12 Mar, 2025 - 11:25

Nucleare in Umbria, per Sergio Cardinali un’opportunità da cogliere al volo

Nucleare in Umbria, per Sergio Cardinali un’opportunità da cogliere al volo

L’Italia si trova ad un bivio decisivo in tema di energia: l’interesse verso il nucleare, spesso relegato a ricordi dolorosi del passato, viene oggi riacceso da voci autorevoli del panorama politico (e non solo). Tra esse quella dell’assessore allo sviluppo economico del Comune di Terni, Sergio Cardinali, il quale sostiene con fermezza che "per guardare al futuro è necessario liberarsi subito dai preconcetti". 

In un discorso diretto e appassionato, Cardinali propone di rivalutare il nucleare come una soluzione innovativa. Capace cioè di portare sviluppo economico e progresso sociale, sfidando i timori infondati e le false narrazioni che da troppo tempo offuscano il dibattito pubblico.

La strategia presentata da Cardinali si inserisce in un contesto più ampio di rinnovamento delle politiche energetiche nazionali ed europee. L’assessore ricorda che "l’uscita del nucleare in Italia è avvenuta a seguito dell’incidente di Chernobyl, che risale al 26 aprile del 1986. Che è stato accompagnato da una campagna di disinformazione che prosegue tutt’oggi e che ha lo scopo di influenzare negativamente la percezione dei cittadini verso questa fonte di energia pulita, affidabile e sicura".

La scelta del nucleare in Umbria secondo Sergio Cardinali

Il nucleo del discorso dell’assessore si concentra sull’idea che l’energia nucleare, se opportunamente regolamentata, rappresenta una risorsa indispensabile per il rilancio economico del territorio ternano. E, per estensione, dell’intera regione. "Tutte le centrali nucleari oggi operanti" - spiega Cardinali - "che siano della generazione II, costruite decenni fa, o della generazione III, le più recenti, sono equipaggiate dagli stessi sistemi di sicurezza considerati indispensabili. Questi sistemi impediscono incidenti al sistema di raffreddamento come quello avvenuto alla centrale di Fukushima".

L’assessore insiste sul fatto che, oltre alla sicurezza, il nucleare rappresenta un potente motore di sviluppo economico. In particolare, il tema della fusione nucleare emerge come una frontiera in cui la ricerca e l’innovazione possono creare valore immediato. Il professor Piero Martin, uno dei massimi esperti in materia, ha infatti dichiarato: "La fusione e la ricerca creano economia da subito, oggi è una componente fondamentale del futuro perché, per ogni singola reazione chimica, una reazione nucleare produce circa 10 milioni di volte di energia in più".

Questo messaggio, ribadito da Cardinali, vuole sottolineare che l’investimento in tecnologie avanzate non è un progetto per un futuro lontano, bensì una realtà concreta che può dare impulso a una crescita sostenibile già nel presente.

Verso una collaborazione strategica

Il progetto dell’assessore non si limita a una mera difesa del nucleare, ma si estende a una visione integrata di sviluppo territoriale. Terni, definita dall’assessore come "città energivora", deve riprendere il cammino tracciato da scelte lungimiranti del passato, riscoprendo quella spinta innovativa che ha caratterizzato l’inizio del ‘900. Per far ciò l’amministrazione comunale sta puntando sulla valorizzazione della ricerca e dell’università, promuovendo la nascita di un nuovo corso presso il centro multimediale in collaborazione con la facoltà di Fisica e ingegneria. L'obiettivo è formare le future generazioni, dotandole degli strumenti necessari per affrontare i cambiamenti climatici e la transizione energetica.

Creare cioè un ecosistema di sapere e di innovazione in cui il nucleare diventi sinonimo di progresso e di modernizzazione. Il piano prevede un’ampia collaborazione con enti di ricerca e istituzioni come l’ITS Academy, in modo da integrare competenze e risorse per superare le sfide energetiche e ambientali del nostro tempo. Cardinali mette in guardia dai "luoghi comuni" che alimentano una percezione distorta della realtà, sottolineando come "ogni proposta, pro o contro, debba basarsi su evidenze scientifiche e non su pregiudizi".

Agire sul fronte dell'energia, l'appello di Cardinali

"Ora abbiamo bisogno di un salto di qualità" - conclude l'assessore - "abbiamo bisogno di firmare quanto prima l’accordo di programma con l’Ast di Arvedi, senza ulteriori alibi energetici, oramai ampiamente superati, che ci consentano di avviare quella fase necessaria di ambientalizzazione e decarbonizzazione delle produzioni che incombono sulla comunità". 

L’iniziativa si configura, quindi, non solo come un’opportunità di sviluppo tecnologico ed economico, ma anche come un invito a riconsiderare il passato per costruire un futuro più sostenibile e competitivo.

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Giorgia Sdei
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