Dopo nove anni di attesa, di lavori complessi e di speranze intrecciate, la Basilica di San Benedetto torna finalmente a splendere nel cuore di Norcia. Distrutta dal terremoto del 2016, simbolo ferito di una comunità intera, oggi la chiesa madre della spiritualità benedettina è stata presentata in tutto il suo rinnovato splendore. L’evento, svoltosi nella Sala Digipass del Comune di Norcia, ha rappresentato il primo passo verso la riapertura ufficiale, prevista con la solenne celebrazione eucaristica del 31 ottobre.
Moderato dal giornalista nursino Paolo Millefiorini, l’incontro ha visto la partecipazione delle autorità religiose, civili e tecniche che hanno reso possibile la rinascita di uno dei luoghi più amati d’Italia. Domani, durante la cerimonia di dedicazione della Basilica, si chiuderà simbolicamente il cantiere della ricostruzione e si aprirà una nuova stagione per la città, l’Umbria e l’intero Paese.

Nel suo intervento, il sindaco di Norcia Giuliano Boccanera ha espresso parole cariche di orgoglio e gratitudine: “Oggi non è un giorno qualunque. Siamo qui per testimoniare che la rinascita è realtà. Noi nursini siamo duri e tenaci, capaci di resistere alle prove. Abbiamo ricucito la pietra spezzata, anche se tutto sembrava impossibile. Quando si uniscono le forze nessuna prova è insormontabile. Norcia è viva, Norcia rinasce”.
Il sindaco ha poi ricordato l’importanza del lavoro condiviso e della collaborazione tra istituzioni, cittadini e imprese, definendo la rinascita della Basilica un “atto collettivo di amore verso la città e la sua storia”.

La presidente della Regione Umbria, Stefania Proietti, ha sottolineato la forza e la determinazione che hanno guidato la ricostruzione: “L’Umbria si sta dimostrando più forte del sisma grazie al lavoro silenzioso e trasparente dell’Ufficio speciale per la ricostruzione. Quello di oggi è un miracolo frutto dell’ingegno dell’uomo. È un faro che illuminerà non solo Norcia, ma l’intera Regione, e sarà un segno di speranza per l’Europa”.
La presidente ha poi rivolto un appello ai giovani: “Abbiate fiducia. Questa terra è bellissima, la sua gente ha una forza stupenda e un cuore straordinario. La rinascita di Norcia è anche la vostra”.

Profondo e simbolico il contributo dell’arcivescovo di Spoleto-Norcia, monsignor Renato Boccardo, che ha evocato una parabola di tre scalpellini per descrivere il valore spirituale e umano di questa impresa. “In questi anni ho visto tante persone come il terzo scalpellino – ha detto – dai Vigili del fuoco ai restauratori, dai tecnici ai volontari. Nei loro occhi brillava la luce di chi stava costruendo una cattedrale. Le macerie, quelle materiali ma anche quelle umane, non hanno l'ultima parola. Solo unendo le forze e condividendo un sogno comune si riesce a generare vita”.
L’arcivescovo ha poi ricordato il ruolo dei commissari straordinari Giovanni Legnini e Guido Castelli, che hanno garantito continuità e sostegno al percorso di ricostruzione. Il suo messaggio è risuonato come un invito alla comunità a mantenere viva la coesione e la speranza.

Il ministro della Cultura, Alessandro Giuli, ha portato il saluto del Governo e della presidente Giorgia Meloni: “Siete stati più forti di ogni avversità. La Basilica, restituita alla comunità, all’Italia e al mondo, racconta la storia forte delle persone di questa valle umbra, nervo ed orgoglio della nostra Italia appenninica”.
Il commissario straordinario per la ricostruzione post sisma, Guido Castelli, ha aggiunto: “La facciata della Basilica, rimasta in piedi dopo il sisma, è stata per anni la speranza della gente. Oggi, vederla rinata, ci ricorda che dalle macerie può rigenerarsi la speranza”.
Il presidente di Eni, Giuseppe Zafarana, ha ricordato l’impegno dell’azienda: “Nel 2021 Eni ha assunto la sponsorizzazione tecnica della Basilica. Non è stato solo un apporto ingegneristico, ma un percorso di partecipazione e condivisione con la gente di Norcia, che ha vissuto giorno dopo giorno la ricostruzione”.

Il Responsabile Unico del Procedimento, Paolo Iannelli, ha spiegato come la ricostruzione sia stata un’opera complessa e meticolosa: “Abbiamo ricollocato tutto il materiale crollato e recuperato, restituendo un edificio più sicuro e accessibile anche ai disabili. È emerso tanto materiale pregiato, che ora potrà essere valorizzato. Non ci siamo mai fermati davanti a nessuna difficoltà”.
La direttrice dei lavori, Vanessa Squadroni, ha ricordato che il sisma aveva distrutto l’80% delle superfici: “Tutto ciò che si poteva salvare è stato salvato. Il restauro è stato archeologico per la cripta e architettonico per la navata. Abbiamo lavorato con l’obiettivo di restituire un edificio più sicuro e autentico”.
Infine, il rappresentante della ditta CoBar, Vito Barozzi, ha sottolineato il valore simbolico del lavoro: “Non siamo stati solo costruttori, ma custodi di una rinascita. Abbiamo voluto restituire non solo un luogo sacro, ma un simbolo di identità, di fede e di comunità”.

Con la riapertura della Basilica di San Benedetto, Norcia non restituisce solo un edificio al culto, ma riafferma la sua identità più profonda. La chiesa, cuore della spiritualità benedettina, torna ad essere punto di riferimento per la comunità locale e per i pellegrini che da tutto il mondo raggiungono la città di San Benedetto.
La rinascita della Basilica è un esempio di come la ricostruzione post sisma possa trasformarsi in un progetto di rinascita sociale, culturale e spirituale. Ogni pietra, ogni arco, ogni capitello racconta una storia di tenacia e di fede: la storia di un popolo che non si è mai arreso.
La cerimonia di dedicazione del 31 ottobre sarà non solo un rito religioso, ma anche una dichiarazione collettiva di speranza. Norcia, ferita ma mai sconfitta, torna a essere simbolo di un’Italia capace di rinascere dalle proprie macerie, più forte e più unita di prima.