I carabinieri di Città della Pieve hanno arrestato un uomo di 30 anni di nazionalità albanese con l’accusa di detenzione di stupefacenti ai fini di spaccio. Giovedì pomeriggio a Moiano (Umbria) i militari hanno fermato il sospetto mentre era alla guida di una Volvo XC40.
Durante il controllo sono stati rinvenuti due pacchetti di sigarette contenenti dieci involucri di cellophane di cocaina, per un peso complessivo di quasi 17 grammi. La perquisizione dell’auto ha permesso di scoprire la droga, abilmente nascosta sotto il cambio. L’uomo è stato arrestato in flagranza di reato e condotto in caserma. Sono in corso accertamenti sull’origine della sostanza e sui suoi eventuali complici.
Il 30enne è comparso oggi presso il Tribunale di Perugia per l’udienza di convalida dell’arresto in direttissima, come previsto dalla procedura penale per i casi di flagranza. L’accusa nei suoi confronti è di detenzione di cocaina ai fini di spaccio. All’udienza l’imputato era assistito dall’avvocato Giuseppe Montone e ha usufruito di un interprete perché non comprende la lingua italiana. Gli inquirenti sottolineano che la quantità di droga e il confezionamento in dosi lasciano presumere uno scopo di spaccio piuttosto che di uso personale. Le indagini proseguono con l’analisi dei telefoni del sospettato e dei suoi movimenti nelle ultime ore.
L’arresto a Moiano rientra nelle attività di controllo che i carabinieri di Città della Pieve svolgono regolarmente sul territorio. In questi mesi sono stati rafforzati i servizi di prevenzione per intercettare piccoli e medi spacciatori, spesso collegati a reti più ampie di distribuzione della droga. Il procedimento in direttissima rappresenta uno strumento rapido per valutare la gravità dei reati contestati e, se del caso, disporre misure cautelari immediate. La difesa dell’imputato ha chiesto tempo per valutare le prove raccolte, mentre la Procura continua a indagare per risalire ad altri eventuali soggetti coinvolti.
In Umbria, come nel resto d’Italia, lo spaccio di cocaina resta un fenomeno di rilievo. Negli ultimi mesi le forze dell’ordine umbre hanno intensificato i controlli per contrastare il traffico di stupefacenti. Da gennaio ad agosto 2025 la Guardia di Finanza di Perugia segnala il sequestro di 97 chili di cocaina e 34 chili di marijuana, per un valore stimato in circa 10 milioni di euro. Secondo la stampa locale, lo spaccio è ormai continuo e visibile in molte piazze umbre.
A Perugia, i pusher agiscono anche di giorno, offrendo droga a tutte le ore. Con pochi euro è possibile acquistare una dose di marijuana o cocaina; spesso lo stesso spacciatore vende insieme droghe leggere e pesanti, facilitando il passaggio a sostanze più pericolose. A fine agosto, la Polizia ha sequestrato quasi 15 chili di cocaina nell’area del Perugino, arrestando due cittadini albanesi nell’ambito di un traffico transregionale con la Toscana.
La vicenda riflette tendenze osservate a livello nazionale. Secondo la Relazione annuale sulle tossicodipendenze 2025, nel 2024 le autorità italiane hanno sequestrato circa 11 tonnellate di cocaina. Questa quantità rappresenta circa un quarto del totale delle sostanze stupefacenti confiscate a livello nazionale. La cocaina ha inoltre un impatto sanitario rilevante: nel 2024 essa è stata collegata al 35% di tutti i decessi per droga in Italia.
I dati giudiziari mostrano inoltre che le denunce per traffico e detenzione di cocaina e crack sono quasi raddoppiate dal 2000. Nel 2024 i reati legati a queste sostanze hanno costituito il 52% di tutte le denunce per stupefacenti. Questo quadro conferma che, sebbene la quantità sequestrata nel caso specifico sia modesta rispetto ai maxi-sequestri internazionali, episodi come quello di Moiano fanno parte di un fenomeno su larga scala a livello nazionale.