L'ordine pone tre domande: dove, come e soprattutto quando realizzare un ospedale?
Bisogna discutere nel piano socio-sanitario regionale i servizi determinanti per il territorio. Da qui passano tutti i fattori determinanti per il territorio, a cominciare dai tempi di accesso alle prestazioni. La nostra idea è di costruire un nuovo ospedale, accanto al Santa Maria (Colle Obito) per 3 obiettivi. 1) Rapidità, 2) Accessibilità alle risorse economiche più facile, 3) Continuità delle prestazioni. Ripensare il quartiere con rigenerazione urbana: dal Santa Maria allo svincolo della Terni-Rieti ci sono 700 metri di nuova viabilità da risolvere. Accedere ad altri fondi come quelli comunitari per le infrastrutture. Non condividiamo project financing e indebitamento per l'Azienda ospedaliera. No anche ad Inail che prenderebbe la proprietà dell'area. Bisogna investire i soldi in tecnologie e personale.
Terni si merita un ospedale nuovo. Non uno ristrutturato. Integrato nella rete territoriale. Leva per attrarre personale qualificato e reclutare professionalità e ricercatori. Il nuovo ospedale deve essere vicino all'Università. Condizione determinante e non negoziabile. Per la presidente Proietti: se gli aumenti delle tasse sono mirati a salvare la sanità pubblica, una parte di gettito va utilizzata per il nuovo ospedale di Terni. Se ci sono cliniche private a Perugia, ne va consentito l'esercizio anche a Terni. È passato un anno per dare incarico urbanistico, bisogna stringere i tempi. Un ospedale che è secondario non può essere realizzato prima di quello primario. La realtà di Terni è a servizio di tutto il territorio: riferimento Umbria Sud e attrattivo per territori limitrofi.
La competenza sanitaria è regionale. Ho letto che Bandecchi blocca l'ospedale di Narni-Amelia, che ci sarebbe un accordo con la presidente Proietti, ma ciò non è possibile perché i due impianti, quello ternano e lo spoke, sono integrati. Non si può dire che i due ospedali marcino congiuntamente. L'ospedale di Narni-Amelia sarebbe realizzato entro il 2031. Abiamo avuto una riunione in terza commissione. La posizione di Forza Italia è che ci sia la migliore soluzione possibile nel minor tempo possibile. L'opera serve oggi non tra 20-30 anni. Qualsiasi localizzazione darà lo studio: nei fatti nessuna priorità. Alla presidente della Regione: avete assegnato lo studio urbanistico dopo un anno dal vostro insediamento.
Garantire ai cittadini prestazioni. C'è un limite delle risorse. Il nuovo ospedale come viene proposto prevede Inail e CDP come investitori di debito. Noi chiediamo denaro a fondo perduto dello Stato (art. 20) perché per ripagare i mutui si tagliano le prestazioni o aumenta il disavanzo. Nessuno in questi 10 anni è andato a Roma a chiedere i fondi dell'art. 20, del centrodestra e centrosinistra. Solo il 40% degli ospedali pubblici sono nuovi: la gran parte in questi anni si è fatta finanziare ristrutturazioni. Qui non si è fatto nulla. Il project financing ci avrebbe richiesto di restituire un miliardo in 20 anni per un investimento di 300 milioni di euro. Si deve fare quello che si può: con pragmatismo e dare forza alle prestazioni. La localizzazione a Maratta è abominevole. È stata costruita a Colle Obito la città della salute, come si può andare a consumare nuovo suolo? Su Narni-Amelia non ci dobbiamo nascondere: si deve fare ma non oggi non esiste, serve una politica regionale.
Come PSI abbiamo organizzato un convegno sulla sanità molto partecipato, in cui fu lanciata l'idea di un nuovo ospedale a Terni, nella visione che il diritto alla salute debba essere garantito dallo Stato. Servono misure di razionalizzazione, per favorire investimenti innovativi e formazione del personale medico e paramedico. Terni deve affrontare anche una certa sudditanza rispetto all'Azienda di Perugia. L'ospedale di Terni è datato e richiede grandi interventi di adeguamento. Serve un intervento dello Stato, perché i fondi della Regione non sono sufficienti. Non credo a un costo di 200 milioni, sono d'accordo su un'ipotesi di costi di 500 milioni. Sulla collocazione vedo che i nuovi ospedali sono realizzati a ridosso delle grandi linee di comunicazione. L'ospedale di Narni-Amelia sia completato.
Opportunità importante per la città per esprimersi in un evento pubblico. La Regione è di tutti, la struttura sanitaria deve esere umbra, in un territorio che ha due capoluoghi. Un saldo sanitario attivo si ottiene attraverso gli IRCCS (Istituto di ricovero e cura a carattere scientifico), che potrebbe essere attivato a Terni, riguardando oncologia, pediatria, o geriatria.
