Il Consiglio comunale di Perugia ha respinto l’ordine del giorno presentato dai consiglieri Nilo Arcudi, Chiara Calzoni (Perugia Civica) e Gianluca Tuteri (gruppo misto) relativo al Nodo di Perugia, con 18 voti contrari e 7 favorevoli. L’atto mirava a ottenere una posizione chiara e condivisa delle istituzioni locali su un progetto considerato strategico per la mobilità urbana, la sicurezza e lo sviluppo dell’area metropolitana.
“Nel Consiglio Comunale di ieri è stato respinto l’Ordine del Giorno per chiedere una posizione chiara e condivisa delle istituzioni locali sul Nodo di Perugia – un’infrastruttura strategica per la mobilità, la sicurezza e lo sviluppo dell’intera area urbana”, hanno dichiarato i gruppi di opposizione, sottolineando l’importanza di un coordinamento tra Comune e Regione per favorire i finanziamenti statali necessari.
Secondo i consiglieri proponenti, il Nodo di Perugia rappresenta un’opera fondamentale per:
Migliorare la viabilità urbana e ridurre i blocchi del traffico a Ponte San Giovanni e Collestrada;
Incrementare la sicurezza stradale e diminuire l’inquinamento;
Favorire la crescita economica e l’attrattività del territorio.
L’odg proponeva di impegnare l’amministrazione a sollecitare Regione e forze politiche locali a esprimere una posizione ufficiale, confermare la disponibilità del Comune a sostenere l’opera e trasmettere l’atto agli organi regionali e ai parlamentari umbri per rafforzare il coordinamento istituzionale.
“Una città che non sceglie rischia di perdere risorse, opportunità e credibilità”, hanno aggiunto Arcudi, Calzoni e Tuteri, evidenziando come l’assenza di chiarezza possa condizionare l’interlocuzione con il Governo e la possibilità di ottenere i finanziamenti necessari.
La maggioranza, rappresentata in aula da Fabrizio Ferranti (Perugia per la sanità pubblica) e Federico Balducci (Pd), ha motivato il voto contrario sottolineando la necessità di dati aggiornati e progettazioni definitive.
“È legittimo chiedere chiarezza all’amministrazione, ma non si capisce perché debba assumere una posizione netta su un progetto che non dispone ancora di una versione definitiva né di copertura finanziaria”, ha dichiarato Ferranti, ricordando come alcuni interventi concreti, come il raddoppio delle rampe di Ponte San Giovanni e le barriere fonoassorbenti, siano già in corso e finanziati.
Balducci ha evidenziato che l’odg si concentra solo sull’isolamento infrastrutturale di Perugia senza considerare l’accesso alla città e ha sottolineato che l’opera può essere realizzata solo con un finanziamento nazionale. “Non è possibile compromettere le interlocuzioni con il Governo o utilizzare la questione per un mero posizionamento politico”, ha precisato.
Lorenzo Mazzanti (Pensa Perugia) ha ricordato che già nell’aprile 2022 l’allora amministrazione di centrodestra riteneva l’opera non risolutiva per l’accesso alla città, mentre nel 2024 l’ex ministro Salvini indicava la priorità dei fondi per Perugia. Per Mazzanti, l’odg non considera che lo sblocco del Nodo di Perugia dipende esclusivamente da finanziamenti nazionali, continuamente destinati ad altre regioni.
Il dibattito sul Nodo di Perugia mette in luce la profonda divergenza tra maggioranza e opposizione: da una parte la richiesta di una linea chiara e condivisa, dall’altra l’approccio della maggioranza basato su studi tecnici e interventi già finanziati.
Il voto di ieri conferma che le decisioni sul Nodo di Perugia, infrastruttura strategica per il traffico, la viabilità urbana, la sicurezza e lo sviluppo economico della città, resteranno al centro del confronto politico e istituzionale nei prossimi mesi. La divergenza tra le due visioni indica un percorso ancora lungo prima che la città possa definire una strategia condivisa per affrontare le sfide infrastrutturali e di mobilità del territorio.