Terni vuole una sanità pubblica di eccellenza. 18.000 firme raccolte per il Nuovo ospedale di Terni e Stadio-Clinica. Melasecche rilancia il project financing, bocciato dagli uffici regionali, cercando di spiegare che nella parte economica delle analisi non è stato tenuto conto di quello che l'Umbria potrebbe portare a casa dal governo nazionale in termini finanziari (circa 180 milioni). La ristrutturazione parziale non è possibile: serve un ospedale moderno. C'è mistero sulle aree alternative: a Maratta, nel comune di Narni, in aree esondabili. Si sprecherebbero altri soldi per progetti da fare, il doppio dei soldi necessari rispetto al project financing. Occorre passare dal politichese alla concretezza del fare. Terni rischia di perdere per sempre l'ospedale.
C'è bisogno dell'ospedale di Terni. Marcelli chiede una politica alta e di non svilire le istituzioni, come sta avvenendo in questi ultimi tempi (i riferimenti sono al sindaco Bandecchi e alle polemiche recenti che hanno portato a manifestazioni e proteste). Viene chiesto a Bandecchi di realizzare relazioni con gli altri Comuni per avere una sanità territoriale efficiente e dotata di infrastrutture integrate. Alla Regione viene chiesto: due aziende ospedaliere e due aziende sanitarie. La superficie dell'Umbria è 8 volte quella della Capitale, nonostante gli abitanti siano quelli di un quartiere di Roma.
Prende la parola Federico Novelli, presidente dell'Associazione Risorsa Umbria, che propone Terni come Polo interregionale della salute, con i cittadini al centro delle politiche sanitarie. Le proposte su Terni riguardano anche ospedalizzazione domiciliare e farmacie comunali. Viene denunciato lo sbilanciamento degli investimenti sulla provincia di Perugia rispetto a quella di Terni. Critiche a Bandecchi come presidente della Provincia di Terni per aver frenato l'ospedale di Narni-Amelia. Critiche anche a Proietti che non ha risposto a una richiesta di realizzare un'assemblea pubblica sulla sanità.
È arrivato anche il sindaco di Terni Stefano Bandecchi. La presidente del consiglio comunale Sara Francescangeli dà lettura dell'ordine del giorno approvato all'unanimità su richiesta dell'opposizione dello scorso 10 marzo, in cui veniva chiesto di acquisire informazione dalla presidente Proietti.
Sono arrivati in BCT la governatrice dell'Umbria Stefania Proietti e l'assessore ai lavori pubblici della Regione Francesco De Rebotti. In aula anche il consigliere regionale PD Francesco Filipponi, nonostante l'assenza del gruppo consiliare DEM. Si attende l'arrivo a Terni del sindaco Stefano Bandecchi.
Hanno deciso di disertare la seduta i gruppi del PD e del Movimento 5 Stelle e di Fratelli d'Italia. Assenti anche i consiglieri del gruppo Misto Fabrizi, Masselli e Trippini. In aula invece il consigliere di Forza Italia Francesco Ferranti, quello della Lista Masselli Sindaco Valdimiro Orsini e del gruppo Misto Danilo Primieri.
La presidente della Regione Stefania Proietti ha confermato la sua partecipazione, nonostante le voci che la volessero tentata di non prendere parte all'assise pubblica e il pressing dei partiti del centrosinistra per tenerla lontana dall'aula consiliare. La conferma è arrivata pochi minuti fa, dopo un colloquio con la presidente del consiglio comunale di Terni Sara Francescangeli. La decisione della governatrice è un segnale rilevante di rispetto istituzionale e di considerazione della massima assemblea della città, rappresentativa di tutte le forze politiche e dei cittadini.
Il giorno tanto atteso è arrivato. Lunedì 13 ottobre, dalle 9.30 alle 15, la Biblioteca Comunale di Terni (BCT) ospita il Consiglio Comunale Aperto dedicato al tema che da mesi anima il dibattito politico e cittadino: la costruzione del nuovo ospedale di Terni.
Un appuntamento cruciale per la città, che metterà attorno allo stesso tavolo istituzioni, cittadini, professionisti, comitati e rappresentanti politici, chiamati a confrontarsi per arrivare a redigere un Atto di indirizzo ternano sulle prospettive di realizzazione della nuova struttura sanitaria.
L’incontro si svolge secondo le modalità previste dall’articolo 45 del Regolamento del Consiglio Comunale: i cittadini avranno diritto a un intervento di tre minuti ciascuno, in ordine di prenotazione, fino alle ore 13. Nel caso in cui gli interventi si esaurissero prima, sarà possibile prendere la parola direttamente in sede, previo accordo con la Segreteria.
Dalle 13 in poi, spazio ai Capigruppo consiliari, che interverranno una sola volta per un massimo di cinque minuti, prima delle conclusioni affidate alla Presidente del Consiglio comunale Sara Francescangeli, alla presidente della Giunta Regionale Stefania Proietti, e al Sindaco di Terni, Stefano Bandecchi.
Segui qui la cronaca testuale in diretta, minuto per minuto, per ripercorrere interventi, reazioni e momenti chiave di un confronto che promette di segnare una tappa decisiva nel futuro sanitario della città.